Capitolo 76.

279 6 1
                                    

Oliver si sta disperando accasciandosi su di me, completamente. Lasciandosi andare, permettendomi di prendermi un po' del suo dolore, sta permettendo a qualcuno di prendersi cura di lui.

Ora mi è più chiaro tutto.

Tutto il suo essere così strano ultimamente, i silenzi di troppo, la voglia di tenermi sempre stretta a lui. Probabilmente gli avevano già detto di quest'intenzione.

Lo stringo forte, gli bacio i capelli, cercando di confortarlo come posso mentre delle lacrime rigano anche il mio volto perché davanti ad una notizia del genere non si può rimanere impassibili. Perché è qualcosa di più grande di lui, di me, di noi.

Ma qualcosa che insieme possiamo affrontare.

E sono pronta a prendermi tutto questo dolore per portarne il peso insieme a lui. Non è più solo.

Non sarà mai più solo.

Mai più.

Non me ne andrò, per nessuna ragione al mondo. Nemmeno se dovesse urlarmelo contro di nuovo.

Soprattutto ora.

"Io non ce la faccio Isla Ariel, non ce la faccio."
Per la prima volta da quando sono entrata nella camera fissa i suoi occhi nei miei.
Occhi persi, gonfi per le lacrime e pieni di un dolore che a parole non si può nemmeno descrivere.
"Non torno da anni ma saperlo in quel letto mi dava speranza. Non tornando mi illudevo che un giorno o l'altro mi avrebbe chiamato dicendomi che fosse tornato e mi avesse solo fatto un lungo scherzo. Non parlando di Thomas potevo far finta che fosse semplicemente dall'altra parte del mondo non in un letto d'ospedale tenuto in vita solo dalle macchine. Potevo fingere che prima o poi sarebbe venuto a prendermi con due biglietti per l'Europa, pronto ad iniziare ciò che sognavamo da una vita."
Mi sta parlando, sta tirando fuori tutto ciò che ha dentro e questo mi rende molto più tranquilla. E mi fa capire quanto si fidi di me, mi fa capire quanto il nostro amore, il nostro rapporto, ci renda ormai una cosa sola. Sono passati sette mesi dal nostro primo incontro ma proprio in quel primo incontro, in quel primo sguardo, abbiamo iniziato a conoscerci. E ci siamo conosciuti così a fondo che siamo diventati una persona sola.

Faccio un respiro profondo, devo essere forte come non lo sono mai stata prima.

"Non sono pronto a lasciarlo andare."
Dice ancora con le lacrime che cominciano a scorrere di nuovo a fiumi sul suo viso.

"Amore mio non sarai mai pronto a lasciarlo andare. Che sia oggi, fra una settimana o fra dieci anni. Non sarai mai pronto a lasciarlo andare e lasciare andare la parte di te legata a lui. E forse, semplicemente, non devi farlo. Perché Thomas, amore mio, è già andato via. E' andato via tanto tempo fa. Perché non era dall'altra parte del mondo, non ti ha fatto uno scherzo. Thomas è andato via quella notte e credimi, dirti queste cosa fa male anche a me. Ma è la realtà e tu devi accettarla Oliver, devi accettarla per andare veramente avanti. Hai ripreso in mano la tua vita, stiamo costruendo la nostra vita insieme ma quanto stai vivendo davvero? Quanto Oliver?"
Mi fermo un attimo, gli accarezzo i capelli e gli prendo il viso tra le mani.
"Non devi lasciare andare Thomas. Devi lasciare andare il suo corpo. Permettergli di essere libero da quelle macchine. Ma quello che Thomas è stato ed è per te, quello che avete costruito e fatto insieme, quello che ancora farai per lui non devi lasciarlo andare. Quello ti apparterrà sempre amore mio e nessuno, nemmeno la morte, te lo potrà portare via. Nessuno ti potrà mai portare via Thomas."

"Non so cosa devo fare amore, non lo so."

"Devi fare solamente quello che ti senti senza forzare nulla di più. Solo quello che ti senti. Possiamo rinchiuderci qui per giorni. Possiamo cercare il primo volo per New York. O possiamo andare dall'altra parte del mondo provando a scappare da questo dolore che, comunque, sai bene ti troverà in ogni caso."

"Cosa dovrei fare Isla Ariel? Ti prego, sono completamente perso e ho solo te, non so più cosa fare. Sento di non avere più certezze se non te."

"Ti posso dire quello che penso io Oliver ma penso in ogni caso che dovresti fare solamente ciò che ti senti."

"Ti prego amore, dimmi cosa dovrei fare, sono perso."
Ricomincia a piangere e mi devasta ancora di più vederlo così.

"Io penso che dovresti andare a New York per salutarlo Oliver."
Parlo piano, gli accarezzo i capelli, lo guardo negli occhi anche se fissarli mi fa male, come se il mio corpo fosse trafitto da mille lame.
"Dovresti salutarlo e lasciare andare con lui la parte di te che non riesce ad andare avanti. Dovresti salutarlo per renderti conto di quello che è veramente successo anni fa e di quello che succederà poi. Dovresti salutarlo perché so che ti pentirai di non averlo fatto un domani e, se non provassi almeno a convincerti ad andare a New York, non me lo perdonerei mai. Perché questa può essere la fine del capitolo più duro della tua vita e l'inizio di quella nuova. Non la stessa. Un'altra vita. Forse più incompleta, forse un po' meno felice. Forse con più consapevolezza di quanto dolore possa esserci realmente nella vita di una persona. Tu devi lasciare andare questo Thomas, quello attaccato alle macchine, che non è più lui da anni. Ma il tuo Thomas, quello che ti è stato accanto fin dal tuo primo respiro su questa terra, quello ti apparterrà per sempre e puoi farlo vivere attraverso di te. Ma per farlo vivere attraverso di te, amore mio, dovresti lasciare andare questo Thomas che è rimasto qua, per quello credo che la scelta migliore sia andare a New York. E io sarò con te, in ogni istante, in ogni momento, ogni secondo. La mia mano sarà sempre intrecciata alla tua, per tutto il tempo di cui ne avrai bisogno. E quando avrai bisogno di stare da solo mi metterò lì, dietro la porta. E ti lascerò il tuo tempo. Ma questo è solo il mio punto di vista. Tu devi fare solo quello che ti senti, senza forzare nulla, perché adesso ti stai lasciando andare e ora dovrai fare tutto ciò che ti senti per poter sopravvivere a questo dolore. Perché tornerai a vivere amore mio, tornerai ad amare la vita. Ma prima di tornare ad amare questa vita la devi odiare, devi abbandonarti al dolore e al buio e ritrovare la luce. E in ogni secondo che dovrai affrontare, amore mio, io sarò lì, sempre. Non sei solo. Non sei più solo. Non sarai mai più solo."

Us. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora