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Aiden

Alzo il capo per fare incontrare l'acqua calda col mio viso. Adesso che ci penso anche io sono stanco e vorrei solo raggiungere Juliet per dormire insieme a lei. Odio non poterle dire il motivo per cui sono dovuto andare da Amy non appena mi aveva chiamato.

Spero però che si fidi abbastanza di me, d'altronde sto aiutando Amy solo per lei. Spero soltanto che quella ragazza non si monti la testa; so che se dicessi qualcosa di sbagliato sarebbe capace di andare a dire in giro che scopiamo. Ti sei scavato da solo la fossa.

Mi strofino con forza il viso e le passo tra i capelli per portarli indietro. Spengo l'acqua ed esco dalla doccia per prendere un asciugamano dall'armadietto e avvolgermelo intorno alla vita. Juliet è davvero una maniaca dell'ordine. Si nota dal modo in cui ha appostato ogni asciugamano accanto al lavandino, in modo da poterli usare cronologicamente in base all'uso.

Sorrido debolmente per alzare lo sguardo sullo specchio davanti a me. Cazzo, quanto è stato bello prenderla davanti a questo. Vedere come diventiamo un tutt'uno. Rabbrividisco al solo pensiero, mentre mi massaggio la mascella.

Sento una notifica provenire dal mio telefono, così lo prendo dalla tasca del mio pantalone. Spero soltanto non si tratti di uno degli insopportabili messaggi che mi manda sempre Katy. Quando alzo il telefono noto una chiamata persa da parte di Sabrina e un messaggio da parte di Amy. Ti pareva...

Sospiro per aprirlo. >Grazie per oggi. Ti amo.<

Non mi faccio troppi scrupoli sull'ultimo messaggio, spero lo intenda amichevolmente. Dopo che ha provato a succhiarti il cazzo una decina di volte? Il mio primo istinto è di rispondere freddo, ma dopo mi ricordo dei miei buoni propositi. Rispondo con un semplice: >Prego.<

Mi sto già rompendo il cazzo di questa gentilezza. Ma un po' mi fa pena; so come ci si sente a perdere un genitore... basta. Decido di averne avuto abbastanza per stasera di Amy, così spengo il telefono per posarlo sulla pila dei miei vestiti.

Forse dovrei iniziare a portarmi dietro dei ricambi... Vorrei dormire ogni sera da Juliet. Prendo lo spazzolino dell'ultima volta per iniziare a lavarmi i denti. Tutto quello che faccio mi fa pensare a come sarebbe vivere con lei.

Indosso solo i miei boxer, il resto non mi serve per dormire. Cerco di piegarli il meglio possibile, ma facendoci caso hanno sempre la stessa aria disordinata in confronto agli asciugamani di Juliet, così mi rassegno.

Spengo la luce e esco dal bagno. Io il mio sguardo cade su Juliet, la quale sta dormendo imbacuccata sotto le coperte. Sorrido per poi scavalcarla e sdraiarmi sulla parte del letto contro il muro, ormai mi è stata assegnata. Cerco di non svegliarla, mentre alzo la coperta ed entro nel letto.

Non voglio Juliet dorma lontana da me, l'abbiamo fatto troppe volte questi mesi, così mi avvicino a lei per abbracciarla da dietro. Ha ancora le punte dei capelli umide, ma non ci faccio caso. Chiudo solo gli occhi per sentire il suo profumo. Juliet odora di casa.

Lei sospira per stringermi per il braccio più stretto a sé, ma so che non è sveglia. Non so se potrò mai descriverle il modo in cui mi fa sentire sereno averla tra le mie braccia. Sento la notifica di un messaggio provenire dal telefono sul comodino, così alzo il capo per vedere di cosa si tratta.

Realizzo però che è il telefono di Juliet a suonare, così mi rimetto sul cuscino. Non devo commettere lo stesso errore dell'ultima volta. Cerco di non pensarci, ma il suono di un'altra notifica mi fa perdere la pazienza. Chi cazzo le scrive alle undici e mezza?

Vorrei avere abbastanza autocontrollo per non controllare, ma so che la rabbia che mi si è formata nel petto non cesserà fino a che non mi accerterà. Mi alzo dal letto in silenzio per prendere il telefono in mano e leggere il nome di "Nate".

Mi si stringe lo stomaco solo a leggere quel fottuto nome. Che cazzo le scrive a fare? Passo lo sguardo sul messaggio. >Mi sono divertito stasera. Scusami se ci ho provato troppo... era l'erba.<

Per un attimo penso di voler scaraventare il telefono contro il muro, ma mi controllo non appena realizzo a chi appartiene. Nate ci ha provato con Juliet, la mia Juliet. E lei ha risposto? Evidentemente no, se lui si è scusato per averci provato. Ma ci ha provato con lei.

Vorrei riuscire a sdraiarmi accanto a Juliet ed essere sereno sul fatto che noi due ci appartiamo, ma non ce la faccio. Ormai ho troppa rabbia che mi scorre per le vene. Non voglio svegliarla, tanto meno che scopra che ho letto di nuovo i suoi messaggi.

Affondo il viso nelle mani, nel vano tentativo di controllare gli impulsi di rabbia, ma nonostante i miei respiri profondi non riesco a calmarmi. Odio quando si cerca di prendere ciò che è mio.

Poggio il telefono sul comodino per recuperare i miei vestiti in bagno e indossarli. Rischio di strappare la mia maglietta quando me la infilo, dato che la sto tirando con troppa forza. Lancio un ultimo sguardo sullo specchio; ho la mascella serrata e il fiato corto. Forse sono davvero un maniaco del controllo come dice- no.

Lancio un ultimo sguardo su Juliet, prima di uscire dalla stanza e chiudermi la porta alle spalle. Spero che domani non mi odierà, ma so che l'unico sollievo che posso ricevere per tranquillizzarmi è spaccare il naso a Nate.

Tra tutte le persone proprio lei doveva cadere nelle sue grinfie. Scendo coi pugni le scale per poi uscire e entrare in macchina. È meglio che metta subito in chiaro le cose con Nate, che non si permetta ad avvicinarsi a lei. Che non provi neanche a pensare di pensare quello che ha fatto a quella ragazza quest'estate. Se solo Juliet lo sapesse.

Decido di parlargliene domani il prima possibile.

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