Dopo quello che mi disse andai via senza lasciargli la possibilità di dirmi altro. Mi mancava il fiato, i miei nervi stavano prendendo il sopravvento.
Trovai la mia vera chiave nella tasca, ciò significava che non mi era mai caduta. Non riuscivo a capire perché fosse così arrabbiato con me per un errore che aveva fatto lui. Aveva fatto cadere la sua chiave e me l'aveva data pensando fosse la mia, che colpe avevo? Si non ci ho pensato due volte quando ho letto il numero diverso da quello della mia stanza, ma non avevo realizzato che fosse diverso.
Non sarei potuta entrare nella mia stanza più velocemente, sbattei la porta alle mie spalle e mi ci appoggiai cercando di respirare. Chiusi gli occhi e mi presi la testa tra le mani, l'intero accaduto aveva distrutto i miei nervi. Non potevo realizzare cosa era successo, cosa quella conversazione era e perché mi faceva sentire in quel modo.
Mi sentivo così stupida, avevo visto tutto quell'alcol e pensavo davvero che l'hotel lo desse così,gratuitamente?
Non ero abituata a quelle cose da ricchi, quello era il Four Seasons dopotutto.La mia stanza era identica alla sua tranne per quanto riguarda i liquori, i lecca lecca e la gigante finestra. Era una bellissima stanza con un bellissimo bagno, giusto un po' piccola ma non me ne lamentavo di certo.
Quella sembrava sembrava davvero la mia, aveva una pila di fogli alta cinque centimetri che dovevo firmare entro il giorno seguente.
Spesi la mia sera a rilassarmi; feci una doccia, misi pigiama, mi buttai sul letto scorrendo tra i canali, tolsi le mie lenti a contatto e mi concentrai sui fogli che dovevo firmare. Dovevo finirli entro il giorno dopo, alle cinque saremmo partiti.
"Divento il diavolo." La voce bassa risuonò nella mia testa mentre stavo leggendo con le gambe incrociate sul letto, sentì i brividi lungo la spina dorsale.
Cosa mai dovrebbe significare? Mi avresti sabotato Harry?
Disse che non si arrabbiava,diventava il diavolo. Ma dalle news e i video di lui che picchiava i paparazzi, si arrabbiava,e anche tanto. Basta guardare quanto arrabbiato fosse quando ero nella sua stanza, ed era colpa sua.
Scossi la testa e aprì la prima pagina, lessi alcuni dei posti in cui saremmo stati; Los Angeles, Brasile, Seattle, Melbourne, Inghilterra, posti così belli.
Avrei potuto scattare foto fantastiche ed ero così felice.
Non riuscivo a smettere di pensare a lui che toglieva il lecca lecca dalla mia bocca per portarlo nella sua. Perché l'aveva fatto? Perché avrebbe voluto farlo? Non mi conosceva nemmeno, potevo avere le peggiori malattie e ora le avrebbe avute anche lui. La mia saliva circondava quel lecca lecca e lui l'aveva messo nella sua bocca come se fosse un nuovo lecca lecca appena scartato, senza pensarci due volte.
C'era qualcosa in lui che non mi andava a genio ed era più del suo comportamento da stronzo. Era il modo in cui camminava, il modo in cui si trascinava. Era come se emetteva un suono che spaventava gli altri. Non lo conoscevo, quindi quelle osservazioni non erano altro che pensieri, ma non riuscivo a non pensarci.
Sembrava in un mondo tutto suo, faceva e diceva quello che voleva, al contrario del resto della band. Anche quel giorno, loro erano lì quando sono stata presentata, eccetto lui. Sal era arrabbiato, ma non faceva nulla.
Harry era il front man della band, l'attrazione più importante. Forse alle persone non dava fastidio il suo comportamento perché avevano bisogno di lui così tanto.
Ma ancora una volta, non sapevo nulla di lui.
Il modo in cui il tour era strutturato era davvero strano, avevamo due giorni in ogni città. Il primo giorno per il soundcheck e il concerto, il secondo giorno per smontare e ricaricare i bus.
Nel mio contratto dovevo essere presente per i soundcheck e il concerto. E se il giorno seguente c'era un evento importante avrei dovuto scattare qualche foto, altrimenti avrei avuto la giornata libera.
Sembrava una cosa carina, potevo addirittura esplorare le città se avessi voluto.
Evidenziavo le cose importanti sui fogli, cose che sarebbe stato meglio ricordarsi. In ogni città sarei stata in una stanza d'hotel allo stesso piano della band, come tutti gli altri membri della crew. Lavoravo per Harry, Niall, Louis e Liam, quindi dovevo essere disponibile a tutte le ore della notte e del giorno per scattargli delle foto. Non sapevo perché avessero bisogno di una fotografa 24/7, ma non si sa mai.
Dopo aver letto nemmeno metà dei fogli, mi presi una pausa e mi sdraiai sulle mie lenzuola in cotone egiziano. Fissavo il soffitto e ascoltavo la televisione che parlava in sottofondo. Non mi stavo davvero riposando, ero nervosa e pensierosa.
Spalancai gli occhi quando lessi l'ora sull'orologio, erano le 11.13 di notte. Saremmo dovuti partire alle cinque il giorno seguente e non ero nemmeno a metà del plico. Dovevo ancora firmare e leggere tante cose, ma ero così stanca dopo quella giornata.
" News dell'ultima ora; rapina a mano a armata alla National Embancy bank." La televisione parlò, facendo si che spostassi immediatamente lo sguardo sullo schermo. "Le prossime clip sono violente e senza censura."
Mi sedetti e guardai lo schermo.
Era un filmato in bianco e nero di una telecamera di sicurezza, mostrava tre uomini armati correre all'interno della banca come se fossero in un film, vestiti di nero. Il filmato non mostrava le loro facce, non passò tanto finché uno degli uomini sparò a ogni videocamera.
I filmati si stopparono, non avevo realizzato di non star respirando. Quello era successo quel giorno? Lì a New York.
"Caz-" Portai una mano sulla bocca.
"La rapina è avvenuta oggi intorno alle 3:25pm. Gli uomini sono scappati via dopo le 3:35 e non sono stati trovati da quel momento. La polizia sta indagando sui filmati degli uomini che hanno rubato più di 5.3 milioni di dollari. Non sono ancora state rilasciate notizie sull'uomo a cui hanno sparato, ci saranno aggiornamenti."
Era così spaventoso, essere coinvolti in qualcosa del genere. Il mio cuore stava esplodendo per quelle persone che erano state prese in ostaggio durante quell'orribile avvenimento, grazie a dio solo una persona era stata ferita.
Cambiai canale, uno show televisivo di cui non sapevo nemmeno il nome. Mi sdraiai di nuovo sul letto e fissai il soffitto cercando di distrarmi.
Così tanti pensieri vagavano per la mia mente ma non riuscivo ad elaborarne nemmeno uno. Il giorno seguente sarebbe stato il primo giorno di quella avventura, ero terrificata ma felice. Dovevo smetterla di pensare a tutte le cose negative e dovevo solo iniziare a guardare quel lavoro come un opportunità unica nella vita. In fin dei conti ero davvero fortunata ad essere lì. Il giorno seguente mi sarei svegliata prestissimo, mangiato, preparata, forse persino fatto allenamento e avrei avuto dei pensieri positivi.
Ma in quel momento, dovevo finire di leggere e firmare quelle carte. L'unica cosa- ero esausta. Il mio corpo era rilassato nel letto e non avevo intenzione di muovermi.
Forse se avessi chiuso i miei occhi per un secondo...
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Hii, volevo aggiornare perché la storia è parecchio indietro e ci sono ancora tanti capitoli da pubblicare.
Perciò nuovo aggiornamento!Cercherò di andare avanti pubblicando non solo il lunedì e il venerdì, per questa settimana sono tanto impegnata con interrogazioni e in generale con la scuola, cercherò comunque di aggiornare sia domani che venerdì.
Love✨✨
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Duplicity •Traduzione•
Fanfiction"Fumare fa male, sai." La voce placida parlò dal lontano angolo buio, non si vedeva altro che una sagoma alta e il bagliore arancione di una sigaretta tra quelle labbra alla ciliegia. "È l'ultimo dei miei problemi." Mormorai con la mia sigaretta tra...