Capitolo 39.

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Esco dalla lezione di matematica di base velocemente, ho appuntamento con Lily alla caffetteria e sono già in ritardo perché il professore si è dilungato fin troppo. E' giovedì, settimana prossima ci saranno gli ultimi giorni di lezione prima di Natale con la pausa e poi ci sarà il periodo di esami in cui non mi ricorderò nemmeno più come farò a respirare. Dieci intensi giorni di esami in cui potrei averne anche due in un giorno. Più tutti i test del primo anno che dovrò fare. Non sono particolarmente ansiosa per ora, ho studiato con costanza e non ho saltato nemmeno una lezione.

"Ecco le mie ragazze!"
Esclamo felice quando raggiungo Lily alla caffetteria e noto con piacere che ci sia anche Abby, le abbraccio entrambe e poi entriamo perché fuori si congela. Ordiniamo tre cioccolate con la panna e qualche dolcetto, giusto per non risparmiarci.

Parliamo un po' del più e del meno, con la spensieratezza che i vent'anni ci permettono di avere anche se a un certo punto Abigail si fa più pensierosa e fissa un punto indefinito, sia io che Lily lo notiamo ed è proprio quest'ultima che decide di parlare per prima.

"Allora ragazza misteriosa, ci dirai mai che è successo?"
Chiede facendole un leggero buffetto sulla guancia, la fa ridere. Alza le spalle.

"E' solo che sto cercando di abituarmi all'idea di non avere più Damian nella mia vita in un determinato modo ma ogni tanto ci penso ancora."

"E' normale, siete stati qualcosa per troppo tempo."
Le dice la mia compagna di stanza.

"Già, qualcosa."
Sospira lei rassegnata e mi si spezza il cuore vedendola così, le prendo anche io una mano.

"So che adesso stai soffrendo Abby, è normale. Essere qualcosa può significare tante, troppe cose ma la maggior parte delle volte può anche non voler dire niente. Perché le cose a metà non portano mai da nessuna parte e se adesso soffri, e fidati so quanto soffri, un domani ringrazierai che le cose siano andate così. E non rimpiangerai nulla perché tu hai fatto tutto il possibile. Non potevi fare più di così. Magari siete le persone giuste al momento sbagliato o forse siete le persone sbagliate al momento sbagliato. Non lo so Abby ma tutto questo ti farà solo crescere e ti permetterà di donare ancora più amore di quel che credi. Vivi il tuo dolore, tocca il fondo e poi, quando ti senti pronta, risali e torna a respirare. Ci troverai sempre qua."
Abigail si è commossa, stringe forte le nostre mani.

"Siete le amiche migliori del mondo, non saprei come fare senza."
Ci mettiamo tutte e tre su un solo divanetto, io e Lily l'abbracciamo forte, facendole sentire tutto l'amore del mondo e facendole capire che non è sola e non sarà mai sola. E' solo qualche mese che ho queste persone con me ma sembrano essere già le persone della mia vita. E alla fine realizzo che è proprio vero quando dicono che il tempo è relativo, che tante volte è solo una cifra e non c'è un tempo giusto per innamorarsi, per amare, per abbracciarsi, per stringere profonde amicizie.

-

"Finalmente vi fate vedere!"
La voce di Damian fa girare me e Lily che usciamo dalla caffetteria, Abigail è andata via prima ed ora penso che sia stato meglio così. Oliver mi abbraccia da dietro, mi bacia una guancia, lo stringo come posso.

"Tuo fratello, nonché il mio migliore amico, ormai ha occhi solo per la bella bionda davanti a noi."
Oliver alza il dito medio, mi fa ridere, Lily e Damian ridono.

"Dove stavate andando?"
Chiedo.

"Vi stavamo cercando, abbiamo optato per caffetteria e dormitorio e c'è andata bene al primo tentativo."
Risponde il mio ragazzo.

"Ordiniamo una pizza e guardiamo una stupida serie tv in camera nostra?"
Chiede Lily.

"Ottimo programma."
Damian le mette un braccio intorno alle spalle e si avviano verso il nostro dormitorio, io ne approfitto per girarmi verso Oliver, gli butto le braccia al collo e finalmente lo bacio.

"Mi sei mancata."
Sussurra contro le mie labbra, oggi non ci siamo praticamente mai visti.

"Addirittura?"
Chiedo prendendolo in giro anche se lui mi è mancato esattamente nello stesso modo.

"Mi stai rendendo un pappamolle Isla Ariel, è colpa tua."
Scoppio a ridere, lo bacio di nuovo.

"Beh questa versione di Oliver Kyle O'Connor innamorato mi piace e non poco."

"Una versione rammollita di me?"

"No, una versione finalmente più serena di quella che ho conosciuto mesi fa."
Sorride, mi da un bacio a fior di labbra.

"Mi lasci troppo spesso senza parole."

"Ed è una cosa brutta?"

"E' una cosa che non capita spesso, direi mai."
Sorrido, lo bacio, poi mi mette un braccio intorno alle spalle e cominciamo a camminare, Lily e Damian saranno ormai già arrivati al nostro dormitorio.

"Comunque, hai programmi per questo weekend?"
Mi chiede dopo qualche istante di silenzio.

"In realtà no. Hanno sospeso le mie lezioni di domani per un'assemblea last minut e non avrò lezione fino a lunedì pomeriggio, perché?"
Lo guardo, Oliver si ferma, ci mettiamo un po' più in disparte e mi trascina di nuovo fra le sue braccia.

"Il mio posto preferito nel mondo è la casa di famiglia a Truckee, lì ho trascorso i momenti più belli della mia vita. Era la casa dei miei nonni, abitavano lì, poi si sono trasferiti a New York."
Fa una piccola pausa, portando probabilmente la mente a ricordi lontani, ricordi di una felicità che son sicura pensi non gli appartenga più.
"Non ci torno da anni, non volevo tornarci più. Ora però è un po' di giorni che mi balena nella testa l'idea di portartici. Voglio farti vedere tutti i miei posti preferiti, dove ho bevuto la cioccolata più buona del mondo e i mercatini di Natale dove ho comprato i miei giocattoli preferiti. E ho pensato che se non avessi nulla in programma per questo weekend potremmo partire domattina all'alba e prenderci questi giorni per noi, per viverci ed essere solo io e te qualche giorno."
Sorrido come una bambina, mi fa commuovere il pensiero che voglia rivedere il suo posto preferito grazie a me, con me, che voglia farmelo visitare per farmi vedere qualcosa di lui.

"Che ne dici?"
Chiede ancora sfiorando il mio naso con il suo.

"Dico che è l'idea più bella del mondo e che non vedo l'ora di andare a preparare la valigia e farmi tre ore di macchina con te. E sappi che io odio i viaggi lunghi ma con te mi sembrano belli pure quelli."

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