Capitolo 33.

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"Potevamo andare da me."
Esclama Oliver quando entriamo in camera mia. 

"Ma quanto ti lamenti?"
Alzo gli occhi al cielo fingendomi irritata. 
"E poi voglio vedere Lily, non ci siamo viste oggi, è uscita presto, stavo ancora dormendo."
Sbuffa di nuovo, mi fa ridere. Sembra davvero una persona completamente diversa e il mio cuore si riempi di gioia nel vedere questa inedita versione di Oliver. Inedita e meravigliosa versione di Oliver. 

"Oh tranquillo, fai pure!"
Esclamo fingendomi di nuovo irritata quando si butta a peso morto sul mio letto stropicciando leggermente le coperte.

"In una relazione si condivide tutto."
So che usa questo termine di proposito, mi fa ridere.

"Quindi abbiamo una relazione?"
Lo incalzo di nuovo sistemando delle cose nella mia libreria. 

"Beh diciamo che non vado in giro a baciare tutti i miei amici."
Risponde cercando di evitare la domanda.

"E quindi?"
Chiedo ancora senza guardarlo.

"Non abbiamo cinque anni Isla Ariel."

"Lo so ma non sono io ad aver parlato di relazione. So che abbiamo detto che siamo qualcosa ma qualcosa può essere tante cose. Possiamo essere qualcosa in una relazione."
Rispondo sedendomi a cavalcioni su di lui che è ancora steso sul mio letto. 

"Isla Ariel ti assicuro che non è una buona idea questa posizione."

"Perché?"
Chiedo fingendomi ingenua.

"Perché non mi fa pensare a cose molto caste."
Rido imbarazzata, non sono più abituata a qualcuno che mi apprezzi sotto questo punto di vista.

"Sai che anche fra due che fanno solo sesso c'è una relazione?"

"Mi stai proponendo di fare solo sesso Isla Ariel?"

"No!"
Esclamo imbarazzata portandomi le mani davanti alla faccia, lo sento ridere.
"Non prendermi in giro!"
Oliver mi trascina accanto a lui prendendomi fra le sue braccia, mi bacia la testa.

"Mi fa impazzire questo lato di te, l'attimo prima sei la donna più sicura del mondo, l'attimo dopo ti imbarazzi per tutto."

"Non sono imbarazzata, è che mi hai preso alla sprovvista."

"Come vuoi tu Isla Ariel."
Mi bacia la fronte, io mi accoccolo un po' di più al suo petto, è davvero bellissimo stare fra le sue braccia. Oliver mi da un altro bacio fra i capelli, alzo di poco il capo per farmi dare un bacio sulle labbra, bacio che approfondisco io portando una mano fra i suoi capelli, Oliver mi fa scivolare sotto di lui, con l'altra mano gli accarezzo il viso. 

"Isla sei... O mio Dio!"
Mi alzo di scatto quando sento la voce di Lily e la porta aprirsi. Oliver quasi cade dal letto ma grazie a Dio gode di buoni riflessi.
"No ragazzi stabiliamo delle regol..."

"Ci stavamo baciando, non fare tragedie, ti ho beccata fare molto peggio."
Esclama Oliver mettendosi seduto. 

"Voglio sapere tutto."
Rispondo mettendomi seduta accanto a lui che mi mette un braccio intorno alla vita.

"Non è necessario sapere nulla."
Sbuffa la mia compagna di stanza appoggiando le sue cose sul letto.
"E comunque non sembrava che vi steste solo baciando."
Marca quest'ultima parte di frase facendomi ridere.

"Ci stavamo baciando Lily, esattamente come qualsiasi altra coppia al mondo su un letto."
Oliver alza gli occhi al cielo.

"Quindi ora siete una coppia?"
Ci incalza Lily.

"Siamo tante cose."
Risponde Oliver che ho capito odi letteralmente darsi delle difinizioni.

"Tante cose tipo?"

"Tante cose."

"Quindi siete una coppia non coppia."

"Che noia Lil."

"Quindi se venerdì sera alla festa Isla dovrebbe andarsene con un altro ragazzo potrebbe farlo?"

"Diamine no!"
Oliver forza un po' di più la presa su di me.

"Ma se non siete una coppia."

"Non è che non siamo una coppia."

"Quindi lo siete?"

"Lily mi stai esasperando."

"Non è difficile rispondere signorino."

"Perché bisogna per forza darsi una definizione?"

"Perché ormai è passato un po' di tempo da quando siete qualcosa, direi che è anche ora di fare gli adulti."

"Siamo adulti."

"Quindi avete una relazione da adulti?"

"Perché non mi aiuti?"
Chiede rivolgendosi a me, alzo le spalle. 

"Cose tra fratelli, io non c'entro. Me ne tiro fuori."
Lily ride. 

"Quindi?"
Chiede la mia compagna di stanza guardando suo fratello.

"Quindi se ti dico che è la mia ragazza la smetti?"

"Probabile."
Oliver sbuffa.

"Sei davvero una bambina."

"Siamo gemelli perché siamo opposti."

"Comunque Isla Ariel è la mia ragazza, quindi no alle feste non può andarsene con il primo che passa."
Il mio cuore perde un battito, potrei esplodere di felicità da un momento all'altro.

"Aaaaaa."
Lily batte le mani, come se avesse cinque anni, si butta letteralmente fra le braccia di suo fratello che si stacca da me per ricambiare l'abbraccio di sua sorella, si finge infastidito ma in realtà so che ne è felice. Sono davvero tanto tanto legati.
"Sono così felice, finalmente."
Sussurra stringendo suo fratello, mi sento quasi un terzo incomodo ma non in senso cattivo, per il semplice fatto che devono aver condiviso un dolore davvero grande e ora sembra finalmente che stiano voltando pagina. Quando poi si staccano dall'abbraccio Lily trascina anche me fra le sue braccia, non dice niente ma, in realtà, non serva dica nulla. Va bene così. Dice tutto così.

"Comunque ora vi lascio la camera, sono passata velocemente per cambiare cappotto che devo uscire con dei compagni di corso."
Esclama con la sua solita euforia prendendo il cappotto dall'armadio e la borsa avviandosi poiverso la porta, le giornate di Lily son sempre così tremendamente frenetiche.
"Unica raccomandazione: niente sesso sul mio letto."
Si gira seria, mi fa avvampare, le tiro un cuscino.  Ride, la stessa risata che ha suo fratello e prima che possa risponderle esce dalla camera. Scuoto il capo, mi alzo per prendere una sigaretta, esco sul nostro balconcino.

"Siete l'opposto."
Esclamo quando anche Oliver mi raggiunge e si siede accanto a me.

"Ci assomigliamo solo fisicamente ma caratterialmente no. Per niente. Siamo sempre stati l'opposto, in tutto e per tutto, il giorno e la notte. Ma è proprio questo che amo di noi. E credo sia proprio questo il motivo per cui siamo così legati."

"Ti vuole veramente tanto bene."

"Lo so, si è annullata più di una volta per me.  Non le sarò mai abbastanza grato."
Sorrido, lo vedo farsi un po' più serio ma non voglio che pensi a cose che gli fanno male, così mi avvicino e gli rubo un bacio.

"Jake sa già dove stare questo weekend?"
Chiede trascinandomi sulle sue gambe.

"Penso chiamerà per avere una delle camere che Stanford mette a disposizione con l'albergo. Perché?"

"Perché potresti lasciare a loro la vostra camera e tu puoi venire da me, dato che abbiamo anche il compito di Hughes da fare."
Sorrido. Lo bacio. 

"E' un si?"
Chiede contro le mie labbra.

"E' un assolutamente si Oliver."

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