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Aven Brooks

Non avrei mai pensato di fare certe cose in ascensore. Dopo la notte prima, era difficile stare lontani. Ci eravamo svegliati con il bisogno di toccarci a vicenda. Era come uno stato di felicità, mi sentivo più vicina a lui ora.

Mentre scendevamo, lui mi teneva contro il muro con le mani sui miei fianchi. Tenendomi ferma mentre ci baciavamo come se il mondo potesse finire. Ero in punta di piedi per raggiungere la sua altezza, le mie mani sulle sue spalle. Ero nel mio bikini rosso, pantaloncini di jeans. La sua lingua passava delicatamente sulle mie labbra, a volte entrava nella mia bocca per toccare la mia. Ogni tanto sorridevamo, mentre ci godevamo la sensazione delle nostre labbra unite.

Come due teenagers con un segreto, si allontanò da me quando le porte si aprirono. Con le guance rosse e dei sorrisi nascosti, uscimmo dall'ascensore uno accanto all'altro senza toccarci. Mi passai la lingua sul labbro inferiore.

Quel giorno saremmo andati in spiaggia, speravo che sarebbe stato meno caotico di Daytona. Ovviamente l'appartamento di Harry era difronte al mare, e dovevamo incontrare i ragazzi lì. Non sapevo come avessero pianificato la giornata, ma speravo in qualcosa di divertente.

Passammo attraverso la lobby tranquilla, che era troppo elegante per il mio corpo seminudo. Al contrario degli hotel, non aveva ragazzi del college. Non mi ricordavo nemmeno di aver attraversato la lobby la notte prima, era come se fossimo passati direttamente dalla sua auto al suo appartamento. La scorsa notte mentre attraversavamo la lobby era incollato a me, teneva i miei fianchi e baciava il mio collo da dietro come se nessuno potesse vederci. Mi ricordo come avesse premuto il tasto dell'ascensore e mi avesse girata e pressata contro il muro. Quella notte avrebbe invaso i miei pensieri per tutta la giornata.

Uscendo nel caldo di Miami, percepivo già il pesante odore dell'oceano. Posò il suo braccio tatuato sulle mie spalle avvicinandomi a se.

"Quindi, è una giornata tranquilla in spiaggia o una cosa come Daytona?" Chiesi mentre camminavamo sul marciapiede.

"Be' non è nemmeno mezzogiorno ma so che Niall sarà già impasticcato." Disse camminando con me accanto ai negozi.

Si moriva di caldo, nonostante fossi quasi svestita potevo sentire il calore. Il sole era alto nel cielo, splendeva su di noi nelle strade affollate di Miami. Guardai i suoi vestiti, come sempre jeans neri e una maglia vintage di una band. Non avevo idea di come sarebbe sopravvissuto in spiaggia e idratato solo dall'alcol.

"Morirai..." Mormorai guardando i suoi jeans.

Lui guardò in basso con me ridendo, "Vedremo."

"C'è un motivo per cui non indossi un costume da bagno?" Chiesi.

"Non mi bagno." Fece spallucce.

"Si, ma non lo indossi nemmeno con questo caldo?"

"No."

"Perché?"

"Sorprendentemente per nessuna ragione, semplicemente non ho mai avuto il bisogno di comprarlo." Spiegò. "In più penso che sembrerei un cretino."

Sapevo che avesse un tatuaggio che voleva nascondere, quello che avevo visto la notte prima. Ma erano alcuni centimetri sopra il suo ginocchio, un costume da bagno lo avrebbe coperto. Diceva di poter sembrare stupido quando nemmeno aveva provato ad indossarlo.

"Perché dovresti sembrare un cretino?" Aggrottai le sopracciglia.

"Non lo so, non ho mai indossato dei pantaloncini penso." Fece spallucce.

Guardai i negozi camminando, le persone passeggiavano mezze nude. Notai di star superando un negozio di attrezzatura sportiva, costumi da bagno appesi fuori. Sorrisi a me stessa.

Duplicity •Traduzione•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora