85

2.4K 87 59
                                    

Aven Brooks

Frustrata, scioccata e forse cercando di negarlo— ti fissavo mentre tu guardavi in alto verso di me. Avevi un sorriso cinico in viso perché sapevi fosse folle. Su un ginocchio, mi sorridevi con un mondo di opportunità negli occhi. Tenevi preziosamente tra le mani l'anello con la gemma rossa che usualmente portavi al mignolo, chiedendo di unirmi a te in un giovane e ubriaco matrimonio.

"Alzati!" Dissi guardandolo.

"Perché?" Continuò a sorridere.

"Perché non è qualcosa su cui scherzare, alzati!" Scossi la testa.

"Non sto scherzando." Trovava davvero divertente quanto fossi frustrata. Le mie guance dovevano essere tremendamente rosse.

"Sei pazzo?" Ero scioccata dal suo gesto, guardando in basso verso di lui.

"Già, lo sono." Rise.

"Non ci sposeremo!" Mi sentivo in un sogno perché solo quella poteva essere la spiegazione.

"Perché no?" Fece spallucce.

"Non mi hai mai nemmeno chiesto di essere la tua ragazza!" Scossi la testa sollevando le braccia.

Alzò gli occhi al cielo continuando a sorridere. "Aven, vuoi essere la mia ragazza?"

"Certo che si." Annuii.

"Okay, fantastico." Annuì prima di continuare. "Aven, vuoi essere mia moglie?"

"Harry smettila!" Risi, ma ero seria, afferrai la sua mano cercando di farlo alzare.

"Sono serio." Rise con me.

"Lo so, ed è questo che mi spaventa. Ci conosciamo da un mese!"

"Quindi?"

"Quindi!" Nemmeno tutto l'alcol che avevo in corpo poteva farmi credere che fosse una buona idea.

"Piccola, il matrimonio non significa niente quando non credi nell'amore." Fece spallucce. "Quindi a chi importa? È divertente."

"Il matrimonio è un impegno folle."

"È un pezzo di carta." Mi corresse.

"Sai quanto è difficile divorziare? Quello che è mio è tuo, sarebbe la fine se ci lasciassimo." Continuai ad essere quella ragionevole.

"Ci sono carte da firmare che dicono che se ci lasciamo possiamo separarci con le stesse proprietà che avevamo quando ci siamo sposati. Non sarebbe nulla di che. Stiamo parlando di una chiesa a Las Vegas, le persone lo fanno per divertimento ogni giorno." Cercò di giustificarsi.

Chiusi gli occhi sospirando, prendendomi il viso tra le mani. Mi strofinai gli occhi.

"Guarda, non dobbiamo farlo. Volevi fare qualcosa di folle a Las Vegas, quindi ho pensato a questo. So che sembra assolutamente folle ma francamente, non credo nel matrimonio. Penso che non sia nient'altro che una conformità sociale che le persone sentono di dover fare per adattarsi a questo mondo." Lo sentii spiegare mentre nascondevo il volto.

Aprii gli occhi inginocchiandomi per essere al suo stesso livello. Su quel marciapiede, restavamo inginocchiati mentre posavo le mani sul suo collo e lui teneva il suo anello verso di me.

"Harry, il gesto è davvero dolce e capisco cosa tu intenda. Ma ci sono cose di cui non abbiamo parlato, parole che non ci siamo mai detti..." Dissi sperando che capisse cosa intendessi.

Le persone si sposano quando ai amano.

Mi fissò con quei suoi grandi occhi verdi e un piccolo sorriso dolce, ero sollevata di non averlo rattristito o offeso. In realtà trovava tutto molto divertente.

Duplicity •Traduzione•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora