Aven Brooks
Era andato tutto a puttane.
Non so cosa avessi fatto per meritarmi di essere in una situazione del genere. Non lo capivo. Sono sempre stata una brava ragazza no? Non avevo mai copiato in un compito, rispettavo sempre il coprifuoco, non avevo mai fatto un sorpasso quando ero sola. Quindi perché ero stata trascinata nel fondo del dirupo senza una zattera di salvataggio?
Il fondo del mio dirupo era Harry, e non sapevo come uscirne.
"Non vorrei fosse in nessun altro modo."
Ricordo quanto tranquilla la sua voce fosse quando parlò. Mi ricordo come le mie dita fossero arricciate nelle mie scarpe ancora umide, mentre rimanevamo così vicini in un vicolo pubblico.
Ora erano le 7:30 circa e stavo tornando dalla stanza di Niall. Voleva che scattassi alcune foto a lui e Louis mentre suonavano le loro chitarre. Quel ragazzo doveva essere andato a dormire tardi perché erano le cinque ed era ancora in pigiama. I suoi capelli erano un casino come se avesse fatto il miglior sonno della sua vita.
Avevo scattato un po' di foto, ignorando tutti i commenti sessuali. Era meglio per me stare lì, non pensavo ad Harry. Niall mi faceva molti 'complimenti' ma non mi toccava mai. E Louis non parlava nemmeno quindi non mi dava problemi.
Camminai lungo il corridoio, sentendomi esausta. Tendevo sempre ad essere stanca dopo aver passato un po' di tempo con le persone, ero introversa. Trovavo che stare con qualcuno e parlare fosse estenuante.
Camminavo attraverso le stanze, ma non riuscivo a smettere di sentire dei rumori provenire dalla stanza accanto alla mia. Era un forte rumore di vetri rotti. Mi bloccai avanti alla mia porta, la mano nella mia tasca a cercare la chiave della mia stanza.
Era la stanza di Harry.
Rimasi in silenzio, girai la testa verso la porta. Pensavo che qualsiasi cosa fosse successo era finalmente finito, ma mi accorsi di sbagliarmi quando sentii un altro rumore. Quella volta fu più forte, abbastanza da farmi sussultare.
Il rumore aumentava, il suono di cose che si frantumavano. La sua porta vibrava, facendomi davvero spaventare.
Dovevo andarmene, ma se fosse stato in pericolo? Ne dubitavo ma il pensiero continuava ad assillarmi.
Non so come fossero finite per lui le cose nel vicolo, probabilmente non bene. Era finita con lui felice del fatto che io fossi spaventata da lui.
"Cazzo!" Lo sentii urlare come se sentisse dolore.
Il rumore immediatamente mi fece scattare, anche sapendo di star facendo uno sbaglio bussai alla porta senza esitare.
I rumori si stopparono nel momento in cui bussai. Quando tutto divenne silenzioso mi pentii immediatamente di aver bussato. Non ero pronta a parlargli di nuovo ma avevo paura fosse in pericolo.
Alzai lo sguardo e lo vidi lì con una sigaretta tra le labbra, la sua maglia stropicciata suo fianchi come se l'avesse appena indossata. Il suo petto faceva su e giù come se avesse l'affanno, gli occhi e le guance rosse. Doveva essere fatto di qualcosa.
Mi guardò come se non mi volesse lì, e immediatamente capii di aver sbagliato.
"Cosa?" Aggrottò le sopracciglia, maleducato con il suo tono.
"É tutto okay? Ho sentito tanto rumore..." Mormorai.
"Cosa ti importa?" Scosse la testa, respirando pesantemente nella sigaretta.
Quello era un terribile sbaglio.
Le mie labbra formarono una linea, realizzando che avrei solo dovuto lasciarlo in pace. Non era mio compito controllarlo, era stato solo un istinto pensando che qualcuno fosse in pericolo. Ovviamente era da solo e non aveva bisogno di aiuto.
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Duplicity •Traduzione•
Fanfiction"Fumare fa male, sai." La voce placida parlò dal lontano angolo buio, non si vedeva altro che una sagoma alta e il bagliore arancione di una sigaretta tra quelle labbra alla ciliegia. "È l'ultimo dei miei problemi." Mormorai con la mia sigaretta tra...