Tre forti colpi e il mio nome urlato furono la causa del mio risveglio, i miei occhi si spalancarono verso il soffitto della mia stanza d'hotel.
"Aven Brooks!" La voce famigliare mi mandò in panico.
Mi alzai dal letto, documenti sparsi intorno a me e tutte le luci ancora accese. Guardai l'orologio che segnava le 5:03 di mattina.
Il mio sangue raggelò e realizzai con stava succedendo.
"Merda!" Urlai a me stessa, la mia porta continuava a essere colpita da qualcuno.
Corsi alla porta e l'aprì, le mie mani tremavano. Incontrai gli occhi di Sal che impugnava un caffè fumante in una mano, e una cartellina nell'altra. Mi guardava in un modo così arrabbiato.
Fu veloce a notare il mio pigiama.
"Stavi dormendo!"
"Mi dispiace così tanto, ho dimenticato d'impostare la sveglia. Sarò pronta in cinque minuti!" Dissi stressata.
"Tutti ti stanno aspettando! Saremmo dovuti partire cinque minuti fa!" Urlò, il mio cuore batteva forte.
"Mi dispiace tanto. Scendo subito devo solo cambiarmi." Mi difesi in ansia.
"Muoviti! Devi essere giù in cinque minuti." Se ne andò velocemente.
Chiusi la porta e iniziai a correre per la mia stanza, raccolsi e misi insieme tutti i fogli. Non avevo finito di firmarli tutti e Sal li voleva firmati entro la giornata. Mi spogliai del mio pigiama e corsi nel bagno per lavarmi i denti. Misi il dentifricio sullo spazzolino e iniziai a lavarmi i denti mentre correvo per la stanza indossando solo il mio intimo. Spruzzai il deodorante e afferrai dei vestiti comodi; leggings neri e felpa dello stesso colore.
Durante tutto quello il dentifricio stava riempendo la mia bocca,quindi corsi in bagno e lo sputai velocemente. Continuai a lavare mentre mi infilai le scarpe, mi inginocchiai e chiusi una valigia.
Non avrei voluto iniziare così il mio primo giorno.
Finì di raccogliere le mie cose con una mano, corsi di nuovo in bagno e lavai la mia bocca prima di chiudere lo spazzolino e lanciarlo nella mia valigia.
Afferrai i miei fogli, le mie due valige e la borsa.
Non avevo nemmeno indossato le lenti a contatto, i miei occhiali erano nella borsa.
Quindi ora tutto era sfocato, ma dovevo salire sul bus. Una volta salita mi sarei sistemata e avrei indossato le lenti a contatto. Ero davvero di brutta presenza con quello che stavo indossando, un enorme felpa e dei miseri leggings.
La mia corsa dalla stanza alla lobby fu una maratona, letteralmente. Prima che me ne accorgessi ero sulle scale e Sal mi stava aspettando impazientemente.
"Muoviti!" Lui urlò mentre correvo veloce.
Quando arrivai avanti a lui, afferrò le mie due valigie.
"Io tuo bus è fuori,sta quasi per partire. Queste le prendo io." Mi disse mentre io iniziai a correre.
"Mi dispiace Sal!" Urlai mentre correvo.
Corsi fuori, la fresca aria mattutina mi colpì. C'erano tre bus tutti allineati di fronte all'hotel, solo uno aveva la porta aperta.
"Sono nel bus 2." Dissi a me stessa mentre correvo verso l'autobus con la porta aperta. Il cartellino era sfocato, ma segnava il numero 2.
Mi avvicinai all'autista che stava aspettando impazientemente.
"Sei tu la ragazza che stiamo aspettando?" Chiese.
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Duplicity •Traduzione•
Fanfiction"Fumare fa male, sai." La voce placida parlò dal lontano angolo buio, non si vedeva altro che una sagoma alta e il bagliore arancione di una sigaretta tra quelle labbra alla ciliegia. "È l'ultimo dei miei problemi." Mormorai con la mia sigaretta tra...