Capitolo 35.

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"Stasera vieni alla festa della confraternita?"
Mi chiede Daniel quando ci alziamo, è finita anche l'ultima lezione di questa settimana.

"Suppongo di si."
Esclamo prendendo tutte le mie cose per avviarci all'uscita.
"Deve arrivare anche il mio migliore amico, penso che avrà voglia di uscire un po'."

"Io ci sarà sicuramente, possiamo bere qualcosa insieme."
Risponde con entusiasmo.

"Dan, non ho avuto tempo di dirtelo ma..."
Non ho tempo di fare nulla perché mi trovo praticamente davanti Oliver che mi mette un braccio intorno alle spalle e mi bacia dolcemente.

"Ciao amore."
Scandisce bene le parole, alzo un sopracciglio per il modo in cui mi ha chiamata.
"Derek."
Aggiunge poi girandosi verso il mio amico.

"Daniel."
Lo corregge subito lui, Oliver alza le spalle.

"Nel caso ci vediamo dopo alla festa, ciao Isla."

"Ciao Dan."
Rispondo staccandomi da Oliver e dandogli un bacio su una guancia. E' un mio amico e non mi piace come si è comportato, mi sorride, fa un cenno di saluto al mio ragazzo e se ne va.

"Sei stato maleducato!"
Esclamo girandomi verso Oliver.

"A me non sembra."

"Si invece! Sai benissimo che sia chiama Daniel."
Incrocio le braccia al petto guardandolo.
"Non mi piace quando fai così, è un mio amico."

"Un amico che ci prova con te da mesi."

"Non è vero. E' un mio amico come possono esserlo Damian o Mason o Jacob."

"Damian, Mason e Jacob non ti hanno mai guardata così."
Si avvicina mettendomi un braccio intorno alla vita.

"Non mi guarda in nessun modo."

"Quanto sei ingenua Isla Ariel."
Sussurra a pochi centimetri dalla mia bocca.

"Non è vero."
Ho le braccia ancora incrociate al petto, Oliver cerca una mia mano, si mette a giocarci.

"Mi hai chiamata amore solo perché pensi che Daniel ci provi con me."

"Prima cosa io non penso che ci provi con te, io ne sono sicuro."
Dice saccente.
"E, seconda cosa, ti ho chiamato amore perché mi è venuto spontaneo."

"Potrei quasi crederti."
Sfioro il mio naso con il suo.

"E' la verità."
Oliver fa un sorrisetto e alla fine sono io la prima che cede, lo bacio, gli butto le braccia al collo mentre lui mi cinge la vita.

"Sta arrivando Jake, andiamo?"
Chiedo poi quando siamo ancora abbracciati.

"Sei pronta a questi tre giorni h ventiquattro con il sottoscritto? Ho intenzione di farti impazzire."

"Guarda che non ci metto niente a farmi ospitare da Daniel signorino."
Spalanca gli occhi stizzito.

"Non lo dire nemmeno per scherzo."
Ridacchio.

"Se no?"
Sussurro al suo orecchio.

"Se no mi costringerai a chiuderti in camera da letto e farti vedere un sacco di cose che Daniel non sarebbe mai in grado di fare. "
Ammetto che il pensiero mi fa avvampare leggermente perché il tono che usa non fa di certo pensare che mi farebbe vedere come si monta il lego del Millenium Falcon.
"Sei rimasta senza parole amore?"
Rimarca quest'ultima parola.

"Vaffanculo."
Mi fingo offesa, mi stacco da lui e lo precedo, probabilmente Jake è già arrivato e noi siamo in ritardo. Rido felice quando il mio ragazzo mi raggiunge abbracciandomi da dietro, mi bacia i capelli poi si mette al mio fianco prendendomi la mano.

"Ce l'avete fatta!"
Esclama Jake accanto a Lily.
"Stiamo congelando."

"Come se non aveste il modo per scaldarvi."
Ammicco guadagnandomi il dito medio da parte della mia compagna di stanza e anche dal mio migliore amico.
"Ciao anche a te."
Aggiungo quando Jake mi butta le braccia al collo.

Sono felice di averlo qui.

Sono felice che anche in questo momento delle nostre vite siamo insieme anche se un po' distanti.

Sono felice e basta.

-

"Cosa metto?"
Chiedo a Oliver guardando i miei vestiti sparsi sul letto. Non mi presta molta attenzione dato che sta guardando il suo cellulare.

"Quello che vuoi e quello che ti fa star più comoda. E soprattutto qualcosa di caldo. Tanto non devi conquistare nessuno, no?"
Alza lo sguardo, sorride.

"Non lo so."
Sussurro piando lasciando perdere i vestiti e camminando verso la sua direzione.
"Sai c'è un morettino bello e tenebroso con gli occhi verdi."
Mi metto a cavalcioni su di lui, appoggia il telefono sul comodino, mette le mani sui miei fianchi.
"Mi fa impazzire."
Gli sussurro all'orecchio.
Stringe la presa.

"Isla Ariel."
Mi ammonisce quando con una mano sfioro l'elastico dei suoi pantaloni.

"Si?"
Chiedo guardandolo innocentemente.

"Mi stai provocando."

"Forse."
Passo la lingua sulle sue labbra mordendogli poi il labbro inferiore, geme.

Gli lascio il labbro, lo bacio a stampo, gli passo una mano fra i capelli e poi gli bacio il collo. Approfitto del momento, gli tolgo anche la maglietta proseguendo la linea di baci dal collo allo sterno.

"Isla."
Sussurra piano. Mi blocco.

"Mi hai chiamato solo Isla."
Sorrido.

"Diciamo che in questo momento non è al tuo nome per intero che sto pensando."
Rido, gli lecco di nuovo le labbra e poi continuo con la striscia di baci fino ad arrivare sopra l'elastico dei pantaloni. Sento già la sua eccitazione, lascio un bacio da sopra i pantaloni.

"Isla Ariel così mi torturi."

"Forse è ciò che voglio."

"Mi vendicherò lo sai?"
Alzo le spalle, lo sfioro di nuovo apposta e poi gli abbasso i pantaloni e i boxer in un unico momento. Non ho ripensamenti, voglio andare fino in fondo. Non voglio fermarmi. Per la prima volta dopo tanto, troppo, tempo voglio fare qualcosa per un ragazzo.

Lo prendo in bocca.

"Cazzo."
La voce di Oliver è roca, mi fa impazzire, mi muovo piano, faccio roteare la lingua, mi aiuto anche con una mano. E' tanto tempo che non ho più il coraggio di fare una cosa del genere. Ma con Oliver mi sento tremendamente sicura di me.
"Isla, Isla cazzo così mi farai morire."
Aumento di poco la velocità, in un gesto che gli viene spontaneo Oliver porta una mano fra i miei capelli, inizialmente gli faccio capire che voglio decidere io la velocità, poi lo lascio fare. Mi piace che abbia anche lui il controllo.

"Porca troia."
Con la mano libera cerca la mia, la stringe forte. Alzo lo sguardo. Mi sta fissando.
C'è un'intesa sessuale ed una connessione che non avevo da tempo, che non avevo da anni. Che forse non ho mai avuto.
"Cazzo Isla, cazzo, cazzo."
Stringe un po' più forte i miei capelli, non mi fa male ma capisco sia vicino.

Vederlo raggiungere il culmine del piacere grazie a me è qualcosa che mi appaga tantissimo. Non pensavo nemmeno più di essere in grado di soddisfare qualcuno e invece vedere Oliver così, con il respiro affannoso che stringe ancora forte la mia mano mentre mi guarda negli occhi mi provoca qualcosa che non sono sicura di aver mai provato.

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