⇅Vi servirà più avanti nel capitolo ⇅
Scesi dal bus con la mia borsa, guardai il bellissimo hotel alto nel cielo. Sembrava un circolo vizioso, alla fine di quel tour sarei stata insensibile al lusso. Nova camminò dietro di me, notando come la mia testa era all'indietro ad ammirare l'alto palazzo.
"Ti abituerai." Mormorò camminando.
Feci spallucce e la seguì, camminando attraverso le meravigliose porte dorate. Era un bellissimo giorno soleggiato ad Atlantic City, il tempo era bollente finché non entrammo nel palazzo con l'aria condizionata.
Notai velocemente che tutti gli hotel che venivano scelti avevano il pavimento di marmo. Io e Nova camminammo con le nostre borse, il bancone alla fine di quell'enorme hall.
"Penso che questo hotel abbia una piscina sul tetto." Lei mormorò interessata mentre camminavamo.
"Sarebbe divertente." Annuì.
"Le cose che farei se avessi il tempo." Mormorò mentre raggiungemmo il bancone.
"Nomi?" Ci chiese l'uomo dietro il bancone in un completo blu nel momento in cui ci fermammo avanti al bancone.
"Aven Brooks." Dissi.
"Nova Salinger." Disse lei.
Mi girai verso di lei confusa, il suo cognome immediatamente mi sorprese.
"Ti chiami Nova...Salinger?" Inarcai un sopracciglio.
"Si.." Sembrava confusa sul perché io fossi confusa.
"Significa che tuo padre si chiama Sal Salinger." Conclusi, sperando che capisse cosa intendevo.
"Oh!" Lei rise. "Sal non è il suo vero none. Si fa chiamare così perché il suo cognome è Salinger."
"Oh, quindi Sal e un soprannome."
"Si, il suo vero nome è Keith." Rivelò mentre il receptionist posò le nostre chiavi di fronte a noi.
Non riuscì a non ridere, il modo in cui aveva detto Keith senza mezzi termini.
"Il suo nome è Keith?" La mia risata la fece ridere.
"Si." Lei rise e annuì. Ero felice che avesse il mio stesso senso dell'umorismo. "Ma se gli dici che te l'ho detto ti picchio." Ridacchiò.
"Non preoccuparti, non dirò nulla." Ridacchiai.
"Bene."
"Bene signorine, queste sono le vostre chiavi. Se le perdete potete venire a chiederne altre. Vi permettono di accedere alle attività dell'hotel; palestra, piscina e teatro.
Oh wow- voglio dire non avrei usato nulla di quelle cose ma era figo.
"Grazie." Nova le afferrò e me ne porse una.
"Ti ringrazio." Aggiunsi.Mi girai e camminai verso gli ascensori con lei, la borsa sulla mia spalla. Le valige erano già state portate nelle nostre stanze credo, era quello che facevano sempre.
"Dio, ucciderei per andare in piscina." Lei mormorò.
"Non puoi trovare un po' di tempo per farci un salto?" Feci spallucce mentre camminavamo sul pavimento di marmo.
"Forse dopo il concerto, se non sono troppo stanca."
Raggiungemmo gli ascensori, immediatamente i miei occhi si posarono su quattro membri di una band che aspettavano l'ascensore con delle borse sulle loro spalle. Il mio corpo sussultò come sempre- dovevo scoprire come controllarlo.
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Duplicity •Traduzione•
Fanfiction"Fumare fa male, sai." La voce placida parlò dal lontano angolo buio, non si vedeva altro che una sagoma alta e il bagliore arancione di una sigaretta tra quelle labbra alla ciliegia. "È l'ultimo dei miei problemi." Mormorai con la mia sigaretta tra...