Non riesco a smettere di sorridere. Tutti i parenti di Aiden si congratulano con lui e io non sono mai stata più orgogliosa di lui. È come se il mio petto potesse scoppiare dalla gioia.
So che Aiden è insicuro di sé riguardo alle sue capacità, ma adesso non lo dovrebbe essere più.
"Te l'avevo detto che glielo avresti dovuto dire", gli sussurro nell'orecchio, mentre mi accarezza con il pollice il dorso della mano.
Aiden abbassa lo sguardo sulle nostre dita intrecciate. "Avevi ragione."
"Grazie. Io ho sempre ragione", sbotto con tono saccente, volendolo solo vedere ridere.
Ma lui forza un sorriso. Di certo non è la reazione che volevo, ma so da cosa è causato. Fred è l'unico a non essersi congratulato con lui; continua a mangiare il suo tacchino, mentre guarda suo figlio senza un'emozione sul viso.
"Un'azienda di biochimica, quindi?", borbotta di colpo.
Sia Aiden che io ci voltiamo sorpresi verso di lui.
Aiden si schiarisce la voce innervosito. Sì", risponde freddo. Mi riprende la mano nella sua per stringerla con più forza.
Fred alza lo sguardo. "E che posizione sarebbe?"
"Non lo so. Non me ne hanno ancora parlato."
"Non te ne hanno ancora parlato?"
"No."
Fred non ha l'aria convinta e Aiden lo nota. Sento come respira con più forza. "C'è qualcosa che vorresti dire al riguardo?"
Eccoci, adesso andrò tutto a rotoli. Lancio uno sguardo su Sabrina per vedere che è preoccupata quanto me. Mi fa cenno con la mano di tenere il fratello tranquillo.
"No. Non voglio dire nulla, Aiden", sbotta soltanto Fred, prima di abbassare lo sguardo sul suo piatto e riprendere a mangiare.
Aiden è chiaramente irritato; ha la sguardo puntato su di lui e ha la mascella serrata. Ma non dice nulla e io gliene sono grata.
"È molto buono il tacchino, Jane. Come l'hai fatto?", domanda Fred, come se non esistesse la tensione che noi tutti stiamo sentendo nell'aria.
Jane si ricompone per sorridere a trentadue denti. "Bè, dopo se vuoi posso darti la ricetta, Fred."
"Con piacere. A casa proviamo sempre nuove ricette-"
Aiden fa un verso simile a uno sbuffo e una risata. Ci voltiamo tutti verso di lui e io sento un nodo nello stomaco.
"Aiden, smettila", gli sussurra Gabriel. È seduto vicino a lui così lo sentiamo solo noi.
"Ho detto qualcosa di divertente, Aiden?", domanda chiaramente irritato Fred.
Aiden si morde l'interno della guancia, evidentemente optando se rispondere, ma infine si decida ad alzare lo sguardo. "Non hai idea quanto. È proprio divertente sentirti raccontare cazzate persino alla tua famiglia-"
"Aiden!", esclama sconvolta Jane.
Joe, seduto accanto a lei, è l'unico a non essere esterrefatto. Ha quasi l'aria soddisfatta del cugino. Ma io no. Vorrei riuscisse a stare calmo.
Fred si allontana dal suo piatto, di colpo serissimo. "Cazzate?"
"Sì, cazzate."
"Non ho raccontato cazzate e non parlarmi in quel tono."
Aiden scoppia in una risata isterica, ma nessuno ride con lui. "Tu sai solo raccontare cazzate. Quando mai ci hai degnato del tuo fottuto tempo per cucinare qualcosa insieme?"
"Aiden, basta", lo implora Gabriel.
Stende un braccio per posargli una mano sul petto nell'intento di calmarlo. Aiden si irrigidisce, prima di afferrargli il braccio e alzare la manica delle sua camicia. Il nodo nel mio stomaco si stringe quando riconosco un livido sull'avambraccio di Gabriel. Quest'ultimo però ha l'aria confusa.
Aiden alza lo sguardo suo padre, come se avesse appena visto un fantasma. Succede tutto così in fretta, quando si alza dalla sua sedia per superare il tavolo e prendere Fred per il colletto della sua camicia.
"Tu. Brutto stronzo, che cazzo hai provato a fare?", lo minaccia a denti stretti.
"Toglimi questa mani di dosso", ribatte furibondo Fred non appena lo fa alzare dalla sedia.
Ma Aiden resta con i pugni stretti alla sua camicia, le nocche pallide. "Io ti giuro... Se lo hai toccato. Io ti ammazzo."
"Aiden!", stridula Jane sconvolta. Si alza in piedi per fermarli, ma Aiden sbatte Fred contro il muro. "Smettetela!"
È un incubo. Gabriel è chiaramente confuso e capisco dalla sua espressione che non è stato suo padre a fargli quel livido, ma Aiden non lo sa. Ormai ha perso il suo autocontrollo.
"Ti giuro che ti ammazzo", ringhia lui, mentre schiaccia il padre contro la parete.
"Non l'ho toccato, Aiden. Lasciami subito."
"Sei pieno di stronzate."
Mi alzo a mia volta per tentare di aiutare Jane a dividerli. Il resto degli invitati resta sbigottito a sedere sul proprio posto. Evidentemente non se l'aspettavano.
"Aiden, ti ho chiesto solo una cosa stasera!", esclama furibonda Jane, mentre lo tira per la camicia. "Una dannata cosa!"
Aiden non si allontana dal padre fino a quando non gli prendo le mani per fargliele aprire e Fred scampa dalla sua presa.
"Aiden. Non gli ha fatto nulla", cerco di calmarlo, ma continua a fulminare Fred con lo sguardo.
"E tu gli credi? Sa solo raccontare bugie ferire i suoi fottuti figli!"
Fred perde la pazienza quando sferra un pugno sulla tavolata. "Sei impazzito, Aiden. Avrei dovuto farti curare quando ne avevo l'occasion-"
Non fa in tempo a finire la frase che Aiden gli spacca il naso. Esultiamo tutti sconvolti quando suo padre indietreggia dolorante.
Fred si tasta il viso, mentre Aiden alza gli occhi al cielo irritato. "Cosa fai non reagisci? Ah, vero; sei il mio fortuitissimo padre perfetto... Mi sono rotto il cazzo di questa farsa-"
"Io mi sono rotta il cazzo del tuo comportamento!", lo interrompe Sabrina furibonda.
Si alza dal tavolo per soccorrere il padre. Aiden ha l'aria più arrabbiata e ferita di prima. Si volta verso di me, ma resto paralizzata; non l'ho mai visto colpire suo padre. E non mi piace affatto.
Jane si fa scappare un urlo di rabbia e punta verso la porta. "Basta, Aiden. Esci subito! Juliet, se vuoi puoi restare."
"Non dirle cosa fare", si intromette a denti stretti lui. Inizio ad arrabbiarmi anch'io.
Jane abbassa il dito. "E invece sì, se penso che sia opportuno che stia lontana da te in questo momento."
"Che cosa dovrebbe significare?"
"Che hai appena ferito tuo padre e non so cosa potresti fare a lei?"
Aiden è colpito e affondato, questo si vede dal modo in cui socchiuse le labbra deluso. Davvero Jane pensa che Aiden possa ferirmi? So benissimo che non lo farebbe mai, ma capisco perché in questo momento lei possa avere dei dubbi.
"Cosa? Come puoi pensare che farei mai del male a Juliet?", domanda a pugni stretti lui.
Digrigna i denti, così mi apposto tra di loro. Non voglio faccia altre scenate.
"Non ti preoccupare Jane. Aiden, andiamo", gli dico voltandomi verso di lui.
Sono arrabbiata, imbarazzata e triste allo stesso tempo. Volevo conoscere la sua famiglia, fare bella figura, e invece ha preso a pugni suo padre. Saluto con un gesto della mano tutti gli invitati, so di avere gli occhi lucidi.

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Anarchia 2
Fanfiction{SEQUEL di Anarchia} Juliet pensava di conoscere Aiden. Corpo e anima. Eppure con un cuore spezzato deve realizzare che quello che pensava di sapere su di lui era solo la punta dell'iceberg.