drammi (202)

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Remus era stanco dopo la giornata di lavoro e tutto ciò che voleva era tornare a casa e passare la serata sul divano davanti al camino acceso con una coperta calda sulle gambe, un buon libro, una tazza di cioccolata calda in mano e il marito accoccolato al suo fianco in cerca di coccole. Certo, alcuni cambiamenti erano ben accetti come, ad esempio, potevano esserci i marshmallow nella cioccolata al posto della panna e la coperta poteva stare anche attorno alle spalle, non per forza sulle ginocchia. Ma ciò che non era sicuramente nei suoi piani, era un Sirius depresso alla finestra, con le lacrime agli occhi e una faccia da funerale, da consolare. Fu così, infatti, che Remus trovò il marito appena varcata la soglia di casa e la cosa subito lo preoccupò. Felpato, colui che era sempre allegro, aveva l'aspetto di qualcuno che ha appena perso la madre. Questo però non poteva essere, si ritrovò a pensare il mannaro: dopotutto non vedeva palloncini, festoni e dolci da nessuna parte. Il suo cervello iniziò a partorire gli scenari più catastrofici: che fosse successo qualcosa a James? A Lily? Al bambino? Che Peter avesse di nuovo fatto indigestione? Ma perché allora non l'avevano chiamato subito? Magari Regulus si era presentato alla loro porta o Sirius aveva perso la sua pallina preferita... Insomma, l'uomo, sempre più preoccupato, si ritrovò a ravvivare il fuoco, a mettere una coperta sulle spalle del marito e a guidarlo fino al divano, sedendoglisi a fianco e iniziando ad accarezzargli la schiena, mentre questi ed altri catastrofici scenari si susseguivano Nella sua mente. Passarono così almeno un quarto d'ora, quando, finalmente, Sirius sussurrò qualcosa. Subito Remus si fece attento, avvicinandosi ancora di più per sentire meglio e:
«La neve...»
«Come dici Paddy?»
«La neve...-ripeté alzando un dito tremante verso la finestra-la neve si è sciolta... Non c'è più... Non potremo più giocare con la neve...» e quasi non ricominciò a piangere.
Subito Remus si staccò e gli fu inevitabile chiedersi perché quella volta avesse deciso di sposare il Malandrino, anziché trovarsi una ragazza. Così lasciò il compagno in salotto mentre si dirigeva in camera a leggere per sviare la mente dal pensiero di avvelenare, non mortalmente ovviamente, la colazione del marito la mattina seguente.

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