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Quando spalancai gli occhi sentii il respiro mancarmi. Tutto quello che potevo vedere era l'oscurità e sentivo qualcosa vibrare sotto la mia schiena, sentendo un ronzio familiare. La tendina era chiusa accanto alla mia testa, facendomi sentire rinchiuso. Era davvero buio, i miei occhi non trovavano nessuna luce. I vestiti erano incollati al mio corpo, mi sentivo soffocare.

Girai la testa guardando la familiare tendina rossa, immediatamente i miei pensieri cambiarono. Non ero imprigionato, ero nel letto a castello del tour bus.

Come ero arrivato lì?

Aprii velocemente la tendina, sentendo una leggera brezza colpirmi. Non avevo idea di come fossi arrivato su quel bus, non mi ricordavo una singola cosa della sera precedente. Che ore erano?

Saltai sul pavimento, i miei jeans erano più scomodi del solito, erano più stretti e...freddi. Nel momento in cui toccai il pavimento, la mia testa girò e le vertigini mi colpirono. Grugnai posandomi una mano sugli occhi.

Cazzo.

Mi mossi lentamente con gli occhi chiusi, il mio cervello sembrava vagare libero nel mio cranio. Avevo bisogno dell'insulina e delle sigarette. Il mio petto era pesante e il mio stomaco vuoto, volevo tornare a dormire ma ero troppo confuso. Dovevo mettere i pezzi insieme.

L'ultima cosa che ricordavo era di aver riempito la mia bocca di pillole e di averle ingurgitate con il whiskey, avevo fumato una canna ed ero andato in bagno. Dopo quello, tutto é vuoto. Ma non era la prima volta che mi svegliavo sul tour bus dopo una nottata del genere. Se avessi avuto un dollaro per tutte le volte che mi ero svegliato sul tour bus e non ricordavo nulla, sarei stato ricco.

Lo ero comunque.

Aprii la porta del bagno, accendendo la lucina. Vidi il mio riflessi nello specchio prima di chiudere gli occhi per la troppa luce.

Sbuffai e mi stropicciai gli occhi cercando di abituarmi alla luce. Ancora con gli occhi chiusi, aprii l'acqua e mi sciacquai il viso. La mia bocca si aprii sotto l'acqua fresca, ingurgitandone un po'.

Mi alzai, guardandomi nello specchio e stringendo il bordo del lavandino. I miei occhi erano completamente rossi, occhiaie scure e incavate. Ero pallido e privo di ogni colore. Nonostante l'acqua sentivo ancora l'alcol sulla lingua, sapeva di whisky costoso.

Aprii lo specchio prendendo le cose di cui avevo bisogno e posandole sul lavandino. Chiusi lo specchio guardando di nuovo il mio riflesso.

Pillole, gocce per gli occhi, spazzolino, dentifricio e insulina.

Presi il dentifricio e bagnai lo spazzolino, lavando via quel saporaccio di rimorsi notturni.

Sputai e risciacquai, presi le gocce per gli occhi e le aprii. Spinsi la testa all'indietro, facendo cadere due gocce per ogni occhio. Sbattei le palpebre un paio di volte per assorbirle, tornando nella mia posizione originale e sentendomi immediatamente un po' meglio.

Con la siringa sul lavandino, tolsi il tappo arancione lanciandolo nel gabinetto. Mi girai dando le spalle allo specchio e alzai la mia maglia, tenendola tra i denti in modo da poter tenere un lembo di pelle tra le dita.

Infilai l'ago nella pelle con la perfetta angolazione. Afferrai le pillole, tolsi il tappo e ne feci cadere due nella mia mano. Le misi in bocca ingoiandole. Dopo aver finito misi tutto a posto nello specchio, chiudendolo e guardandomi un'ultima volta. I miei occhi non erano più così tanto rossi.

Duplicity •Traduzione•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora