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Daytona Beach, un posto in cui non avrei mai pensato di essere.

Il viaggio era lungo, ma avevo dormito molto quindi era passato più velocemente di quanto mi aspettassi. Saremmo dovuti arrivate intorno a mezzogiorno, erano sei ore di viaggio.

Erano circa le undici e mezza quando scesi dal letto a castello dopo essermi rigirata tra le lenzuola per trenta minuti. Volevo andare nella zona relax del bus in modo da godermi un po' la vista dai finestrini. Volevo capire se fossimo almeno in Florida, ero davvero esaltata di arrivare.

Quando ero una bambina, tutti i miei amici ricchi andavano in vacanza in Orlando Florida, per visitare Disney World. Mi ricordo che vedevo sempre foto di palme e spiagge, ed era sempre un piccolo sogno per me andarci. Sono sicura che lo volessi più di quando ero bambina, nessuno si esalta per la Florida come lo facevo io.

Camminai tra i letti muovendomi in silenzio in modo da non svegliare chi ancora dormiva. Aprii la porta dell'area relax, varcando la soglia.

A mia sorpresa, Nova era già lì.

Era seduta con le gambe incrociate sul divano e guardava la televisione, mangiando una ciotola di cereali. Si bloccò con il cucchiaio sulle labbra, i suoi occhi su di me.

"Hey!" Mormorò con la bocca piena di cereali, lasciando il cucchiaio nella ciotola.

"Hey!" Esclamai, sembrava felice di vedermi, feci chiudere la porta dietro di me.

Lei masticò velocemente per parlare, ma notai come la sua felicità si trasformò in shock e immediatamente iniziò a strozzarsi con i cereali come se avesse visto un fantasma.

Sgranai gli occhi correndo verso di lei, pensando che stesse soffocando per davvero. Alzò il pollice facendomi segno che stava bene, ingoiando il cibo. Tornò a guardarmi.

"Cosa cazzo ti è successo?" Tossì comportandosi come se fossi stata attaccata da un orso.

"Cosa intendi?" Ero ancora al centro della stanza, il suono della televisione dietro di me si mischiava con il suo tossire.

"Il tuo collo Aven!" Finalmente parlò, guardandolo.

Non avevo ancora realizzando, portandomi entrambe le mani ai lati del collo. Nel momento in cui lo toccai sgranai gli occhi.

Mi sentivo l'idiota più grande al mondo.

Mi ero completamente dimenticata dei succhiotti sul mio collo. Immediatamente l'imbarazzo mi fece arrossire, avevo dimenticato di nasconderli.

"O mio dio te li ha fatti un essere umano!" Notò l'espressione sul mio viso.

Coprii il collo con i miei capelli. Non sapevo nemmeno come provare a dirle chi li aveva fatti, sapevo che quella fosse la sua prossima domanda.

"Me ne sono dimenticata." Feci spallucce sedendomi accanto a lei.

"Chi te li ha fatti?" Chiese più velocemente di quanto pensassi, posando la sua ciotola di cereali sul bordo della finestra.

"Sono imbarazzata." Mi portai le ginocchia al petto.

"È qualcuno nella band?"

Annuii posando la testa sulle ginocchia:

"È Harry vero!" Saltò dritta alla conclusione.

Io annuii di nuovo, non volendo guardarla in volto.

"Aven!" Urlò. "Questo non è positivo!"

Alzai la testa guardando il suo sguardo disciplinato come se fossi una bambina.

"Non pensavo sarebbero rimasti!

Duplicity •Traduzione•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora