Capitolo 17.

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"Devo davvero scappare Lily, non voglio far tardi, devo iniziare un nuovo corso."
Esclamo alzandomi dal tavolo, bevo un ultimo sorso di caffè alzandomi in piedi.

"Sei proprio una studente modello Isla."
Risponde quando le lascio un bacio sulla guancia.
"Dovrò portarti sulla cattiva strada prima o poi."

"La porteremo sulla cattiva strada insieme."
La voce di Abigail ma fa sorridere, mi giro e la trovo insieme a Damian.

"Buongiorno anche voi."
Abby mi da un bacio sulla guancia che ricambio, poi saluto anche Dam.
"Prometto di farmi perdonare a pranzo ma devo proprio scappare, ci vediamo dopo."
Esco velocemente dalla caffetteria, prendo anche il mio ombrellino perché ha cominciato a piovere ed io devo attraversare il campus. Prendo una sigaretta, l'accendo e poi richiudo la mia borsa. 

Non sono in ritardo in realtà ma voglio arrivare un po' prima perché voglio i posti migliori per questo nuovo corso. 

E' il corso di scrittura creativa, necessario per chi vuole diventare un'insegnante, anche per quelli che come me studiano nell'ambito matematico. C'erano due corsi molto simili e io ho scelto questo che, tra l'altro, non è riservato solo alle matricole ma è aperto a diversi anni, altro motivo per cui voglio arrivare con una certa fretta. Non sono mai stata una da posti davanti ma per questo corso voglio fare un'eccezione.

Arrivo in aula con diverso anticipo, qualcuno è già arrivato, scendo di qualche posto, non voglio sicuramente sistemarmi in prima fila ma essere almeno nelle prime cinque per non aver motivo di distrarmi e anche perché, nonostante i miei occhiali, ho constatato che da lontano faccio sempre un po' fatica a vede e quest'aula è troppo grande, tra le più grandi che abbia mai visto fino ad ora.

Mi blocco e rimango piacevolmente stupita quando noto la presenza di Oliver, terza fila, un caffè sul banco e una penna in mano per scarabocchiare qualcosa sul quaderno aperto davanti a lui. Prima che possa fare qualsiasi altra cosa le mie gambe han già cominciato a camminare verso di lui. 

"Posso sedermi qua?"
Chiedo, Oliver alza subito lo sguardo, mi sorride.

"Isla Ariel sei tornata."
Lo prendo come un si, così mi siedo.

"Ieri sera, dopo cena."

"Passato un bel weekend?"
Appoggia la testa sulla sua mano, mi fissa.

"Si, ho passato tanto tempo con mia sorella, Jake e con i miei nipoti, ne avevo bisogno."
Mi sorride di nuovo, dopo la telefonata di venerdì non ci siamo praticamente mai sentiti, penso perché non volesse disturbarmi anche se, in realtà, Oliver non potrebbe mai disturbarmi.

Preparo le mie cose sul banco e rimaniamo in uno dei nostri silenzi speciali.

"Isla! Non ti vedo da un sacco."
La voce di Daniel interrompe la bell'atmosfera che si era creata fra me e Oliver ma non importa. Mi infastidisce un po' ma non è colpa sua. Non poteva saperlo.

"Ciao Dan, sono tornata qualche giorno a casa, ecco perché non mi hai più vista."

"Ecco, sono felice di vederti."
Mi sorride, si siede senza chiedere altro e si mette a parlare. Oliver ha ricominciato a scarabocchiare qualcosa sul suo quaderno e, grazie a Dio, pochi minuti dopo entra il professore del corso di scrittura creativa.

"Sono il professor Hughes e vi accompagnerò per il resto dell'anno."
Esclama l'uomo che credo avrà una ventina d'anni in più di me ma non di più, scrive il suo cognome sulla lavagna verde alle sue spalle.

Inizia illustrando il corso, introduce il primo argomento e la prima ora di lezione se ne va così. Durante la seconda ora inizia ad illustrare il primo capitolo, seguo molto attentamente, mi sta piacendo veramente tanto. 

Quando manca poco più di un quarto d'ora alla fine della lezione ci dice di chiudere i libri e prestargli attenzione.

"Come sapete questo corso è qualcosa che metterà alla prova diverse delle vostre capacità. Non ci limiteremo a scrivere.  Dovremo andare oltre, anzi dovrete. Dovrete essere in grado di conoscervi in tutto e per tutto per poter donare a pieno le vostre conoscenze a quelli che saranno i vostri studenti fra qualche anno. Per questo motivo, per tutto il resto dell'anno, lavorerete in coppia. Presenterete progetti che non saranno solo vostri ma dovrete condividere. Questo perchè dovete abituarvi a condividere ciò che conoscete ma anche ad accogliere ciò che vi verrà donato da un'altra persona. Darete qualcosa ma riceverete qualcosa. Essere in grado di creare rapporti di fiducia durante quest'anno con il partner che sceglierete è necessario. E' fondamentale. E' anche questo l'esercizio. Quindi vi lascio carta bianca ragazzi, fate coppia con chi volete ma scegliete bene perché è una scelta che, fidatevi, col tempo diventerà fondamentale. Okay, la lezione è finita. La prossima volta portatemi i nominativi delle coppie. Siete in numero pari, ognuno di voi avrà quindi un compagno. Chi non sarà accoppiato nella prossima lezione verrà sorteggiato. Buona giornata ragazzi."

Mi piace come ha parlato, mi piacciono le sue idee. Mi piace tutto di questo corso.

"Beh Isla che ne dici? Potremmo fare coppia al corso e approfittarne per conoscerci meglio."
Daniel mi distrae dai miei pensieri, mi giro a fissarlo. Sono spiazzata, non so cosa rispondere, non ho veramente pensato al fatto di dover fare coppia in realtà ma ora che ho ricevuto una proposta vorrei scappare a gambe levate. 
"Allora?"
Insiste di nuovo.

"In realtà io e Isla Ariel vorremmo lavorare insieme."
La voce di Oliver che arriva alle mie spalle mi fa provare un brivido lungo la spina dorsale.

"Scusa amico ma credo sia una scelta che spetti a lei e non a te."

"Non chiamarmi amico e, fidati, sono sicuro voglia lavorare con me."
Risponde ancora più sicuro e in realtà un po' mi da fastidio che abbia ragione.

"Puoi dire qualcosa Isla?"
Chiede Daniel con tono infastidito.

"Io.."
Balbetto un po'.
"Scusami Dan è che..."

"Okay, ho capito."
Non mi da il tempo di rispondere o di dire altro, prende le sue cose senza sistemarle per il meglio e se ne va. Sono mortificata ma lavorare con Oliver è la cosa che voglio anche io.

"Potevi essere meno scortese."
Riprendo Oliver.

"Dava per scontato che lavorassi con lui."
Spiega semplicemente mettendo via le sue cose.

"E tu hai dato per scontato che volessi lavorare con te."
Mi giro a guardarlo e lui fa lo stesso con me.

"Ti sbagli Isla Ariel."
Si avvicina al mio viso, sento il suo respiro su di me.
"Io so cosa vuoi. E so quanto potremmo lavorare bene insieme. Ho solo dato voce ai tuoi pensieri togliendoti ad un impiccio."

La sua vicinanza mi confonde, non posso fare altro che fissargli le labbra e mi odio perché riesco solo a pensare al fatto che vorrei baciarlo. E vorrei che mi baciasse. 

Ma non siamo in un film e ovviamente Oliver mi riporta alla realtà quando si allontana per prendersi le sue cose e alzarsi. Faccio lo stesso, usciamo dall'aula fianco a fianco.

"Che lezione hai?"
Mi chiede senza guardami.

"Statistica, tu?"
Prendo una sigaretta e lui fa lo stesso.

"Letteratura."
Risponde sbuffando poi il fumo verso l'alto.
"Ti accompagno, la mia lezione non inizierà prima di un'ora."
Aggiunge e non posso fare altro che sorridere, ci incamminiamo silenziosamente, le mani che si sfiorano più volte fin quando Oliver non le intreccia. Ecco i soliti brividi. Ecco che, per l'ennesima volta, il mio cuore impazzisce.

"Vuoi lavorare con me vero Isla Ariel?"
Mi chiede ad un certo punto e io mi giro a guardarlo. Mi perdo nei suoi occhi e potrei dire di vedere un velo d'insicurezza sul suo volto sorrido, stringo più forte la sua mano.

"Si Oliver, non avrei voluto lavorare con nessun altro."

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