Harry Styles
"Nessuno può toccarti come me, angelo." Mormorai serio, fissando i suoi grandi occhi blu.
Aprii la porta dietro di lei, afferrò i miei fianchi per rimanere in equilibrio. Solo con quella piccola stretta, sentii il corpo andarmi a fuoco. La incamminai nella stanza in cui speravo avremmo avuto privacy. La droga nel mio corpo rendeva i miei istinti sessuali cento volte più forti, pronto a portarla in un posto e averla tutta fottutamente per me.
Aprendo la porta, la prima cosa che vidi fu il letto vuoto, solo quella vista fece stringere i miei jeans intorno al cavallo. Mi affrettai a portarla nella stanza e chiudere la porta dietro di me. Dopo aver chiuso la porta a chiave, afferrai immediatamente i suoi fianchi, le mie labbra sulle sue. Come sempre si mise in punta di piedi, affondando le mani nei miei capelli. Mi sentivo più sensibile del solito— l'ecstasy è l'inferno delle droghe.
La feci camminare finché il retro delle sue ginocchia toccò il materasso, cademmo insieme. Lei ansimò, io sopra di lei. Il bacio non si ruppe, continuammo a muovere le nostre labbra insieme come se fossero incollate. Le mie mani ai lati della sua testa, i miei piedi ancora sul pavimento. Mi sembrava che i miei palmi affondassero nel materasso per la droga, le sue labbra sulle mie sembravano seta.
"Aspetta—" Disse sulle mie labbra.
Guardai in basso verso di lei, respirando profondamente nella stanza buia. I suoi capelli angelici sulle lenzuola e le sue mani delicate sul mio viso.
"Di chi è questo letto?" Chiese.
"Non lo so, Niall forse?" Non ne ero sicuro.
"O Dio—" Scosse la testa. "Non voglio fare nulla dove quel povero ragazzo dorme."
"Sono sicuro che non gli importa." Cercai di tranquillizzarla perché ero così tanto voglioso.
"Harry..." Chiuse gli occhi ansimando.
"Okay, okay." Dissi velocemente alzandomi e tirando il suoi polsi. Le ghignò alzandosi in piedi, portandola verso l'uscita per trovare un'altra stanza.
"Aspetta!" Disse per la seconda volta.
"Cosa?" Mi girai prendendola tra le braccia.
I suoi occhi guardarono il bagno nella stanza, l'espressione pervertita sul suo viso mi faceva capire tutto.
Voleva che la scopassi in bagno.
Risi per poi baciarla ancora una volta. In una mossa veloce la presi in braccio stringendo le sue cosce intorno ai miei fianchi. Le sue mani delicate sul mio viso mentre camminavo verso il bagno.
Chiusi la porta dietro di noi accendendo la luce. La posai delicatamente sul ripiano in marmo, le nostre labbra non si separarono mai, la sua lingua sapeva di cranberry.
Afferrai il suo top bianco, togliendolo in bisogno di toccare sua la pelle. Avevo bisogno di toccare il suo corpo nudo in ogni modo possibile. Il tessuto passò tra le nostre labbra mentre lei alzava le braccia. Lanciai il top, afferrando velocemente il bottone dei suoi pantaloncini. Le sue mani tirarono i miei capelli, i suoi fianchi si mossero sul marmo per aiutarmi a toglierli. La sua lingua passò sul mio labbro inferiore.
"Sai quante volte ho pensato di scoparti con questo costume rosso addosso?" Mormorai contro le sue labbra.
Lei sorrise, riprendendo il bacio prima di rispondermi.
"Sai quante volte ho pensato di essere scopata da te in questo costume rosso?" Lei sussurrò.
Porca puttana.
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Duplicity •Traduzione•
Fanfiction"Fumare fa male, sai." La voce placida parlò dal lontano angolo buio, non si vedeva altro che una sagoma alta e il bagliore arancione di una sigaretta tra quelle labbra alla ciliegia. "È l'ultimo dei miei problemi." Mormorai con la mia sigaretta tra...