Aven Brooks
Port Chester, 2012
3:28am"Aven...Aven!" Una forte stretta alla mia spalla. Spalancai gli occhi, spaventata al punto da perdere il respiro. I miei occhi erano leggermente gonfi per il sonno, non indossavo gli occhiali quindi non vedevo chiaramente. La stanza era buia, ma la luce del corridoio mi mostrava il corpo di mia madre accanto al letto.
Mi misi seduta, sospirando.
"Devi alzarti." Disse frettolosa.
"Che ore sono?" Mi allungai e afferrai i miei occhiali dal comodino, indossandoli in modo da vedere meglio.
"3 di mattina, prendo tua sorella e andiamo dalla nonna." Afferrò il mio polso e mi tirò fuori dal caldo letto, i miei piedi incontrarono il pavimento freddo. Non riuscii nemmeno a rispondere poiché stavo già uscendo dalla stanza, mezza addormentata e spaventata da quello che stava succedendo.
"Perché andiamo dalla nonna?" Continuavo a sbattere le palpebre sperando di eliminare il sonno. La luce del corridoio era troppo forte.
"Te lo dico dopo." Rispose brevemente, trascinando entrambe nella stanza di Winnie. Stava dormendo nella sua culla, il mio cuore stava impazzendo. Non sapevo cosa stesse succedendo, ma ero spaventata. Eravamo nel bel mezzo della notte e lei sembrava terrorizzata.
Lasciò il mio polso e si avvicinò a Winnie che dormiva.
"Mamma mi stai spaventando." Rimasi ferma, nel mio pigiama.
Girò la testa verso di me prima di prendere Winnie, esaminò l'espressione sul mio volto. Si avvicinò velocemente a me e si inginocchiò, posando le mani sulle mie guance e facendo incontrare i nostri occhi blu.
"Non aver paura, andrà tutto bene. Nessuno è in pericolo, ho solo bisogno di portarvi dalla nonna il più velocemente possibile. Ci sta aspettando con del the e dei dolcetti, okay?" Fece un finto sorriso per farmi sentire meglio.
Annuii, ancora insicura.
"Ora prendi il tuo inalatore e indossa le scarpe, non lasciare la casa finché non sono con te."
"È per papà?" Mormorai, la sua espressione crollò.
Mamma era diversa da quando papà era morto, era passato quasi un anno. Stava migliorando con il tempo, ma alcuni giorni perdeva totalmente il controllo. Forse quello era uno dei tanti giorni, non gliene facevo una colpa. Mancava anche a me.
"No tesoro, è tutto okay. Ho solo bisogno che tu faccia quello che ti chiedo." Sistemò i capelli dietro le mie orecchie prima di alzarsi e avvicinarsi di nuovo alla culla, svegliando la mi sorellina.
Annuii e mi affrettai verso la mia stanza per afferrare l'inalatore dal comodino. Tolsi il tappo e pompai l'aria chimica giù per la mia gola, sentendo le mie vie respiratorie aprirsi. Corsi al piano di sotto e verso la porta d'ingresso, infilandomi le scarpe. Indossavo ancora il mio pigiama blu, non mi aveva nemmeno dato il tempo di cambiarmi.
Mentre infilavo le scarpe, corse giù per le scale con Winnie stretta su un fianco. In fretta, mi raggiunse avanti alla porta, allo stesso tempo allacciai la seconda scarpa. Winnie era mezza addormentata, riusciva a malapena a tenere la testa dritta.
Mamma si infilò i sandali e aprì la porta nella notte cupa. Immediatamente sentii i grilli nel giardino, la luce dei lampioni era l'unico modo in cui io potessi vedere qualcosa. Faceva freddo.
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Duplicity •Traduzione•
Fanfiction"Fumare fa male, sai." La voce placida parlò dal lontano angolo buio, non si vedeva altro che una sagoma alta e il bagliore arancione di una sigaretta tra quelle labbra alla ciliegia. "È l'ultimo dei miei problemi." Mormorai con la mia sigaretta tra...