Aven Brooks
Silenzio— non avrei mai pensato che potesse causarmi un tale mal di testa.
I ragazzi erano andati via per il concerto venti minuti prima ed ero rimasta seduta nella nostra stanza. La stanza era stata ripulita completamente. Harry l'aveva pulita, ci aveva messo tanto dato quanto era debole quella mattina quando mi aveva chiesto di saltare il concerto. Avevamo passato tutta la giornata senza incrociarci ed era meglio così. Voleva che rivalutassi tutto il dolore che mi aveva causato, cosa che non mi risultava difficile. I sentimenti che provavo per Harry erano un'abbondanza di dolore e amore. Con un amore così grande, il dolore veniva amplificato.
Il mio cuore era in frantumi e non ero minimamente vicina al perdonarlo.
Per le cose che erano successe la notte prima, non avrei dimenticato tutto. La cosa positiva era che lo sapeva, quella negativa era che anche io lo sapevo. Lo amavo così tanto e questo non sarebbe mai cambiato ma i danni che erano stati creati sarebbero per sempre stati un peso sulle mie spalle.
Quindi, provavo dolore.
Era un piano che sapevo avrei capito se mi avesse detto la verità sulla mia esistenza. Era un piano che aveva praticamente rovinato la mia vita per poter proteggere qualcun altro. Quando ero seduta accanto al letto di Harry in ospedale per gran parte della notte, capii cosa dovessi fare.
Ora che ero sola, avrei eseguito il mio piano.
Seduta al tavolo nella nostra stanza, i miei occhi osservarono l'orsetto blu tra le mie mani. Era l'unica cosa rimasta su quel tavolo, gli occhi fatti di crack mi fissavano dritto in volto. Avevo guardato quell'orsacchiotto per tutta la notte mentre i ragazzi dormivano, non mi sarei mai stancata.
Improvvisamente, la porta si spalancò. Il mio cuore perse un battito mentre fissavo l'entrata.
Liam varcò la soglia, i suoi occhi incontrarono i miei. Pensavo che fosse già andato via, il concerto sarebbe iniziato da un momento all'altro.
"Scusami." Realizzò che mi avesse presa alla sprovvista. "Penso di aver lasciato il mio telefono qui."
Camminò verso il lato destro del letto, infilando la mano sotto il cuscino per cercare ciecamente il dispositivo. Rimasi in silenzio guardando fuori dalla finestra, evitando di guardarlo. Da quando avevo scoperto tutto, avevo realizzato quanto a Liam in realtà non importasse di me. Cosa che andava bene e mi aspettavo, ovviamente non sarei stata sgarbata ignorandolo, comunque non c'era nulla da dire. Non parlavamo.
"Trovato." Mormorò a se stesso mentre non lo guardavo, avrei guardato fuori da quella finestra finché non sarebbe andato via.
La stanza rimase in silenzio mente non sentivo nemmeno dei passi che mi assicurassero che fosse andato via. Lo tenni per me stessa mentre osservavo i grattacieli. Volevo solo che andasse via.
"Guarda, lo so che quello che è successo fa schif—"
"Liam." Lo interruppi scuotendo la testa. "Ti prego smettila. Non devi cercare di spiegare tutto, non abbiamo mai avuto un relazione amichevole quindi non mi aspetto nessuna sorta di scusa."
Tenni gli occhi fuori dalla finestra, non volendo guardarlo. Era vero, non avevamo nessun tipo di relazione quindi quel problema non era suo. Era stato freddo nei miei confronti per la maggior parte del tour, e mi andava bene ma non avevo bisogno che venisse ad asciugarmi improvvisamente le lacrime.
Silenzio.
"Aven, da chi ti senti più tradita?" Chiese.
Aggrottai le sopracciglia.
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Duplicity •Traduzione•
Fanfiction"Fumare fa male, sai." La voce placida parlò dal lontano angolo buio, non si vedeva altro che una sagoma alta e il bagliore arancione di una sigaretta tra quelle labbra alla ciliegia. "È l'ultimo dei miei problemi." Mormorai con la mia sigaretta tra...