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"Sembra che lei possa avere un orgasmo dopotutto..." Harry sussurrò, sapendo di averle dato qualcosa che aveva detto di non poter avere.

Nonostante fosse senza respiro, niente le impediva di sorridergli. Era al limite per quello che era appena successo, cercando di riprendersi. La stanza era silenziosa ora.

Quando Harry si portò le dita alle labbra e le succhiò, assaporò quanto piacere le avesse appena dato. Era dolce sulla sua lingua, e lui era convinto che lei lo fosse. Cosa aveva appena fatto per lei era qualcosa che non faceva per nessuna donna. Aveva passato quasi quarantacinque minuti a darle piacere- non aveva mai usato così tanto tempo con nessuno. Usava sempre le dita prima di scoparsi una donna, ma mai fino all'orgasmo. Voleva solo sentire quanto bagnate e strette fossero, dopotutto era per quello che non indossava anelli su quelle due dita.

Ma Aven, l'aveva divorata e penetrata con le dita fino a portarla al suo primo orgasmo. Non aveva mai la testa tra le cosce di una ragazza, l'aveva fatto solo a un paio di ragazze in passato.

Ma quella notte, era diverso.

Harry si sdraiò accanto a lei posando un bacio sulla sua clavicola e guardando le macchie rosse che le aveva lasciando. Aven non sapeva ancora in che condizioni fosse il suo collo, sarebbe stato un problema del giorno seguente.

"Vuoi che ti liberi?" Chiese riferendosi ai suoi polsi ancora legati alla testiera del letto.

Lei annuì, bisognosa di avere le sue braccia libere. La sua testa era ancora annebbiata, il suo petto saliva e scendeva mentre cercava di calmarsi.

"Per favore." Lei disse innocentemente.

Harry annuì e si alzò sul corpo nudo di lei, raggiungendo la testiera e sciogliendo i suoi polsi. Harry sciolse il nodo intricato che aveva creato. La sua mente andò a cosa era appena successo. Come lei, lui non era completamente capace di processare cosa ci fosse tra di loro.

Era perfetto, davvero perfetto.

Non voleva nemmeno nulla in cambio, gli sarebbe andato bene se lei si fosse solo messa a dormire. Quello che le aveva fatto stava avendo un grande impatto su di lui, gli sembrava di aver raggiunto l'orgasmo solo vedendo il corpo di lei nudo. Era pronto a rimanere lì sdraiato con lei, qualcosa di davvero strano per lui.

Ma poi successe- l'onda.

Le sue mani si bloccarono sulla cintura, Aven guardava il suo torso e non lo notò nemmeno. Il petto di Harry si strinse.

"No, ti prego no." Pensò chiudendo gli occhi.

L'aveva preso alla sprovvista, senza alcun motivo di nuovo.

Aprì gli occhi e liberò velocemente i polsi di lei, il suo cuore iniziò immediatamente ad impazzire, stava solo peggiorando. Doveva rimanere calmo, ma doveva uscire di lì.

Immediatamente lei si guardò i polsi massaggiandoli, allo stesso tempo Harry si sedette accanto a lei e iniziò a infilare la cintura nei passanti. La sua testa stava diventando un casino, avrebbe perso le staffe se non si sarebbe mosso velocemente.

"Non riesco a credere che tu l'abbia fatto." Aven constatò più rilassata, Harry sentiva il suo petto andare a fuoco.

Non voleva che lei sospettasse qualcosa, doveva comportarsi nel modo più calmo possibile se non voleva peggiorare avanti a lei.

"Farti venire?" La guardò schiarendosi la gola. "Non ne avevo dubbi."

Iniziò a sistemarsi i jeans e a chiudersi la cintura, le dita tremavano leggermente mentre combatteva con la fibbia. Sarebbe peggiorato velocemente, doveva andarsene il più velocemente possibile senza allarmarla.

Duplicity •Traduzione•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora