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Aven Brooks

Non mi ero mai sentita così viva, l'adrenalina che scorreva nel mio sangue era come una ventata d'aria fresca. L'elettricità che sentivo pulsare nelle vene era qualcosa che avevo ricercato per tutta la vita, qualcosa da cui ero pericolosamente attratta ma allo stesso tempo spaventata.

Era quell'elettricità che avevo sempre sognato— qualcosa che non era affatto da me. Non sapevo che quel lato di me esistesse, questa voglia di pericolo— sentivo qualcosa nel sangue. Ero sorpresa da me stessa per come avessi guidato, il modo in cui ci avevo liberato. Non sapevo da dove tutto quello arrivasse, era come un istinto nella mia anima.

Ci stavamo baciando nella camera da letto, non riuscivo a toglierli le mani di dosso. Era un risultato dell'adrenalina che scorreva ancora nelle mie vene. Le mie mani erano affondate perennemente nei suoi capelli mentre le sue sui miei fianchi. Avendo il controllo, lo spinsi all'interno della stanza ricoperta da banconote, senza separare le nostre labbra. Ricambiava il bacio con la stessa energia, ma per una volta avevo io il controllo.

Lo spinsi sul materasso, le sue mani sul retro delle mie cosce mentre rimanevo in piedi tra le sue gambe. Separai le nostre labbra, vedendolo aprire gli occhi mentre mi piegavo verso di lui. Sorrise con le guance arrossate, il petto saliva e scendeva velocemente come se gli stessi rubando tutta l'aria. La bandana nera intorno al suo collo.

Avevo quella carica in me dopo quello che era successo. Mi sentivo in cima al mondo, non è descrivibile. Tutto quello che volevo fare era toccarlo e avere il controllo. Non volevo che quella sensazione andasse via.

Mi misi in ginocchio tra le sue gambe. Alzai lo sguardo sul suo viso, sgranò gli occhi e un sorriso crebbe sulle sue labbra.

"Cosa pensi di fare?"

Cercai di contenere il mio sorriso mentre le mie mani salivano sulle sue cosce, raggiungendo la sua cintura. Le mie dita sbottonarono la fibbia tenendo i miei occhi nei suoi.

"Non lo so, cosa sto facendo?" Lo stuzzicai.

"Vedo che sei molto energica." Era attento a me mentre sbottonavo i suoi jeans.

"Mi sento bene." Sorrisi con il labbro inferiore tra i denti. "E sono felice che tu sia vivo."

Rise mentre i miei occhi andavano ai suoi jeans, li abbassai leggermente. Inginocchiata tra le sue gambe, afferrai l'elastico dei suoi boxer per abbassarli. Quando lo feci, mi fermò.

"Aspetta— aspetta..." Afferrò le mie mani.

Alzai lo sguardo verso di lui fermandomi. Sorrideva ma potevo leggere l'indecisione nei suoi occhi. Immediatamente fui confusa.

"Stai bene?" Chiesi.

"Si— si scusa. Solo...devo portare l'anello da Malikai quindi non ho tanto tempo. Possiamo semplicemente baciarci per un po'?" Chiese.

Fissandolo, sorrisi. La richiesta era dolce e non aveva niente di offensivo. Capivo cosa intendesse. Le mie mani lasciarono i suoi boxer, mi spinsi all'indietro posando i palmi sul pavimento.

"Devi venire qui se vuoi baciarmi." Sorrisi sul pavimento ricoperto di soldi.

Sorrise facendo comparire le sue fossette prima di scendere dal letto, i nostri corpi si incontrarono.

Con un ghigno, fece unire le nostre labbra, posando le mani dietro di me in modo che dovessi inclinarmi. Sorrisi sulle sue labbra mentre guidava il bacio, dovevo essere paziente. La sua lingua contro la mia, sentii calore in petto.

Si spinse ancora più in avanti finché fui obbligata a sdraiarmi, portandolo con me. Si mise sopra di me, sorrise contro le mie labbra.

Affondai le mani nei suoi capelli, tirando leggermente i suoi ricci. Erano morbidi tra le mie dita, angelici.

Duplicity •Traduzione•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora