Capitolo 3.

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"Oddio finalmente."
Esclamo quando praticamente tre ore dopo ho finalmente finito di sistemare tutte le mie cose nella parte di stanza che mi spetta.

Non credevo di essermi portata tutta questa roba, invece a quanto pare ho portata molte più cose di quel che pensassi. Chiudo gli occhi, esausta.

La mia tranquillità dura ben poco, l'uragano Lily fa il suo ingresso pochi minuti dopo.

"Isla vedo che hai sistemato tutto alla perfezione."
Esclama guardandosi intorno.
"Spero il mio disordine ti dia problemi."

"Sono molto meno ordinata di quello che sembri, è solo perché è l'inizio."

"Sentiti libera di dare libero sfogo al tuo disordine, non ti fare problemi con me."
Rido, è davvero un uragano, in senso positivo.

"Comunque ragazza è quasi ora di cena e ti ricordo che hai promesso di venire con me."

"Certo, non me ne sono dimenticata."
Rispondo mettendomi seduta.
"Devo solo prendere la borsa."
Non mi cambio, sono vestiti che ho addosso da meno di mezza giornata.
Prendo la mia borsa, ci metto telefono e sigarette, lascio i capelli raccolti e poi, quando sono pronta, Lily mi prende sottobraccio e usciamo insieme dalla nostra camera.

"Dato che è il tuo primo giorno guido io ma sappi che quando andremo alle feste fuori dal campus ci alterneremo."
Mi dice quando arriviamo vicino ad una vecchia Clio rossa nel parcheggio del dormitorio.
"Sei la mia compagna di stanza da cinque ore e già mi parli di feste? Che esempio sei ?"

La prendo in giro ridendo.

"Un ottimo esempio Isla Ariel."
Resto stizzita dall'utilizzo del mio nome per intero.

"Solo Isla!"
Ribadisco facendola ridere.
Saliamo in macchina , mi metto la cintura, Lily fa lo stesso, poi mette in moto e fa partire la radio su un vecchio pezzo di Bruce Springsteen.

Non facciamo discorsi molto impegnativi nel tragitto, le dico qualcosa di me, non molto perché alla fine non c'é molto da dire, non ho una vita interessante.
Lily mi dice che é di New York e da quando erano piccoli, lei e Oliver hanno parlato della Stanford a University, sogno di entrambi senza in realtà un preciso motivo.
Mi racconta di qualche sua conquista, mi dice che con i ragazzi al college bisogna divertirsi, senza impegno, mi fa ridere, non penso sarei capace di farlo.

Di andare con i ragazzi come fa lei intendo.
Non che la giudichi per quello, anzi, tutt'altro, se si diverte fa benissimo.
Sono io che purtroppo sono incapace di fare qualcosa senza legami, dopo Rhys ho avuto tante occasioni per andare con qualcuno senza impegno ma non mi sono mai spinta fino infondo, senza sapere davvero perché.
E alla fine sono semplicemente giunta alla conclusione che sono incapace di avere rapporti occasionali con le persone.
O almeno fino ad ora.
In futuro non so.

Arriviamo in un fast food poco lontano dal campus, scendiamo e Lily mi riprende sottobraccio.
Sono davvero felice che mi sia capitata lei come compagna di stanza, forse avevo proprio bisogno di una persona così estroversa e coinvolgente.

"Cazzo Lil finalmente, sto morendo di fame!"
Esclama un ragazzo guardandola.

"Damian, almeno quando ho qualche bella ragazza sottobraccio potresti non essere così scontroso? E poi cerca di non spaventare la mia compagna di stanza la prima volta che la vedi."
Solo ora il ragazzo sembra accorgersi della mia presenza e sposta lo sguardo verso di me, mortificato.

"Non ti preoccupare."
Rispondo subito cercando di non farlo sentire a disagio.
"Ho Lily come compagna di stanza, se non mi ha spaventata lei."
Faccio ridere tutti, o meglio, quasi tutti dato che Oliver non da il minimo segno di essere tra noi con la mente.

"Beh allora permettimi di presentarti i miei amici che sono sicura a breve possano diventare anche i tuoi. Allora Oliver già l'hai conosciuto, lui è quell'impertinente di Damian, accanto a lui Mason e Jacob mentre la ragazza li infondo é Abigail, sembra che se la tiri ma in realtà appena la conosci scopri un altro mondo."
La ragazza fa una bolla col chewing gum che ha in bocca, mi fissa da cima a fondo e si arrotola una ciocca di capelli sul dito.

"Benvenuta al college ..."

"Isla."
Dico io.

"Isla Ariel."
Mi corregge subito Lily, la guardo in cagnesco, lei scoppia a ridere.

"Che accoppiata bizzarra, mi piace!"
Esclama Abigail con entusiasmo e smontando subito l'aria da finta diva che si era creata.
"Benvenuta al college Isla Ariel!"
Aggiunge facendomi segno di sedermi accanto a lei.

"Solo Isla va bene."
Rispondo sedendomi accanto a lei e sforzandomi di non guardare difronte a me perché, come per un curioso scherzo del fato, sono seduta esattamente davanti ad Oliver.

"Allora, solo Isla, inizierai il primo anno?"
Mi chiede Damian facendomi ridere per come mi ha chiamata.

"Si, esatto."
Rispondo prendendo un menu per ordinare qualcosa dato che ho mangiato l'ultima volta a pranzo ed il mio stomaco si sta facendo sentire.

"E cosa studierai?"
Mi chiede il ragazzo accanto, Mason se non sbaglio.

"Sono nel ramo di matematica ma in scienze umanistiche, studio per diventare un'insegnante."
Rispondo.

"Abbiamo un piccolo genio della matematica allora!"
Esclama Lily ma non ribatto perché arriva una cameriera a prendere le nostre ordinazioni.
Ordino un classico hamburger con bacon e patatine ed una Coca Cola maxi senza zucchero.

La cameriera fa il giro delle ordinazioni.

"Il solito Oliver?"
Chiede quando è il turno del ragazzo accanto a me, annuisce.

E senza rendermene minimamente conto rimango quasi delusa, se non proprio delusa, dal non sentir la sua voce. Non mi ero nemmeno resa conto di voler così tanto associare una voce al ragazzo bello e tenebroso davanti a me.

Cazzo Isla riprenditi!
Che pensieri sono?
Lo hai conosciuto cinque ore fa!
Che poi conosciuto, che parolone.
Okay basta.
Non ci devo pensare.

"Allora Isla, come mai la scelta di fare l'insegnante di matematica?"
Mi chiede Abigail ridestandomi dai miei pensieri.
Alzo le spalle.

"Mia madre è un'insegnante di matematica, ho imparato prima le tabelline che il nome dei miei fratelli e lei ha deciso che il mio fosse un talento da non sprecare, quindi eccomi qui, a prendere la sua stessa strada."

Mi ascoltano tutti con attenzione, guardo Oliver per curiosità e mi stupisco quando lo trovo a guardarmi, pensavo che stesse ancora smanettando al telefono, completamente incurante del mondo che scorre intorno a lui.

Passo una bella cena, oserei dire bellissima.
Mi diverto davvero, chiacchieriamo del più e del meno.

"Okay ragazzi mi ha appena scritto Colton, in confraternita stanno dando una mega festone di inizio anno, dobbiamo andarci!"
Esclama Lily entusiasta.
"E tu devi essere dei nostri, assolutamente!"
Aggiunge guardandomi.

"Vorrei davvero ma domattina ho tantissime cose da fare e devo svegliarmi presto."
Dico rammaricata.

"Stai già facendo la guastafeste Isla."

"Hai ragione, mi dispiace, prometto che alla prossima sarò dei vostri ma stasera proprio no, prendo un autobus per tornare al campus, ho scaricato da Internet tutti gli orari e gli autobus che mi possono riportare li."
Esclamo fiera delle mie ricerche.

"Non mi va che prendi un autobus quando già sta facendo buio."
Risponde Lily mortificata.

"Non ti pr..."

"La riaccompagno io."
Ed ora la sento. La sento quella voce.

E sento anche il mio cuore tremare.

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