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Non pensavo sarebbe successo di nuovo. È un continuo ripetersi della stessa storia; ho un dubbio riguardo a Aiden, lui mi mente, io vengo a saperlo, litighiamo e io lo perdono. Sempre.

Abbasso lo sguardo sul telefono nelle mie mani. Perché ha di nuovo attaccato al telefono? Proprio come aveva fatto a Los Angeles, prima che tutto prendesse una svolta catastrofica.

Ormai sto seduta con le mani nelle mani su questo divano da mezz'ora, mentre cerco di distrarmi. Guardo Katie dall'altra parte del salotto, mentre si divide una sigaretta con Dan e si sussurrano qualcosa all'orecchio. Hanno l'aria così felice...

Amy sta ancora in balcone, mentre parla con un gruppo di ragazzi. Ha detto che Aiden aveva bisogno di qualcuno con cui parlare? Anche quando c'ero io a Londra. Ho perso ogni speranza quando mi ha detto di sapere pure della madre, di come è morta.

La casa si è riempita ancora di più; ormai mi sento ufficialmente invisibile. Decido di andarmene, mi sento fin troppo vuota per restare, ma non appena mi alzo dal divano vedo Aiden entrare in cucina con un'espressione seria.

Resto sorpresa quando vedo Joe accanto a lui, mentre guarda con entusiasmo il fusto di birra sul tavolo. Aiden si guarda in giro, prima di soffermarsi su di me e venirmi incontro con decisione.

Faccio lo stesso. Ho un groppo in gola. "Perché mi hai attaccato al telefono?", gli chiedo arrabbiata.

Lui ha un'espressione turbata. "Mi si è spento. Ti giuro che sono venuto appena mi hai chiamato. Volevi parlarmi?"

"Sì."

"Di cosa?" Voglio parlargli di quello che mi ha appena detto Amy, ma non qui. Non davanti a tutti.

Mi porto con nervosismo le ciocche dietro alle orecchie. "Andiamo a parlare in camera tua. Non voglio parlare davanti a tutti."

Aiden annuisce comprensivo e mi fa cenno di incamminarci. "Certo. Andiamo."

Lo precedo per poi entrare in camera sua e chiudere la porta.

Aiden resta con la braccia stese lungo i fianchi, mentre si morde l'interno guancia, in attesa che io dica qualcosa.

"Ho parlato con Amy e...", inizio a parlare e lui si incupisce.

Mi fa qualche passo, mentre scuote la testa. "Ju. Non le devi credere."

"Perché non dovrei? Che motivi avrebbe per mentirmi?"

"Tanti! Tantissimi", enuncia sconvolto lui. Ha un filo di paura negli occhi.

Sospiro. "Non più di te, Aiden, però. Mi hai mentito più di una volta."

"Juliet, ascoltami." Aiden mi prende il viso tra le sue mani, i suoi occhi sono appannati. "Non sono stato io a baciarla. L'ho spinta subito via."

Cosa? Lo spingo con forza da me e lui indietreggia confuso. "Vi siete baciati? Stai scherzando?"

No, no, no. Ti prego, fai che non sia vero. 

Lui è chiaramente concertato. Si stringe i ciuffi mori tra le dita. "No. Lei ha baciato me, ma io l'ho respinta. Non stavi parlando di questo?"

"No!" Perfetto. Mi ha mentito su un'altra cosa ancora. Sapere che lui ed Amy si sono baciati è il colpo di grazia, che causa la crescita della rabbia nel mio petto. "Mi ha detto che non è vero che le stai accanto perché sta male-"

"Cosa?" Aiden socchiude le labbra.

"Sì, ha detto che tu avevi bisogno di qualcuno con cui parlare."

"E tu le credi? Credi a lei e non a me?"

Stringo la stoffa della mia gonna tra le mie dita. "Dopo questo? Dopo aver scoperto che vi siete baciati e non me ne hai parlato, certo che le credo di più." Intendo tutto quello che dico.

Avevo ragione quando avevo detto che la situazione assomiglia a quando era precipitata l'ultima volta.

"Ti ho già detto che non sono stato io a baciarla e poi l'ho subito allontanata", esclama Aiden. Alza le mani, come se riuscisse a convincermi in questo modo.

Lo guardo con un dolore nello stomaco. "E perché non me ne hai parlato?"

"Stavo per parlartene, Ju-"

"Non ti credo."

"Perché no?", mi chiede con tono fin troppo alto. Siamo entrambi spaventati, si capisce dal modo in cui la nostra voce trema.

Gli punto un dito contro. "Perché sei un bugiardo, Aiden! Perché dici sempre che 'stavi per parlarmene' o che 'non ci hai pensato', mentre invece vuoi solo pararti il culo!", esclamo furibonda. Non faccio caso alle parolacce che pronuncio.

La cosa che mi spezza più di tutte è sapere che ho perso la mia fiducia in lui. E non so se la colpa è in parte mia o solo sua.

Aiden è chiaramente distrutto. Resto con un peso nel petto quando una lacrima gli riga la guancia. "Non ti fidi di me, vero?", mi domanda a mezza voce.

Il mio istinto è di abbracciarlo. Ha l'aria di un bambino ferito. Ma sono arrabbiata con lui e non posso cedere solo perché lui sta male. Anche io sto male.

"Ti giuro, Ju. Anche se sembra che ti ho mentito, dopo Los Angeles non l'ho più fatto. Mai. Ti amo, Ju. Più di qualsiasi altra cosa", mi confessa ad alta voce. Come se se lo fosse tenuto dentro da troppo tempo. "E so che ti ho ferita! Me lo sono ripetuto per tutti questi fottuti mesi e so che sarebbe meglio per te se mi arrendessi e ti lasciassi stare, ma non ce la faccio! Sono dipendente da te! Ti giuro che non bacerei mai nessun'altra! Non se so che ho te!"

Scoppio a piangere e mi odio per questo. Lo amo così tanto che non riesco a restare arrabbiata con lui. Aiden si passa una mano sulla guancia rigata dalla lacrima. "Tu sei l'unica, Ju. Per sempre."

"Per sempre?", mormoro, come una bambina. Voglio solo credergli, ma è come se l'intero universo ci andasse contro.

Aiden annuisce con insistenza. "Per sempre. Perché siamo tu ed io, amore. Juliet e Aiden."

Juliet e Aiden...

"Mi giuri che non è successo niente tra te e Amy?", gli chiedo ricomponendomi. So che sono sul punto di perdonarlo.

Aiden resta sempre serio, mentre annuisce. "Te lo giuro."

Sentiamo bussare alla porta. "Aiden!", lo chiama Nate dall'altra parte della porta.

Aiden alza gli occhi al cielo. A nessuno di noi fa piacere venire interrotti adesso. "Vaffanculo!", urla lui a pugni stretti.

Non commento sul modo rude con cui si comporta, so che è solo turbato. Nate controbatte subito: "Vaffanculo a te, Aiden. Volevo solo dirti che c'è da mangiare!"

"Ok!"

Nate resta un attimo in silenzio, ma quando continua mi blocco: "Solo perché ho visto che Amy ti stava per fare una sega stamattina non significa che devi fare il cazzone!"

Aiden si volta perplesso verso di me e io perdo il controllo. Il controllo, la fiducia, la calma. Amy gli stava per fare una sega? E lui mi ha appena giurato che tra loro due non c'è niente.

Supero Aiden, senza neanche degnarlo di uno sguardo. Non voglio più parlarne, confrontarlo. Finisce sempre col convincermi di una bugia enorme. Apro la porta e Nate mi guarda sorpreso. "Juliet... io-"

"Juliet!", mi chiama Aiden alle mie spalle, ma mi faccio strada tra la massa di persone per il corridoio.

Anarchia 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora