Capitolo 29.

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Sono gli ultimi due giorni a San Francisco, domani sera torneremo a Stanford, questa settimana è davvero volata. Io e Oliver stiamo cercando di dare nell'occhio il meno possibile ma credo che tutti abbiano capito qualcosa, anche perché non è che ci nascondiamo, semplicemente non diamo spettacolo e non abbiamo voglia di troppe domande anche se Lily non si è fatta problemi a fare l'interrogatorio a me e suo fratello mettendoci alle strette. A Jake ne ho parlato io, come di ogni cosa ma, per il resto, siamo sempre piuttosto furtivi, parliamo per ore la sera e usciamo da soli quando Lily esce con Jake, tranne oggi in realtà. 

Lil e J passeranno la giornata insieme, anche se non ho ben capito dove andranno mentre io andrò con Melody e Astrid a guardare delle cose per il matrimonio, si sposeranno a Marzo e per mia sorella quattro mesi non sono poi così tanti per scegliere tutto. Ho detto a Oliver che avrebbe potuto rimanere a casa ma ha insistito per venire con me e così eccoci arrivati sotto casa di mia sorella, scendiamo dalla macchina e citofono per far capire che siamo arrivati. Passeremo la giornata con loro e dopo andremo a cena da mio fratello e Sarah, così potremo vedere anche Katrin e Dylan prima di tornare a Stanford.

Oliver si appoggia al muro, allunga una mano trascinandomi dolcemente vicino a lui, incrocio le mani dietro il suo collo. Impazzisco per questi momenti. Sono qualcosa di meraviglioso, miriadi di sensazioni, emozioni e sentimenti tutti racchiusi in questi minuscoli momenti. Mi metto sulle punte e gli lascio un piccolo bacio a stampo. Poi un altro e un altro ancora. 

"Isla Ariel Roy!"
La voce di mia sorella mi fa saltare per aria.

"Ma sei pazza?"
Esclamo portandomi una mano sul cuore dopo essermi immediatamente staccata da Oliver. 

"Stai baciando un ragazzo sotto il mio portone, mi preoccupo solo per la mia sorella."

"Ho vent'anni Melody."
Alzo gli occhi al cielo.

"Diciannove."

"Touchè."

"Mi devi raccontare un po' di cose."

"Non c'è assolutamente niente da raccontare."

"Io credo pro..."

"Amore sono abbastanza sicura che tua sorella non abbia bisogno che tu la metta in ulteriore imbarazzo."
Esclama Astrid prendendola per un braccio.

"Sei sempre la mia preferita lo sai?"
Dico riferendomi a mia cognata.

"Oh lo so, anche tu."

"Ehi!"
Esclama Melody con disappunto. Astrid scoppia a ridere, poi le accarezza il viso e le lascia un dolce bacio sussurrando qualcosa che non sento. Sorrido. E' un amore così grande il loro, così puro, così perfetto nell'imperfezione di ogni amore. Vorrei anche io un amore travolgente come il loro. Oliver prende la mia mano ridestandomi dai miei pensieri, mi giro verso di lui e mettendomi sulle punte gli rubo un bacio. 

"Piccioncini andiamo?"
Urla Melody quando ci vede ancora fermi.

"Io ti chiedo umilmente scusa per l'imbarazzante esuberanza di mia sorella."

"Non c'è nessun problema."
Risponde tenendomi per mano e muovendosi piano.

"Sembri così diverso da quando ci siamo conosciuti."
Mi è uscito così, senza accorgermene.
"Cioè, io non..."

"Lo sono Isla Ariel."
Risponde fermandosi e girandosi verso di me.
"Non mi riconosco nemmeno io. Sembro una vecchia versione di me che pensavo non esistesse più e invece eccomi qua. E' una novità anche per me ma mi piace come mi fai sentire. Mi piace questo Oliver che c'è da quando ci sei tu. Probabilmente sono solo pronto a dare una nuova opportunità alla vita, vita che mi ha tolto tanto ma che forse, finalmente, mi sta dando qualcosa di grande."
Sono parole bellissime. Mi trema il cuore, non riesco a dire niente, l'istinto è quello di baciarlo e così faccio.

So che c'è qualcosa di grande, qualcosa che non è ancora pronto a dirmi ma non m'importa. Quando me ne parlerà e si sentirà pronto mi troverà qua perché non ho intenzione di lasciarmelo scappare. Perché anche lui mi ha ridato la Isla che pensavo di aver perso tanto tempo fa.

-
"E questo è l'ultimo pezzo."
Esclama Oliver quando il dinosauro fatto di Lego che stavano costruendo è completato. Dylan e Katrin rispettivamente in braccio a Oliver e Ethan, battono le mani felici, sono entrambi appassionati di Lego e, a quanto pare, non sono gli unici dato l'entusiasmo che stanno mostrando anche i due adulti. 

Dopo aver visto location per matrimoni fino a metà pomeriggio siamo passati a casa velocemente per farci una doccia e poi siamo venuti da mio fratello, abbiamo ordinato la pizza e i miei nipoti non hanno perso tempo a sostituirmi con Oliver. Non so come abbia fatto a conquistare tutti i componenti della mia famiglia, non ne ho davvero idea. Fa strano anche a me. Eppure, da quando c'è lui nella mia vita, sembra tutto diverso, tutto migliore. Non so nemmeno io spiegare come sia possibile ma ne sono felice, davvero felice. 

Ho aiutato Sarah a mettere a letto le due piccole pesti così le ho salutate per bene e ho lasciato Oliver con Ethan davanti a un bicchiere di Burbon, rimaniamo ancora un po' con loro ma poco prima di mezzanotte decidiamo di andare.

"Ci vediamo a Natale."
Sussurro tra le braccia di mio fratello.

"Fai la brava, studia ma goditi il college."

"Certo capo."
Lo faccio ridere, mi stringe un po' di più, poi abbraccio anche mia cognata.

"E' stato un piacere Oliver, torna presto."
Si stringono la mano.

"Tornerò presto, promesso."
Risponde sorridendo, poi usciamo per tornare a casa.

Oliver mi mette un braccio intorno alle spalle. Con una mano afferro la sua che penzola sulla mia spalla, con il braccio gli cingo la vita.

"Hai conquistato tutta la mia famiglia, non è una cosa facile."

"E loro hanno conquistato me, non è una cosa facile nemmeno questa. Ma, come ti ho già detto, questa inedita versione di Oliver non sorprende solo te."

Sorrido, mi giro, gli rubo un bacio.

"Come sarà adesso a Stanford?"
Chiedo perché ovviamente ci sono ancora tanti, troppi, punti di domanda fra noi.

"Non lo so, voglio vivermi le cose senza pianificare niente Isla Ariel. Voglio viverci e non nasconderci ma non voglio forzare nulla. Se ci faranno domande risponderemo come avremo voglia. Voglio essere libero di baciarti, abbracciarti come, quando e dove voglio."

"Cosa siamo?"

"Non lo so Isla Ariel, non lo so. Siamo quello che vogliamo e saremo quel che vorremo. Non amo le definizioni. Siamo. Questo è l'importante. "

Sorrido di nuovo ritenendomi soddisfatta, non dico più niente e, semplicemente, mi godo questo siamo.

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