Capitolo 31.

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"O mio Dio la coppietta felice ci degna della sua presenza, quale onore."
Esclama Mason alzandosi in piedi facendo un plateale inchino.

"Quanto sei scemo."
Rispondo accompagnata dal dito medio di Oliver, siamo appena arrivati, mano nella mano, sperando che vedendoci così ci facciano meno domande possibili, anche se ormai ho imparato che farsi gli affari propri non è tipico di nessuno qua dentro se non di me e Oliver.

"Ho seriamente pensato non usciste più dal nostro dormitorio."
Dice Lily una volta che io e suo fratello abbiamo preso posto, guarda caso ci hanno lasciato proprio vicini. 

"Non siamo due adolescenti in preda agli ormoni Lil."
Alzo gli occhi al cielo e prendo la bottiglia dell'acqua già in tavola, ridono tutti, la mia compagna di stanza mi tira un grissino e io scuoto il capo. 

"Come è andato il Ringraziamento?"
Chiedo girandomi verso Abigail seduta accanto a me. 

"Ho rotolato per due giorno causa troppo cibo ma bene, sono stata felice di essere a casa."
Sorride anche se c'è una punta di tristezza nel tuo sguardo e credo sia dovuta a Damian, ho notato subito non fossero seduti vicini e, quando è così, vuol dire che è successo qualcosa tra loro due. Prendo la mano della mia amica sotto il tavolo, la stringe forte.

"Grazie."
Mi sussurra con la voce che le trema un po', appoggio la testa sulla spalla, in un gesto che non dura molto ma che fa capire tanto. Un cameriere viene a prendere le nostre ordinazioni, poco dopo abbiamo i nostri piatti davanti.

"Finalmente, stavo morendo di fame."
Esclamo felice di poter finalmente mangiare, Oliver ridacchia, alzo lo sguardo incontrando il suo che già era posato su di me. Sorride. 

Mi fa letteralmente impazzire qualsiasi cosa di questo ragazzo.

"Ora che abbiamo il piatto pieno e una birra davanti direi che è arrivato il momento del discorso serio."
Esclama Jacob plateale interrompendo il nostro gioco di sguardi.

"No, direi di no."
Oliver risponde subito, mi fa ridere. 

"Oh andiamo lo sai che i tuoi amici sono curiosi."
Gli fa eco Damian.

"Non c'è niente su cui curiosare."
Risponde senza guardarli e concentrandosi solo sulla sua cena.

"Sei serio amico?"
Mason gli punta contro la forchetta, poi la sposta verso di me.
"Voi due, insomma. Cioè."

"Non hai mai visto due esseri umani Mason?"
Chiedo fingendomi stupita, faccio ridere Oliver e non solo.

"Sapete benissimo a cosa ci riferiamo."
Si aggiunge Abby.

"Ti stai unendo al gruppo pettegole?"
Chiedo facendo la finta indignata.

"Non siamo pettegole."
Puntualizza Lily che mi sembrava fosse troppo in silenzio.

"Peggio."
Risponde suo fratello.

"Comunque vorrei farvi notare che Oliver abbia parlato più in questa cena che in tutte quelle che abbiamo fatto negli ultimi due anni. "
Puntualizza Jacob facendo scuotere il capo al ragazzo accanto a me.

"Vogliamo solo sapere cosa siete."
Chiede Abigail.

"Persone."
Rispondo ovvia. 

"Hai capito cosa intendo. Cosa siete voi due insieme?"
Sospiro, ormai rassegnata dal fatto che non molleranno la presa. 

"Qualcosa."
Rispondo semplicemente prendendo una patatina fritta.

"Che vuol dire qualcosa?"
Chiede Mason.

"Vuol dire qualcosa."
Ribadisco. 

"Non sarà più esaustiva di così."
Esclama Lily. 

"Confermo."
Le fa eco Damian, io e Oliver ridacchiamo.

"Ora o la smettete o fra un attimo ce ne andiamo."
Oliver si è fatto più serio e tutti sembrano dargli ascolto, cambiando discorso in men che meno.  Si gira verso di me, mi fa un occhiolino. 

E si, confermo e stra confermo, mi fa impazzire ogni cosa di lui.

-

Dopo l'interrogatorio a cena non ce ne sono più stati, abbiamo parlato di tutt'altro e finito di mangiare sono andati tutti a casa, probabilmente anche stanchi perché i loro viaggi di ritorno sono stati molto più lunghi. Siamo rimasti solo io e Oliver che non siamo tornati subito a Stanford, anzi, a onor del vero, siamo ancora in giro ma dalla mia parte ho che domani non avrò lezione fino al pomeriggio. 

Mi ha riportata al luna park e dopo qualche mia protesta iniziale mi ha convinto a salire di nuovo sulla ruota panoramica anche se, appena ci salgo sopra e veniamo chiusi dentro, me ne pento amaramente. 

"Perché lo stiamo rifacendo?"
Chiedo trattenendomi dall'urlare quando questo ammasso di ferraglia parte.

"Perché la vista mozzafiato che c'è di sera devi vederla."

"Se cade non avrò tempo di vedere niente."
Sono appoggiata al suo petto stringendomi forte a lui, lo sento ridacchiare.

"Ho un'idea, così magari ti distrai un po'."
Sussurra prendendo il suo telefono  dalla tasca e un vecchio paio di cuffie con il filo. Collega il jet degli auricolari e mi passa una cuffietta, gli sorrido perché in così poco ha già capito perfettamente come prendermi. Si mette una cuffia anche lui, sblocca il telefono e apre Spotify. Non mette una canzone a casa. 

Cerca Us. Quella che ormai è la nostra Us.
Non posso fare altro che sorridere appena le note della canzone di James Bay cominciano a risuonare nelle nostre orecchie. Canticchio, riesco a distrarmi. 

Poco dopo la ruota panoramica si blocca sulla cima per farci ammirare tutta la meraviglia del panorama. E' meraviglioso, rimango senza parole e la voce di James Bay, questa canzone e le braccia di Oliver intorno a me riescono a rendere tutto unico. Tra gli spettacoli più belli che abbia mai visto.

"Cause I believe in something. I believe in us."
Oliver canticchia queste parole al mio orecchio, mi trema il cuore. 
Mi giro a guardarlo. 
"E' tutto racchiuso in queste parole Isla Ariel. E' tutto in questa frase."
Mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio, mi scende una lacrima perché qualcosa di così forte non l'ho mai provato in vita mia. Un po' mi fa paura ma non sono nemmeno mai stata bene come mi sento negli ultimi giorni. 
"Era destino. Questa canzone ci ha legati dal primo momento."
Non riesco a dire niente, vorrei dire tantissime cose, vorrei urlare ma l'unica cosa che faccio è baciarlo. Mi stringe ancora più forte. Gli prendo il viso fra le mani. 

"E' tutto racchiuso qua."
Sussurro anche io poco dopo contro le sue labbra, lo vedo sorridere. 

Facciamo un altro giro, James Bay risuona ancora nelle cuffie, non abbiamo intenzione di cambiare canzone. Facciamo una foto, ovviamente è un mio capriccio che Oliver accontenta. Ne  facciamo un'altra, poi un'altra ancora. Rido quando Oliver sbuffa. 

Finisce anche il secondo giro ma ne chiediamo un altro perché probabilmente entrambi vogliano vivere questo momento ancora un po'.

E vorrei che il tempo si fermasse qui, in questo istante, per sempre. 

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