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Aven Brooks

Volevo urlare ma ero paralizzata dalla paura.

Difronte a me c'era il protagonista di tutti i miei incubi, qualcuno che si nascondeva dietro una schifosa maschera di Halloween procurabile in qualsiasi negozio americano. Con la sua testa inclinata e le dita strette intorno al coltello sanguinante, mi sentii condannata. Il mio cervello mi diceva di scappare per sopravvivere ma il mio cuore mi diceva una cosa.

I miei occhi si spostarono su Niall sul pavimento, vedendo la stessa sfumatura di rosso tingere la canotta bianca. Era su un fianco dolorante, una coltellata fresca nella sua schiena.

Di istinto, mi inginocchiai difronte a lui invece di scappare. Pura rabbia mi invase quando capii che le mie accuse erano sbagliate e ora era terribilmente ferito. Proprio ai piedi del killer, non mi importava di scappare come lui si aspettava. Il mio unico pensiero era Niall.

Non potevo e non volevo lasciarlo indietro condannandolo a morte.

"Aven scappa!" Niall tossì con la dolorosa ferita sulla schiena, la tempia destra sul pavimento mentre rimaneva a riccio. Mi tolsi la camicia usandola per bloccare il sangue. Le mie mani tremavano, la mia gola era secca.

Posai la schiena contro il muro.

"Non ti lascio." Lo afferrai dalle ascelle, facendo scivolare il suo corpo sul mio in modo da avere la sua testa sulla mia spalla. Grugnì al dolore.

"Ti...ucciderà se resti—" Niall balbettò, volendo che scappassi in modo che almeno uno dei due ne uscisse vivo.

Niall doveva sentire così tanto dolore che non sarebbe riuscito nemmeno a camminare, figuriamoci correre. Non sarei riuscita a trasportarlo o tirarlo abbastanza velocemente dall'assassino difronte a noi. E in aggiunta, non avevo la minima idea di come uscire da lì. Sarebbe morto dissanguato se non avessi fatto pressione alla sua ferita. Non avevamo scelta se non restare fermi lì, insieme. Non lo avrei lasciato.

"Allora moriremo entrambi." Sussurrai, le mie mani lo tenevano. Portai la camicia tra di noi pressandola alla ferita.

Piagnucolò scioccato, guardai in alto verso il killer ai nostri piedi. Ci fissava semplicemente, sembrava ridere di me come se stessi per affrontare la morte in persona. Le lacrime scendevano velocemente sulle mie guance e tremavo contro il muro, il retro della testa di Niall sulla mia spalla.

"Non ho intenzione di continuare a s-scappare." Cercai di parlare con la mia voce tremolante, fissando la maschera da scheletro. "Se vuoi u-uccidermi, fallo. Ma non lo lascerò morire qui e non lascerò continuare la mia perseguitazione ancora a lungo."

Mi fissava in silenzio, in piedi avanti ai nostri piedi. I suoi occhi scuri erano sui miei, troppo coperti per poter riconoscere il colore.

Spostai gli occhi impaurita e mi concentrai su Niall che stava perdendo troppo sangue. I suoi occhi erano chiusi e le cervici sulla sua fronte erano marcate per il dolore. Tenni la camicia contro la sua schiena, sapendo che probabilmente dovevo star facendogli male ma almeno avrei fermato un po' di sangue.

"Ti prego va prima che ti faccia del male..." Parlò con un po' d'energia, tenendo gli occhi chiusi.

"N-no." Scossi la testa. "Non ti abbandonerò a sanguinare. Non mi importa cosa mi fa." Sussurrai.

"Starò bene." Non lasciava perdere.

"Sei in queste condizioni per colpa mia." Tirai su con il naso, portando la mia altra mano delicatamente sulla sua guancia.

La mia voce tremava per le lacrime che scorrevano sul mio viso. Non sapevo cosa fare oltre che stringerlo. Nonostante il killer mascherato avanti a noi, la mia attenzione rimase su Niall tra le mie braccia. Intendevo tutto quello che avevo detto, non l'avrei lasciato. Se fossi scappata, il killer avrebbe finito il lavoro e subito dopo seguito me. Se fossi riuscita in qualche modo a salvarmi, mi sarei pentita di averlo lasciato per il resto della mia vita.

Duplicity •Traduzione•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora