Capitolo 68.

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"Ciao."
Sussurro a Oliver arrivando in aula, abbiamo lezione di scrittura creativa con Hughes.

"Ciao amore."
Mi sorride e una volta che son seduta mi lascia un dolce bacio sulle labbra. Siamo fra le prime file ma l'aula è ancora piuttosto vuota, spero di non incrociare Daniel. Non tanto per me, l'ho già visto in altre lezioni e l'ho completamente ignorato. Il più è per Oliver, so che Damian gli ha detto tutto, cosa che avrei comunque fatto io. Ho paura della sua reazione, anche se non è una persona violenta, o che ricorre alle mani. Ma sono pienamente consapevole di quanto non gli piaccia Daniel e di quante volte mi avesse avvertita sul suo doppio fine.

Quando Hughes arriva in classe non c'è traccia di Daniel e io faccio un sospiro di sollievo.

"Buongiorno ragazzi, oggi faremo un'attività piuttosto particolare."
Esclama il professore appoggiandosi alla cattedra dopo essersi sistemato.
"A ogni coppia consegnerò una fotografia, ci saranno due soggetti e un paesaggio. Il vostro compito sarà quello di dare un nome a questi soggetti. Un'identità. Una storia. E descrivere cosa stiano facendo in quel determinato momento. Avete due ore di tempo, voglio il progetto consegnato alla fine della lezione. Verrete valutati ovviamente. Voglio che li descriviate nei minimi dettagli, come se li conosceste anche voi e foste li con loro a vivere questa situazione. Buon lavoro."
Passa delle buste ai primi due ragazzi che le fanno passare man mano. La nostra busta la prende Oliver, la apre.

E' in bianco e nero, raffigura una spiaggia. Il soggetto più lontano è una ragazza, mentre quello più vicino è un ragazzo. Entrambi sono di spalle. Lei è seduta su una coperta col capo chino, probabilmente sta leggendo. Lui è qualche metro indietro. Le mani in tasca. Notando l'abbigliamento credo sia inverno o autunno inoltrato.

"Lui la ama."
Esclama Oliver sicuro.
"E la sta osservando in attesa che si giri per caso e possa così vedere il suo viso che tanto lo perseguita di notte, togliendogli il sonno."
Sorrido, mi piace quest'interpretazione.

"E come si chiama?"

"Si chiama Tyler, ha 18 anni e appena uscito da scuola è corso in spiaggia perché sapeva avrebbe trovato lei."

"Lei è Julia, ha finito prima scuola e al posto di tornare a casa si è rifugiata in spiaggia, il suo posto preferito, soprattutto in questa stagione, in inverno. E sta facendo ciò che la rende più libera al mondo: leggere. Leggere per poter vivere mille vite oltre alla sua che è un po' troppo incasinata."

"Quanti anni ha Julia?"

"17, ha conosciuto Tyler sul pullman, entrambi erano in piedi, una brusca frenata l'ha fatta quasi cadere ma lui l'ha presa al volo."

"E da lì hanno cominciato a parlare, prima solo sul pullman, poi nei corridoi della scuola, poi per telefono, ora lui viene a cercarla anche fra un'ora e l'altra e alla pausa pranzo."

"Anche Julia è innamorata di lui ma è così incasinata che ha paura di fargli male."

"Ma lui non ha paura di farsi male e allora è sempre lì, che l'aspetta, un passo dietro il suo cuore."

-

"Perché non sei qua?"
Esclama Melody lasciandosi cadere all'indietro sul letto.

"Arrivo domani e ti stai per sposare, non stai andando nello Spazio."
Rispondo ridendo guardando mia sorella dall'altra parte dello schermo.

Dopodomani ci sarà il matrimonio di Melody e Astrid, io e Oliver domani dopo le lezioni andremo a casa mia e resteremo li più o meno una decina di giorni per la pausa primaverile.

"Dovevi restarmi accanto in questi giorni, sono così stressata."

"Sei sempre stressata amore."
Esclama Astrid arrivando nella loro camera da letto.
"Ciao Isla."
Mi saluta poi dolcemente, le mando un bacio sorridendo guardandola appoggiare la testa sulla spalla di mia sorella. Sono uno spettacolo.

"E' solo il tuo matrimonio Mel."
La prendo in giro.

"Solo il mio matrimonio."
Mi scimmiotta lei facendomi ridere, anche la sua fidanzata si unisce alle risate.

"Sarà il giorno più bello della tua vita e andrà tutto come deve andare. Vedrai. Non c'è motivo di agitarsi. E' tutto pronto, nei minimi dettagli. E poi la cosa più importante è lì, accanto a te. E vi amate, tanto. Questo è ciò che conta."

"Vedi perché dovresti essere qua?"
Sussurra con la voce che le trema un po'.

"No, non piangerai di nuovo in videochiamata con me quindi ora sorridi e fatti salutare come si deve, domani ci vediamo e mi potrai abbracciare quanto vorrai."

"Sei la sorella migliore del mondo."

"Lo so."
Ridiamo, le mando un bacio e ci salutiamo poco dopo.
Mi stiracchio leggermente, blocco il telefono e lo appoggio sul comodino.

Esco dalla camera, ci sono Oliver e Damian in salotto che stanno giocando alla play, Abby è accanto al suo ragazzo che guarda il telefono. Ancora mi fa strano definirlo il suo ragazzo ma sono così felice che le cose fra loro vadano così bene. Se lo meritano entrambi.

"Come sta tua sorella?"
Chiede il mio ragazzo senza togliere lo sguardo dalla partita che sta giocando, non so nemmeno che gioco sia in realtà.

"Agitata, troppo agitata."

"E' il suo matrimonio è normale che sia agitata."
Esclama decisa Abigail spalancando le braccia in fare plateale.

"Convivono da quando hanno vent'anni, sono praticamente cresciute insieme. Il matrimonio è un passo importante ma significa anche un mucchio di scartoffie e burocrazia che poi non andrà a cambiare niente delle loro vite perché è come se già lo fossero."

"Sei veramente senza cuore Isla."
Le parole della mia amica fanno ridere tutti.

"Sei tu che sei un'inguaribile romantica amore."
Le dice Damian, parlando al mio posto.

"Concordo."

"Oh andate a quel paese, entrambi!"
Si finge offesa, tornando a guardare il telefono, rido di nuovo e poi, dopo aver chiesto se qualcuno oltre a me volesse un tè vado in cucina a preparamene una tazza.

Esco poco dopo sul terrazzo con una coperta sulle spalle, le temperature si sono alzate ma fa ancora piuttosto freddo di sera. Mi siedo, appoggio la tazza sul tavolino e mi accendo una sigaretta. Guardo le luci della città in lontananza, ammirando quel panorama che già mi ha tolto il fiato mesi fa, la prima volta che ho messo piede nell'appartamento di Oliver.

Sorrido pensando a che piega inaspettata abbia preso la mia vita.

Una piega felice, felice come mai prima d'ora.

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