"Chavem Silver, è un piacere conoscerla." Una mano si estese di fronte all'uomo in completo grigio e cravatta color oro. Mi sorrideva con i suoi denti bianchissimi e professionali, un dente argentato nel lato destro. Sembrava essere sulla quarantina, un uomo maturo di buona presenza.
"Salve, Aven Brooks." Strinsi la sua mano sorridendo.
"Seguimi per favore." Mi invitò ad entrare nel suo enorme ufficio dietro una grande porta di vetro. Annuì e mi alzai spostando i miei capelli dietro le orecchie e afferrai il portafoglio.
Lo seguì camminando sul pavimento interamente in marmo, ascoltando il suono delle sue scarpe costose risuonare nell'edificio. Era un uomo azzimato, sembrava avere tutto completamente in ordine. Aveva i capelli neri pettinati all'indietro, un profilo delineato.
Aprì la porta per me mentre camminavo nel suo grande ufficio che dava sulla grande città. La scrivania nera e moderna era accompagnata da una comoda sedia di pelle. Le pareti erano bianco perlato.
"Per favore siediti. Posso darti dell'acqua?" Chiese educatamente, la mia testa era ancora distratta da quanto bello fosse il suo ufficio.
"C-erto,la ringrazio." Annuì alla semplice domanda mentre lui camminava verso il suo mini frigo. Era vicino a un bancone di marmo e un divano di pelle nero.
"Effervescente o liscia?" Chiese sorprendendomi.
"Oh, liscia per favore." Risposi camminando verso la sedia di fronte alla sua scrivania vuota e intimidatoria. Tenevo il mio portafoglio sulle gambe accavallate. Aveva delle grandi foto professionali incorniciate intorno al suo ufficio, alcune scattate in città, alcune semplicemente ritraevano sconosciuti. Volevo davvero incontrare questi fotografi.
Chavem mi porte un bicchiere di cristallo pieno per metà di acqua e ghiaccio. La sua mano aveva tre differenti anelli. Sorrisi leggermente e gentilmente afferrai il bicchiere prima che lui si sedesse alla sua scrivania.
"Quindi," si sedette sulla sedia di pelle tenendo in mano il suo bicchiere d'acqua, sembrava effervescente. "Galen mi ha parlato di te, dice che hai quasi tutto quello che bisogna avere per entrare nella sua scuola ma hai bisogno di più esperienza." Sorseggiò dal suo bicchiere mentre io ero troppo nervosa per farlo in un momento come questo.
"È un tale onore essere raccomandata da un responsabile di un'università di Ivy League." Iniziai grata.
"Prendo le parole di Galen seriamente." Lui annuì.
"Sarebbe un'onore frequentare questa scuola, quindi se necessita esperienza, mi considero fortunata." Sorrisi continuando a impugnare il bicchiere.
"Bene, vediamo su cosa dovrei lavorare prima di fare ogni tipo di promessa." Guardò il portafoglio sulle mie gambe, il mio intero mondo al suo interno. Annuì e tremante afferrai il fragile quaderno di plastica e glielo porsi. Credo avesse notato la mia ansia poiché ghignò leggermente.
"Non essere nervosa, sono sicuro che sarà grandioso." Mi tranquillizzò afferrando il portafoglio.
Mi sentivo più tranquilla alle sue parole mentre tornava a sedersi sulla sua sedia e spostava le scarpe costose sul ripiano della scrivania,incrociando le caviglie.
Oddio,non potevo guardare mentre lo ispezionava.Presi un sorso dal bicchiere, sapeva di ricco.
Non so davvero come dell'acqua potesse dare di ricco, ma è l'unico modo in cui io possa descriverla. Era più buona dell'acqua del mio rubinetto.
Guardai tutto tranne che lui, fortunatamente c'erano molti oggetti in questo ufficio pazzesco. Senza menzionare che c'era una stupenda vetrata che dava sulla città. Non riesco a immaginare cosa avrei fatto se quell'ufficio avesse avuto solo pareti e nessuna finestra, sarei diventata pazza guardando questo recensore valutare il mio port-
STAI LEGGENDO
Duplicity •Traduzione•
Fanfic"Fumare fa male, sai." La voce placida parlò dal lontano angolo buio, non si vedeva altro che una sagoma alta e il bagliore arancione di una sigaretta tra quelle labbra alla ciliegia. "È l'ultimo dei miei problemi." Mormorai con la mia sigaretta tra...