Capitolo 70.

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"Sei bellissima."
Sussurro commossa guardando mia sorella ormai del tutto pronta, le sistemo il velo sulle spalle mentre la guardo con occhi pieni d'amore. La guardo come si può guardare solo una sorella che è sempre stata l'altra metà della tua anima.

"Anche tu Ariel."
Risponde con voce che le trema un pochino.

"Eh no! E' il tuo giorno Melody, io non c'entro proprio niente!"
La riprendo facendola ridere, è lei che mi abbraccia e io la stringo forte.
"Sono sempre qua, accanto a te."
Le lascio un bacio sulla fronte, nonostante sia più grande di me oggi sembro proprio io la più grande tra le due.

"Non voglio interrompere questo momento meraviglioso ma tua madre ha detto che almeno voi dovete cominciare ad andare alla villa."
Esclama Jake entrando in camera.
"E ha preso in ostaggio Oliver."

"Vai a salvare il tuo ragazzo."
Mi dice Melody accarezzandomi una guancia, le sorrido.

"Ci vediamo fra poco."
Le sorrido, poi mi stacco da mia sorella, uno sguardo al mio migliore amico che sta veramente bene con questo smoking.

"Sei bellissima."
Mi sussurra facendomi un occhiolino.

E' una cosa che mi dice spesso, fin da quando eravamo più piccoli ed io mi son sempre sentita un po' inferiore rispetto alle altre. E, non so perché, ma le cose che mi dice il mio migliore amico mi rendono più sicura. Forse perché è la parte di me che mi conosce meglio.

Jake mi prende una mano, facendomi fare una leggera giravolta.

"Tu non sei da meno."
Gli lascio un bacio sulla guancia.
"Ci vediamo dopo."
Annuisce, poi mi lascia andare.

Scendo di sotto, mia madre e Oliver sono già pronti e lo sono praticamente anche io, dobbiamo passare a prendere nonno Eddy e poi andare a Deer Park.

Guida Oliver, davanti con lui sta nonno e io sto dietro con mamma.

E' agitata, la sua bambina, la sua prima bambina, sta per sposarsi. E anche se Melody è andata via di casa sette anni fa, quasi otto, oggi è come se la stesse lasciando andare del tutto e non penso sia per niente facile per una madre o un padre, forse un genitore non lascia mai andare del tutto suo figlio. E, alla fine, credo che sia giusto così.

Prendo la mano della mamma, si gira a guardarmi, mi sorride. Nonno sta parlando con Oliver, non ho idea di cosa gli stia raccontando ma il mio ragazzo lo sta ascoltando, annuisce, risponde, sorride.

E io amo vederli in questo modo, così mi perdo semplicemente a guardarli, mentre stringo la mano della mia mamma.

Mi rendo conto che i fondo non vorrei, nonostante tutto, nessun'altra vita se non esattamente la mia. Con tutto quello che ho vissuto, nel bene e nel male.

Quarantacinque minuti dopo arriviamo alla location del matrimonio, Oliver mi apre la portiera e mi da una mano a scendere dalla macchina dato i tacchi.

"Sei radiosa amore, non ho avuto il tempo di dirtelo."
Sussurra cingendomi la vita. Mi perdo nei suoi occhi, così tremendamente belli.
Così tremendamente casa.

"Ti amo."
Dico semplicemente.
"E anche tu non sei per niente male."
Lo faccio ridere, mi lascia un leggero bacio a stampo, poi lo prendo sottobraccio per entrare.

"Oh mio Dio, è tutto meraviglioso."
Esclamo quando finalmente vedo il luogo della cerimonia. Avevo già visto il posto ma non decorato così.

La meraviglia della natura rende tutto così unico. Ci sono tutte le luci e le decorazioni che pendono dagli alberi. Fra i due alberi più grandi un piccolo gazebo bianco rialzato, decorato con fiori e luci, con al centro due sedute bianche e rosse.

Sulla passerella di pietra c'è un tappeto bianco, anche questo con decorazioni di fiori e foglie ai lati. Alla destra e alla sinistra della passerella ci sono delle sedie bianche per gli ospiti. Un fiore su ognuna di esse e il libretto per seguire la cerimona.

"E' veramente tutto bellissimo."
Sussurra Oliver che come me si sta guardando intorno stupito.

"Zia Isla, zio Oliver!"
L'inconfondibile voce di Katrin ci distrae dai nostri pensieri, mi giro e la vedo correre verso di me con un meraviglioso vestitino lilla e un sacco di roselline fra i capelli. Dietro lei ovviamente Dylan che indossa giacca e papillon.

Prendo in braccio Kat che mi butta subito le braccia al collo, Oliver si mette il più piccolo dei miei due nipoti sulle spalle.

"Ciao amori miei."
Bacio i capelli di mia nipote, poi Oliver si abbassa per farmi salutare anche Dy.

"Zia sei bellissima!"
Mi dice Katrin dopo aver dato un bacio a Ol.

"Si zia, sei bellissima!"
Le fa eco mio nipote e il mio cuore potrebbe esplodere d'amore da un momento all'altro. Dato tutti i complimenti che sto ricevendo oggi mi rendo conto di quanto forse non mi abbiano mai visto così.

"E' vero, la zia è proprio bella."
Questa voce, invece, è di mio fratello che arriva mano nella mano con Sarah.

"Smettetela di farmi arrossire tutti quanti."
Rispondo andando a salutare Ethan e mia cognata, sempre tenendo la mia piccola Kat in braccio.

Restiamo ancora un po' insieme, poi dobbiamo dividerci perché io e Ethan, essendo i testimoni di Melody, entreremo poco prima di lei. A precederci ci saranno proprio Katrin e Dylan che lanceranno dei petali, poi porteranno anche le fedi.

Oliver è andato a sedersi vicino al nonno, io sono momentaneamente dentro la casetta in legno da cui entrambe le spose faranno il loro ingresso.

Astrid farà il suo ingresso per prima, Astrid che arriva proprio adesso bella, bella come non l'ho mai vista prima.
Con uno sguardo così radioso che la fa brillare di una luce così radiosa.

Non posso fare a meno di commuovermi quando la vedo, Astrid non è solo mia cognata. Astrid è una sorella, una spalla, una complice. Un punto di riferimento.

Non riesco a dire niente quando il mio sguardo incontra il suo.

"Non piangere già, se no piango anche io!"
Mi riprende facendomi ridere, si avvicina lei per prima e io mi tuffo fra quelle braccia che spesso mi hanno accolta. Per gioire con me o per consolarmi. Astrid c'è sempre stata. E ora so che ci sarà sempre.

"Sei stupenda."
Mi sussurra quando alzo il capo e appoggia la fronte alla mia, ho perso il conto di quante persone me l'abbiano detto oggi. Non che non mi faccia piacere, anzi, tutt'altro. Mi rendono felice. Ma non è il mio giorno.

"Sei proprio come mia sorella! E' il vostro giorno, voi siete bellissime, io non c'entro. E sei tu quella bellissima, sei radiosa Astrid."
Sorride, mi stringe di nuovo in un abbraccio.

"Ti voglio bene piccola grande Ariel."

"Ti voglio bene Astrid, con tutto il mio cuore."

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