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Aven Brooks

Quando aprii gli occhi, sentii il calore delle lenzuola intorno al mio corpo. Con un forte mal di testa e bruciore agli occhi, realizzai ancora prima di aprirli che indossavo ancora le lenti a contatto. Mi sentivo in paradiso tra quelle lenzuola, chiusi gli occhi girandomi dall'altro lato.

Ma poi, sentii un rumore nella stanza, immediatamente spalancai gli occhi.

I miei occhi si posarono su Harry seduto con i piedi sul tavolo. Indossava una maglia nera e dei pantaloni grigi della tuta, i capelli spostati dal suo viso mentre faceva rumore. Aveva la mia borsa sul suo tavolo, aperta.

In una mano aveva la mia fotocamera, le sue dita giocavano con i tasti prima di portarla all'occhio e scattate una foto del tavolo. Sussultò leggermente, non era suo intento scattare la foto.

Stavo vedendo bene? Indossavo le lenti quindi i miei occhi erano secchi e non potevo vedere davvero chiaramente. Dovevo essermi addormentata nella sua stanza perché mi ricordavo di essere rimasta sdraiata lì mentre lui andava in bagno.

Lo fissai frugare tra il mio equipaggiamento, sembrando un bambino al negozio dei giocattoli. Sembrava non sapere come quelle cose funzionassero e stava cercando di scoprirlo. Non sembrava starlo facendo per essere invadente, voleva solo perdere tempo. Era distratto, con la sedia inclinata e i piedi sul tavolo.

Alzai la mia testa stanca dal cuscino, stringendo gli occhi per la luce proveniente dalla finestra dietro di lui. Non aveva realizzato che fossi sveglia e che lo stessi guardando. Potevo vedere la concentrazione sul suo viso mentre le sue caviglie erano incrociate sul tavolo.

Ora aveva in mano la mia polaroid, l'avvicinò al viso cercando di capire come funzionasse.

"Cosa stai fac—"

La mia voce doveva averlo spaventato perché cliccò il bottone accidentalmente, accecandosi gli occhi con il flash.

"Figlio di putt—" Lasciò cadere la polaroid sulle sue cosce coprendosi gli occhi.

Spalancai gli occhi mettendomi seduta sul letto guardandolo.

"Stai bene?" Ero quasi sveglia, per la maggior parte perché si era appena accecato.

"Fottuta— succhiacazzi di una fotocamera di merda." Si massaggiò gli occhi.

Aprì un occhio guardandomi, continuando a massaggiarsi l'altro. Il flash era andato direttamente nei suoi occhi, super vicino al suo viso. Era divertente ma mi sentivo in colpa a ridere.

"Non avevo realizzato che fossi sveglia." Disse.

"Perché stai frugando tra le mie cose?"

"Ero annoiato e volevo vedere quanta merda inutile ti porti ai concerti." Abbassò entrambe le mani sbattendo le palpebre un paio di volte.

"Sono una fotografa."

"E ti ho visto usare solo una fotocamera ai concerti, ne hai tipo venti qui." Guardò la mia borsa.

"La mia vita da fotografa non gira solo intorno ai Duplicity, sai." Mi sedetti liberandomi dalle lenzuola.

"Posso vederlo." Abbassò lo sguardo verso la polaroid che aveva appena scattato.

" Abbassò lo sguardo verso la polaroid che aveva appena scattato

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