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11 Marzo 2017, la stessa notte

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11 Marzo 2017,
la stessa notte.

Aven Brooks

"Andiamo inizierà presto!", Marissa mi tirò la mano tra la gente fuori al luogo in cui si sarebbe tenuto il concerto nella nostra città, le sue unghia dipinte di viola scavavano nella pelle del mio polso senza nessun rimorso mentre venivo trascinata a quello show che lei moriva dalla voglia di vedere.

Quella era la notte in cui la punk rock band Duplicity era in città. Erano una band di diciannovenni che non erano ancora necessariamente nella lista-A delle celebrità ma definitivamente ci sarebbero entrati. Era un mercoledì notte e il giorno dopo avremmo avuto scuola, quindi non sarei proprio dovuta essere lì, ma Marissa moriva dalla voglia di vederli da un po' e non l'avrei mai lasciata andare da sola. Avevo ascoltato alcune delle loro canzoni e erano davvero buone ma Marissa era completamente fissata con loro. Stava andando fuori di testa a un livello completamente nuovo.

Eravamo nella parte più... astratta della città. Era un posto in cui davvero non dovevamo essere a quell'ora della notte anche per via del tasso di criminalità che era laggiù. L'Arthur James Theatre era un luogo piccolo per piccole band. I biglietti non costavano più di venti dollari per le band che venivano in questa location in Port Chester New York, a un paio di ore dalla città.

Non ho mai capito perché le band suonassero lì, non succedeva mai nulla a Port Chester. Eravamo a quasi due ore dalla città e non capivo perché le persone facessero un viaggio per giungere in quel luogo fatiscente.

Fuori dall'entrata c'erano persone in piedi a impasticcarsi e parlare tra loro. L'aria era piena di fumo e battute mentre Mar dava i nostri biglietti al buttafuori. Lei continuava a tirarmi nel luogo spingendomi tra la folla con la sua personalità persistente. Era utile averla in situazioni come quelle perché aveva sempre saputo ottenere quello che voleva- in quel caso un buon posto per vedere la band.

C'erano masse di persone tutto intorno, che affollavano l'interno dato che lo spettacolo iniziava nel successivi quattro minuti. Saremmo potute essere più veloci e arrivare prima ma non ero davvero brava ad arrivare in tempo quindi era colpa mia se eravamo arrivate lì poco prima dell'inizio. Apparentemente i Duplicity non avevano nemmeno una performance iniziale, quindi se avessimo perso l'inizio dello show mi avrebbe definitamente uccisa.

Con la telecamera attorno al mio collo venni avvolta dalla folla mentre lei stringeva la sua mano sudata intorno alla mia. Il teatro non aveva posti in cui sedersi, il primo che arrivava era il primo servito. Il posto era già pieno ma lei aveva la missione di portarci dritte avanti al palco.

Odiavo davvero le stanze affollate, non so perché avevo accettato ad andare lì. Odiavo essere schiacciata tra le persone che non utilizzavano il deodorante. La folla dentro quel luogo consisteva in ragazzi con tatuaggi,birre ,maglie strappate e sguardi duri. Le ragazze avevano una varietà di profumi troppo forti, spesso eyeliner e gonne di pelle corte. La folla era a dir poco intimidatoria, e mi sentivo davvero fuori posto anche perché Mar mi aveva fatto indossare uno dei miei outfits più scandalosi.

Duplicity •Traduzione•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora