"Ci vediamo domani."
Sussurra Jake abbracciandomi, sta andando a casa.
E' quasi mezzanotte, abbiamo festeggiato fino a poco fa, credo sia stato il Natale più bello della mia vita. Ho suonato la chitarra per quelle che credo siano state ore, abbiamo cantato a squarciagola. Mamma e papà non hanno detto niente, forse per la prima volta non hanno visto la musica come un capriccio ma come un mio profondo amore."A domani, grazie di tutto."
Rispondo baciandogli più volte la guancia. Abbraccia anche Oliver, sorrido nel vedere il rapporto bellissimo che hanno creato."Ti serve una mano mamma?"
Chiedo poi andando in cucina, dove sta sistemando dei piatti."No tesoro, per la maggior parte mi ha aiutato Johanna, le ultime cose le finiremo domani, vengono anche i tuoi fratelli a pranzo."
Risponde.
"Andate pure a dormire, è stata una lunga giornata."
Mi bacia la fronte, papà è andato ad accompagnare nonno Eddy che ha detto di potersi concedere di fare le ore piccole una volta l'anno. Lo dice ogni anno in realtà, sia a Natale che a Capodanno."Grazie di tutto Carol."
Oliver l'abbraccia leggermente, sono veramente felice di come si sia trovato bene con la famiglia.Saliamo le scale, mano nella mano. Oliver si è fatto più silenzio con l'andare della serata ma è una cosa tipica di lui, mi stupisco che non se ne sia andato nemmeno un attimo dato che so quanto non ami più le feste e quanto non gli piacciano particolarmente.
Entriamo in camera mia, chiudo la porta.
Oliver mi prende subito fra le sue braccia, mi stringe e ricambio la stretta allo stesso modo.Sento che ne ha bisogno e voglio che percepisca che sono qua, che non me ne vado. Voglio che capisca che qualsiasi cosa necessiti io cercherò di dargliela.
"Grazie per la chitarra, è il regalo più bello che abbia mai ricevuto."
Sussurro alzando il capo per baciarlo, mi alzo sulle punte facendo combaciare le mie labbra con le sue."Farei di tutto per vederti con quel sorriso."
Dice contro le mie labbra. Lo bacio di nuovo prendendogli il viso fra le mani.Ci sistemiamo sul letto, io appoggio la schiena alla testiera, Oliver si stende appoggiando la testa sulle mie gambe, gli accarezzo i capelli.
"Grazie per oggi."
Mi sussurra."Grazie a te per essere venuto qua amore mio. Per aver provato di nuovo a festeggiare il Natale."
"Anche noi festeggiavamo così, sai?"
"Davvero?"
"Si. Tutta la famiglia, i miei nonni e la famiglia di Thomas."
Un brivido mi percorre la schiena."Chi è Thomas?"
Chiedo piano, continuando ad accarezzargli i capelli."Il mio migliore amico."
"Non me ne hai mai parlato."
"Lo so, non ne parlo a nessuno ma anche io avevo qualcuno che per me era come Jake per te."
Non dico niente, continuo ad accarezzarlo per fargli capire che sono qui, che lo ascolto.Oliver mi sta per dire qualcosa di grande, di enorme. Quel qualcosa che non sono sicura di voler sapere, che ho un po' paura di sapere ma se servirà a farlo stare bene, se servirà a farlo sentire un po' più leggero, sono pronta a prendermi un po' di quel dolore, se me lo permetterà.
"Sono qua Oliver. Non me ne vado. Per nessuna ragione al mondo."
Lo rassicuro quando vedo che non sta più parlando, prende la mia mano, la bacia e poi la lascia di nuovo. Ricomincio ad accarezzargli i capelli e aspetto che lui sia pronto a donarmi questa parte della sua vita che ancora gli fa così male.
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Us.
RomanceIsla Ariel Roy ha 19 anni e una vita apparentemente perfetta. Sta per partire per Stanford, dove hanno studiato i suoi genitori e anche suo fratello. Sua sorella Melody invece, "pecora nera" della famiglia, non ha voluto fare il College e dopo il l...