"Ci vediamo settimana prossima ragazzi, tenetevi al passo con il programma, gli esami son sempre più vicini."
Si conclude così la lezione di matematica di base, io mi alzo velocemente sistemando tutte le mie cose nella borsa, è l'ultima lezione del venerdì e ne sono veramente felice perché sono proprio sfinita. Non vedo l'ora di andare a casa, preparare le ultime cose da mettere in valigia e correre a Los Angeles da Lily. Ho veramente bisogno di staccare un po'. Da quando siamo rientrati dalle vacanze di primavera non ho letteralmente fatto altro che concentrarmi sui libri.Cerco una sigaretta nella tasca della borsa, il sole di metà Aprile è alto in cielo e fin troppo caldo. Sbuffo il fumo verso l'alto, poi prendo il mio telefono dalla tasca dei jeans.
Ho svariate telefonate di Damian, anche di Abby. Perdo un battito mentre il mio pensiero corre veloce a Oliver.
"Corri a casa appena leggi il messaggio".
E' da parte di Dam, la sigaretta mi cade dalle dita e senza avere il tempo di realizzare veramente tutto le mie gambe hanno già cominciato a correre verso il nostro appartamento, mentre nella mia testa si susseguono immagini terribili di ciò che potrebbe essere successo. E' ovvio che Oliver sia coinvolto e non sapere mi lacera il cuore.Sento il cuore in gola quando arrivo all'ingresso di casa nostra mentre piegata sulle ginocchia cerco di riprendere fiato, mi fanno male i polmoni. E in realtà mi sto anche prendendo un po' di tempo prima di entrare e scoprire la verità. Egoisticamente vorrei non aprire, vorrei scappare. Ma ho promesso che mi sarei presa cura di Oliver, ho promesso che ci sarei sempre stata e che qualsiasi tipo di dolore non avrebbe più dovuto affrontarlo da solo.
E poi lo amo, lo amo più di quanto possa amare me stessa. Più di quanto potrò mai amare qualcuno in vita.
Faccio un respiro profondo, entro in casa che è già aperta. Damian e Abby sono sul divano, vado completamente in panico quando non vedo il mio ragazzo.
"E' chiuso in camera, non gli è successo nulla, non fisicamente almeno."
Lascio andare un respiro di sollievo quando Damian dice queste parole, probabilmente aveva percepito il mio panico nel non vedere Oliver e ha voluto tranquillizzarmi almeno su questo."Che è successo allora?"
Chiedo con ancora un po' di fiatone."Eravamo a lezione, è uscito velocemente dopo aver letto un messaggio, l'ho ovviamente seguito perché avevo capito che qualcosa non andasse. Ha ricevuto una chiamata da New York, non so cosa gli abbiano detto. So solo che mi ha chiesto di non lasciarlo solo e di chiamarti. Siamo venuti qua e si è chiuso in camera più di un'ora fa. Penso abbia intenzione di parlare solo con te."
Mi si gela il sangue quando sento queste parole collegando subito New York a Thomas."Grazie per non aver lasciato da solo."
Dico semplicemente quando Damian mi trascina in un abbraccio.Abbraccio di cui non sapevo di aver bisogno fin quando non mi trovo fra le sue braccia e anche fra quelle di Abigail che si è aggiunta.
Non dico niente, facendogli comprendere tutto così.
Quando mi stacco da loro poi vado verso quella che ormai è camera nostra. Non busso, so che mi sta aspettando.
Mi si spezza il cuore quando lo vedo a terra, la schiena appoggiata al letto, le mani legate intorno alle gambe che si tiene strette al petto e lo sguardo perso nel vuoto, si vedono le lacrime rigare il suo viso ed io ho veramente paura di ciò che potrebbe dirmi.
Respiro piano, mi siedo a gambe incrociate davanti a lui, non dico niente. Aspetto che sia lui a fare la prima mossa, a fare qualsiasi cosa si senta, anche non dire niente e stare semplicemente così. Ma voglio che lui sappia che sono qua, sempre, in ogni caso. Che urli, che stia in silenzio, che pianga o che non mostri la minima emozione.
Dopo quelli che sembrano minuti infiniti è Oliver a fare la prima mossa. Si mette anche lui a gambe incrociate, allunga una mano ad afferrare la mia già pronta a prendere la sua.
Mi trascina su di lui sistemandomi a cavalcioni, mi stringe forte affondando la testa nell'incavo del mio collo. Si lascia andare completamente, lo stringo forte, non l'ho mai visto soffrire così, in questo modo. Nemmeno quando mesi fa c'è stato l'anniversario dell'incidente.
Gli accarezzo i capelli, gli bacio la testa.
Senza dire altro, senza fare altro.
Semplicemente mostrandogli che ci sono.Vorrei sapere cosa lo stia tormentando così. Cosa lo stia devastando in questa maniera così terribile. Cosa lo stia facendo cadere così a pezzi.
Vorrei saperlo per sapere cosa fare.
Perché sento, e capisco, che sia qualcosa di grande, qualcosa che non possa affrontare da solo.Ma se c'è una cosa che ho capito di Oliver è che non è mai pronto a dire le cose subito. Non riesce a parlare subito appena gli succede qualcosa. E, soprattutto, non devo forzarlo quando non si sente di fare o dire qualcosa.
E io voglia che gli sia chiaro che ci sarò in ogni caso. Che non me ne vado e non me ne andrò, che mi dica quello che gli stia accadendo oppure no.
Gli scappa un singhiozzo, poi un altro e un altro ancora.
Mi devasta vederlo così, mi fa così male vederlo così. Vorrei prendere tutto quello che sta passando e farmene carico io.
Odio non poterlo vedere felice più di brevi periodi, odio che ogni volta che sembra possa finalmente essere felice succede puntualmente qualcosa che lo devasti e non gli permetta di poter andare avanti ed essere felice come meriti. Perché Oliver si merita veramente tutta la felicità del mondo.
E' l'essere umano migliore che abbia mai conosciuto. La parte migliore dei miei quasi vent'anni di vita.
"Gli staccano la spina."
Riesce poi ad articolare a fatica fra i singhiozzi.
Ancora una volta mi si gela il sangue nelle vene. Mi blocco, non riesco più a fare niente se non a stringerlo forte a me. Mi aspettavo qualcosa di terribile ma non di così terribile.
"Lo lasciano andare Isla Ariel, lo lasciano andare. Loro sono pronti amore ma io no, io non sono pronto. Io non so se ce la faccio a lasciarlo andare."
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Us.
عاطفيةIsla Ariel Roy ha 19 anni e una vita apparentemente perfetta. Sta per partire per Stanford, dove hanno studiato i suoi genitori e anche suo fratello. Sua sorella Melody invece, "pecora nera" della famiglia, non ha voluto fare il College e dopo il l...