Capitolo 28.

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"Sei davvero un traditore Ginger."
Esclamo quando entro in camera di Oliver con due tazze di tè caldo in mano, ho chiesto a Lily se volesse unirsi a noi ma a quanto pare aveva di meglio da fare dato che ci ha liquidato velocemente chiudendosi in camera sua. Credo chiamerà Jake nonostante si siano appena separati. 

Il mio gatto non accenna minimamente a spostarsi dalla sua posizione e io scuoto il capo.

"Grazie."
Sussurra Oliver quando gli passo la sua tazza, poi prende il pacchetto di sigarette e mi fa segno di andare sul balcone della sua camera. Mi avvolgo in una coperta e usciamo sul divanetto fuori. 

Non parliamo, è uno dei nostri amati silenzi, bevo un sorso di te, accendo una sigaretta. Mi prendo qualche secondo ma so che dovrò rispondere alle parole di Oliver, voglio rispondere, non voglio ovviamente che non si senta ricambiato.

"Non sto con nessuno da più di un anno. Ci ho provato, davvero, ho provato a uscire con qualcuno, ho provato addirittura ad andare a letto con qualcuno senza provare nulla. Le ho provate davvero tutte salvo poi mettere una barriera tra me e i ragazzi che non volevano solo amicizia. Mi dicevo ogni volta che avevo bisogno di tempo ma il tempo passava e io non cambiavo. E poi, in un attimo, sei arrivato tu. Uno sguardo, troppi silenzi, un viaggio in macchina. Ho fatto cose con te e per te che non facevo più per e con nessuno. E' stato qualcosa che mi è venuto spontaneo, è come se il mio scudo con te si fosse abbassato, è come se mi fossi fidata dal primo istante. Non lo so perché, non ne ho la ben che minima idea. So solo che è così."

"Non voglio farti male Isla Ariel."
Sussurra Oliver girandosi verso di me.

"Lo so Oliver. Lo so. Nemmeno io."
Appoggio le mie gambe sopra le sue, Oliver sfiora il suo naso con il mio. 

"Non ho mai avuto nemmeno una vera relazione, non so come ci si comporti in queste cose ma so che voglio questo. So che voglio te. So che ti ho voluta dal primo momento."

"Ho avuto una sola relazione ma non so nemmeno se l'ho vissuta nel modo giusto quindi, in realtà, non so nemmeno io come si faccia. Ho fatto tanti errori, sono stata ferita tante volte. Ma sono qui, voglio provarci con te, seriamente. Andandoci piano ovviamente, prendendoci tutto il nostro tempo ma voglio tutto questo che c'è tra noi."
Oliver sorride, mi bacia dolcemente poi, poco dopo, rientriamo perché fa freddo. 

"Resti ancora un po'?"
Mi chiede appoggiando le tazze sulla scrivania, guardo l'orologio, non è nemmeno mezzanotte.

"Si, va bene."
Mi siedo sul letto, Oliver appoggia la sua testa sulle mie gambe in una posizione che ho capito gli piaccia particolarmente. Gli accarezzo il viso, gioco con i suoi capelli. Chiude gli occhi.

"Posso farti una domanda?"
Sussurra poco dopo.
"Ovviamente non sei obbligata a rispondermi. Solo se vuoi."

"Chiedi pure."

"Che è successo con Rhys?"
Sospiro, è una storia che non sono sicura di aver mai raccontato a qualcuno. Jake è sempre stato presente, la mia famiglia pure anche se ho omesso determinate cose, non c'è mai stato bisogno di raccontare niente. Ma a Oliver voglio dirlo, credo mi farà anche bene.

"Ho conosciuto Rhys quando ero poco più che una bambina, avevo quattordici anni. Ci siamo piaciuti subito, siamo usciti qualche volta e ci siamo messi insieme praticamente subito. Eravamo innamorati Oliver, veramente innamorati. Lui era un paio di anni più grande di me ma per anni abbiamo vissuto in simbiosi. Ho fatto l'errore di chiudermi in una bolla insieme a lui, avevo solo Jake come amico ma mi andava bene così. Alla mia famiglia non piaceva molto ma accettava la mia felicità. Avevo persino messo Stanford in dubbio per lui. Stanford che progettavo da tutta la vita ma te lo giuro, per lui avrei messo in dubbio tutto. Forse negli ultimi tempi più per stabilità che per amore ma l'avrei fatto. Lui è andato al college prima di me ovviamente, alla Columbia. Il giorno del suo compleanno ho fatto un viaggio di dieci ore insieme a Jake per poterlo festeggiare con lui. Non gliel'avevo detto, era una sorpresa ma, quando sono arrivata, ciò che ho trovato non è stato ciò che mi aspettavo. Rhys era circondato da ragazze in atteggiamenti tutt'altro che amichevoli, da alcol e droga. Una persona completamente diversa da quella che avevo conosciuto. Un Rhys che non avevo mai visto. Forse il vero Rhys. Non lo so. Quando mi ha visto è andato in panico, io sono scappata, volevo solo tornare a casa mia, non vederlo mai più. Mi ha inseguita, Jake gli ha intimato un paio di volte di starmi lontano ma lui non ne ha voluto sapere, ha tirato un pugno al mio migliore amico, gli ho urlato contro, mi ha preso per i polsi trascinandomi lontano da Jake che era stordito e dicendo che avevo frainteso, che non era così, che mi amava, io gli urlavo di lasciarmi andare che non volevo stare con lui, che mi faceva schifo. "
Mi trema la voce, non mi piace ricordarmi di Rhys così.

"Mi ha scaraventata a terra, mi ha strappato la maglietta dicendo che ero sua, che non avrei potuto avere qualcun altro, che doveva essere l'unico. L'hanno fermato dei suoi amici e poi Jake. Voglio pensare che si sarebbe fermato comunque, era Rhys, diceva fossi l'amore della sua vita, avevamo progetti, avevamo tante cose da fare insieme. Voglio pensare che si sarebbe comunque fermato, non voglio credere che mi avrebbe fatto del male. Non posso continuare a dirmi 'e se fosse successo?'. Perché non è successo. Sono stata male mesi. Ci ho messo tanto per elaborare la cosa. Mesi. Ma grazie a un aiuto esterno e a Jake ci ho provato. E ce l'ho fatta."
Sto piangendo, un pianto liberatorio, finalmente, dopo anni. 

"L'hai più rivisto?"
Oliver si alza e si mette difronte a me trascinandomi su di lui. 

"No. Non lo vedo da più da anni, mi ha scritto dei messaggi, si è scusato per messaggio ma non gli ho mai risposto, mi ha chiamato, ha chiamato Jake ma non ho più voluto vederlo. Ciò che mi ha fatto mi è rimasto addosso."
Oliver mi stringe forte, nascondo la testa nell'incavo del suo collo. Gli accarezzo la schiena mentre sembra che già mi stia curando quelle ferite aperte da troppo.

"Non ti farò mai del male Isla Ariel, mai."
Sussurra piano, poi mi prende il volto fra le mani.
"Mai."
Ripete.

"Mi sto fidando di te dopo tanto tempo Oliver."
Lo guardo negli occhi.

"Lo so e questo mi rende tanto felice quanto mi riempie di responsabilità, voglio prendermi cura di te, voglio renderti felice."

"Lo voglio anche io."
Mi bacia. 

E io, dopo tanto tempo, torno a sentirmi completamente viva.

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