Decido di studiare per il resto del pomeriggio. Come se non fosse passato sentire mio padre, l'incontro con Amy mi ha fatto innervosire ancora di più. So che non devi preoccuparmi riguardo a lei, ma averla nelle vicinanze di Aiden mi irrita.
Sussulto quando bussano alla porta. "Avanti."
Entra Aiden con un sorriso per chiudersi la porta. Sospiro. "Ah, sei te.."
"Aspettavi qualcun altro? C'è qualche spasimante di cui dovrei preoccuparmi?", ridacchia mentre lascia le chiavi sulla mia scrivania.
"Chissà..."
Si abbassa per baciarmi profondamente. Si scosta per osservare i miei fogli. "Da quando stai studiando?"
"Non lo so. Che ore sono?"
"Ehm... le sette. Non sei pronta?"
Salto in piedi allarmata. "Dannazione! Non me ne ero accorta!"
Aiden scoppia a ridere per prendere il telefono dalla tasca e farmi una foto. "Questo momento è da commemorare; Juliet Browne che è in ritardo."
"Eliminala!", manifesto sconvolta. Tento di prendergli il telefono dalla mano, ma è troppo alto e divertito per permetterlo.
"Sarà un bel ricordo. Magari la posto pure-"
"Fallo e ti sotterro", lo minaccio, ma lui ride.
Si sporge per darmi un altro bacio. Mi accarezza col pollice la guancia. "Mi vuoi sotterrare, amore?"
"Adesso sì", enuncio, ma la sua vicinanza mi distrae.
Mi scosto da lui per iniziarmi a preparare. Aiden fa un lamento, ma poi si sdraia sul mio letto per aspettarmi. Corro in bagno per truccarmi.
"Dannazione siamo già in ritardo!", esclamo sconvolta.
"Ju, non ti fare così tanti problemi. Dobbiamo stare lì tra mezz'ora."
Infilo il vestito rosso che ho scelto, mentre lui mi scruta con attenzione. Non gli mostro che sto arrossendo.
"Dura mezz'ora ad arrivarci e io non sono neanche pronta."
"Come non sei pronta? Cos'altro ti manca?", domanda perplesso, mentre si mette in piedi.
Apro il beauty e lui mi raggiunge in bagno.
"Devo ancora truccarmi", rispondo di fretta. Non voglio andare a cena struccata.
Aiden mi guarda con un sopracciglio alzato. "C'è... tu stai impazzendo perché siamo in ritardo e ti soffermi sul trucco."
"Sì."
"Seriamente?"
"Sì, Aiden. Ora esci che mi distrai!", lo rimprovero, spingendolo fuori, ma lui si oppone divertito.
"Ti distraggo?", ridacchia, ma lo ignoro, rivolgendomi allo specchio.
Prendo il mascara per indossarlo, ma Aiden si apposta alle mie spalle. Lo guardo storto quando scosta i miei capelli dalle mie spalle per baciarmi sul collo.
"Aiden... Non mi distrai", manifesto irritata, ma in realtà lo sta facendo.
Succhia delicatamente il punto che stava baciando e mi si strozza il respiro. Mi guarda soddisfatto, ma io lo fulmino con lo sguardo. Lo spingo via da me per mettermi di fretta il mascara e uscire. Per fortuna non ha lasciato un segno sul mio collo.
"Sei davvero uno stronzo, fattelo dire", lo rimprovero quando usciamo dalla mia stanza.
"Dai, ti amo."
"Ma che cosa c'entra?", ridacchio confusa.
Fa spallucce per baciarmi su uno zigomo. "Niente Volevo solo dirtelo."
Quando ci sediamo in macchina accende subito la musica, ma io l'abbasso. Voglio parlargli di mio padre e sapere cosa ne pensa.
"Ju. Hai seriamente abbassato il volume a-"
"Aiden, devo parlarti di una cosa seria", sbotto riflessiva.
Evidentemente non pensa si tratti di qualcosa di serio come mi padre, dato che ghigna. "Suo chiedermi di sposarti, amore?"
"Dai, smettila. È davvero una cosa seria."
"Ok. Dimmi." Rimpiazza il ghigno con un'espressione interessata.
Cerco le parole giuste per introdurre il discorso di mio padre. Aiden mi posa una mano sulla coscia.
"Oggi mi ha chiamato mio padre", inizio.
Mi guarda strabiliato. "Davvero? Hai risposto alle sue chiamate?"
"No, mi ha chiamato attraverso il telefono di mia madre e ho risposto per questo."
"Ah." Si rivolge più serio verso la strada per sterzare. Leggo dalla sua espressione che non gli piace parlare di mio padre per via di quello che hanno fatto, però non me lo dice.
Abbasso lo sguardo per ragionare. "Mi ha chiesto di perdonarlo e io gli ho detto che l'avrei fatto. Tu cosa ne pensi?"
"Io?"
"Sì, tu."
"Perché me lo chiedi? Non ho sicuramente io il diritto di dirti cosa fare riguardo a tuo padre", sbotta fin troppo freddo.
Lo guardo insistente, ma lui non si volta. "Perché hai reagito così male? Ti ho solo chiesto cosa ne pensi", dico offesa.
Mi rivolge uno sguardo desolato. "Lo so, Ju. Scusa. È che parlare di tuo padre mi fa sentire in colpa e in parte è colpa mia se avete litigato-"
"Non è colpa tua se abbiamo litigato, ma sua. Sai che non è solo tua." Lui era un ragazzo che neanche mi conosceva, mentre l'altro era mio padre.
Mi accarezza la coscia scoperta e io mi appoggio con la testa al suo braccio.
"Se ti manca e vuoi perdonarlo non sarò sicuramente io a fermarti, Ju. D'altronde hai perdonato pure me..."
"Perché ti amo..."
"Lo so, ma vuoi anche bene a tuo padre. No?"
Sospiro per annuire contro il suo braccio. Mi piace quando fa la persona così razionale. Mi bacia sulla tempia per rialzare il volume.
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Anarchia 2
Fanfic{SEQUEL di Anarchia} Juliet pensava di conoscere Aiden. Corpo e anima. Eppure con un cuore spezzato deve realizzare che quello che pensava di sapere su di lui era solo la punta dell'iceberg.