Capitolo 84.

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Abbiamo festeggiato fino a sera inoltrata, prima da Poppy's e poi in un ristorante in centro a San Francisco dove ci hanno raggiunti anche papà, Ethan e Sarah. Ora siamo solo io e Oliver, gli ho chiesto di venire con me da una parte prima di andare a casa, nel nostro appartamento. Lily resterà da Jake mentre i loro genitori resteranno insieme alla famiglia di Thomas, in un albergo a San Francisco, si fermeranno qualche giorno per visitare la città, non l'hanno mai visitata.

Credo che mia madre, tra l'altro, li abbia già invitati a cena, tutti quanti.

Siamo al parco, il mio parco, il nostro parco.
Arriviamo alle altalene, chiedo a Oliver di sedersi sulla nostra altalena, quella del nostro primo bacio.

Mi siedo su quella accanto.

"Perché siamo qua Isla Ariel?"
Chiudo gli occhi e raccolgo tutta la forza che ho per fare la cosa più difficile che abbia mai fatto nella mia vita.

"Devo darti il mio regalo e voglio dartelo qua."
Mi trema la voce. Faccio un respiro profondo. Prendo una busta dalla mia borsa e con una forza che non pensavo di avere gliela passo. Oliver la apre e sta in silenzio qualche secondo.

"E' un biglietto solo Isla Ariel. "
E' confuso.

"Lo so Oliver."
La mia voce continua a tremare.

"Non capisco, spiegami, per favore."
Il suo tono di voce invece è spaventato, io faccio un altro respiro profondo, raccolgo tutta la mia forza e mi alzo, sistemandomi in mezzo alle sue gambe, voglio guardarlo, anche se sarà difficile.

"E' un biglietto per Londra perché così, almeno i primi tempi, non avrai difficoltà con la lingua."

"Amore io continuo a non capire."
Gli accarezzo il viso.

"Il mio regalo per te, amore mio, è lasciarti andare, lasciarti libero. E questo biglietto è il simbolo di quella liberà che tanto cerchi e che tanto ti tormenta. Hai salutato Thomas mesi fa ma non hai salutato il vostro sogno. Hai sempre vissuto per quella vita che avevate progettato, per cercare la libertà che vi eravate ripromessi. Per cercare la tua libertà. Sei nato per essere libero Oliver. La monotonia di una vita dopo il college, ad aspettare me che mi laurei non fa per te. Non sarebbe la tua vita. Lily ha già scelto la specializzazione, tu non hai idea di cosa fare. O meglio, sai bene cosa vuoi fare, solo che non è qua. Ora più che mai, da quando hanno staccato la spina di Thomas, senti di dover vivere anche la sua vita. Ora più che mai hai bisogno di essere libero. E solo io ti tengo qua. Vuoi rimanere qua solo per aspettare me. Ma l'amore, Oliver, l'amore non può incatenare, l'amore deve rendere liberi. L'amore rende liberi. E proprio perché ti amo come mai nessuno potrà amarti e come mai nessuno potrò amare, ti lascio libero. Devi andare amore, andare a prenderti la tua vita."

Sto piangendo.

Sta piangendo.

"Ma io non voglio lasciarti."

"Lo so. Nemmeno io. Ma è giusto così. Restando qua ti logoreresti, restando qua asseconderesti solo una vita che voglio io. Una vita che non sarebbe la tua ma solo mia. E finiresti con l'odiarmi."

"Non potrei mai odiarti, sei l'amore della mia vita."

"E tu della mia, proprio per questo ti sto lasciando andare. Proprio per questo devi andare."

"Ma questa è la mia vita ora Isla Ariel."

"No amore, non è la tua vita di ora. Non è la tua vita. Non hai mai lasciato quella di prima. Ti vedo quando ti perdi nel vuoto, ultimamente succede sempre più spesso, ti perdi nei tuoi pensieri fissando un punto indefinito e io lo so dove vanno quei pensieri, lo so benissimo. E ora devi andare a concretizzarli. E non devi preoccuparti per noi, perché noi saremo sempre noi. Siamo stati, siamo e saremo. Non importa dove, ricordi?"
Gli scappa un singhiozzo, gli accarezzo i capelli.

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