Sono le nove quando all'improvviso sento bussare alla porta. Chi è a quest'ora? Mi alzo rimboccata nella coperta dal letto per avvicinarmi alla porta. Mi ricordo che Katie mi ha detto che sarebbe passata, così immagino si tratti di lei.
Metto in pausa il film e mi porto le ciocche dietro alle orecchie, pronta a ricevere Katie, ma mi blocco quando riconosco la voce di Aiden.
«Ju», mi chiama da dietro la porta.
Diavolo. Come ha fatto a trovarmi? Abbasso lo sguardo sul mio pigiama. Non posso permettere che mi veda in questo. Mi guardo in delirio intorno, ma Aiden bussa stavolta con più forza alla porta, così decido di aprire lo stesso.
Cosa ci fa qui? Intende riprendere a ferirmi, parlando di come vuole portarsi a letto altre ragazze? Sinceramente non sono più molto arrabbiata per la discussione di ieri sera, dopo che Katie mi ha assicurato che Aiden non ci ha neanche provato con le, ma non fa una piega nel nostro rapporto.
Mi stringo nella coperta, ma quando apro la porta trovo Aiden appoggiato con una mano alla cornice della porta.
Abbassa lo sguardo su di me e riconosco uno strano velo nei suoi occhi. Ha i capelli portati indietro come gli ho visto fare solo alla cena con la signora George.
«Che ci fai qui? E come mi hai trovata?», gli domando severa, ma lui mi supera per entrare e guardarsi intorno. Posso riconoscere dal modo in cui cammina che ha bevuto. «Aiden, ti ho fatto una domanda», gli ricordo.
Lui alza gli occhi al cielo prima di voltarsi verso di me. «Buonasera anche a te, Juliet.»
«Perché sei qui?»
È proprio impertinente. Non so se essere felice o arrabbiata del fatto che sia venuto da me in quello stato e non da qualcun altro.
«Non farmi arrabbiare», lo minaccio, ma lui sorride soltanto.
Passano due ragazze per il corridoio e mi guardano storto non appena vedono Aiden in mezzo alla mia stanza. Chissà cosa devono pensare...
«Oh, ma sei così bella quando ti arrabbi...», borbotta.
Incrocio le braccia. Inclino il capo per guardarlo male, ma lui mi copia divertito.
«Rispondimi.» Pensavo che sarebbe stato arrabbiato con me dopo ieri sera e invece eccolo in camera mia.
«Cosa?»
Respira.
«Come hai trovato la mia maledetta stanza!? È l'ultima volta che te lo chiedo.»
Sto perdendo l'autocontrollo, ma Aiden mi ha sempre portato al limite. Lo vedo sorridere divertito e alla vista delle sue fossette devo purtroppo riconoscere che è sempre bello come tre mesi fa. Forse pure di più.
«Non è stato complicato. Katie mi ha detto che siete vicine di stanza», risponde calmo. «Così sono venuto a controllare.»
Il nome di Katie mi fa ripensare alla lite di ieri sera, ma lui invece sembra indifferente. Si mette a sedere sul mio letto, quando nota il peluche che Kendall mi ha regalato prima di partire, poggiato sul materasso. Lo prende in mano come se fosse un bambino.
«Che carina che sei. Non ricordavo dormissi coi peluche.»
Gli strappo il peluche dalle mani per rimetterlo nella valigia. «No, che non ci dormo.»
«Chi te l'ha regalato?»
Alzo lo sguardo per incontrare il suo, sembra davvero un bambino quando beve. Come ho fatto a trovarmi con il ragazzo di cui sono innamorata, che ha problemi di rabbia e mi ha spezzato il cuore in mille pezzi tra l'altro, in camera mia a parlare di un maledetto peluche?
Ignoro la sua domanda. Tanto vedendo la sua espressione spaesata posso capire che è troppo ubriaco per protestare.
«Aiden, mi farebbe piacere se te ne andassi. Katie dovrebbe venire da un momento all'altro.»
Lui sbuffa. «Perché non posso restare?»
«Stai scherzando spero.»
Capisco che non ha intenzione di uscire così sono costretta a chiudere la porta. «Perché sei qui? E poi hai bevuto?»
«Frena, frena. Troppe domande in una volta», sbotta facendo cenno con la mano di rallentare e fa una smorfia. Ecco la risposta alla mia seconda domanda.
«Sono due domande, Aiden.»
Non so come comportarmi. Mi siedo accanto a lui? Lo caccio dalla mia stanza? So che non dovrei permettergli di stare qui, ma parte di me ha bisogno di parlargli. Di qualsiasi cosa pur di sentire la sua voce.
«Davvero vuoi saperlo?», mi chiede per provocarmi.
Si massaggia la mascella mentre resta con lo sguardo nel mio.
Alzo gli occhi al cielo. «Posso pure cacciarti via direttamente se preferisci.»
Aiden si passa una mano tra i capelli. «Sono venuto perché mi manchi, Ju. Non sai quanto.»
A quelle parole mi spezzo. È troppo ubriaco per mentire e sento le mie difese abbassarsi.
Fino a qualche ora fa mi sarei comportata freddamente come stavo già facendo, ma sapere da Katie che le paranoie che mi sono fatta su Aiden erano solo delle paranoie mi ha fatto abbassare un minimo le difese.
Non dovrei, ma per un attimo metto a tacere il mio orgoglio. «Anche tu, Aiden...»
I suoi occhi brillano di speranza, ma mi sento tenuta a chiarire le cose: «Non significa che però sei perdonato.»
Abbassa lo sguardo. «Scusa se ho detto che mi sarei scopato Katie ieri sera», borbotta. Sono lieta che lo faccia, mi fa già sentire meglio. «Non era neanche un appuntamento, dovevo solo portarla a una festa.»
«Lo so», lo assicuro.
Lui alza lo sguardo e per un attimo ho la sensazione di non potermi più slegare dalle sue iridi verdi. Quanto sono belle...
«Lo dici perché ti fidi di me?» Purtroppo inizio a rifarlo temo.
«No. Me l'ha detto Katie stamattina.»
«Ah.» Abbassa il capo e i suoi lineamenti si fanno più rigidi. So che gli dispiace che non mi fidi di lui, ma deve capire che è per colpa sua se non lo faccio.
Mi legge nella mente. Tamburella con le dita sul suo ginocchio destro.
«So che è colpa mia. Se non ti fidi di me, intendo», confessa, prima di alzare lo sguardo su di me. «Non ti meritavi nulla del male che ti ho inflitto.»
Sospiro, non voglio continuare a vederlo stare male. Vorrei dirgli che non è colpa sua, ma sarebbe una bugia.
Si schiarisce la voce, mentre continuiamo a sostenere lo sguardo bisognoso l'uno dell'altro. «Ju?»
Rispondo con un debole: «Hm?»
Abbassa lo sguardo sulle sue mani, ma poi lo rialza come se prendesse coraggio.
«Sai che sono pentito, vero?», mormora poi prima di sdraiarsi sul mio letto.
Mi ricordavo che Aiden diventa un bambino cresciuto o aggressivo quando beve. Preferisco mille volte di più la prima opzione.

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Anarchia 2
Fanfic{SEQUEL di Anarchia} Juliet pensava di conoscere Aiden. Corpo e anima. Eppure con un cuore spezzato deve realizzare che quello che pensava di sapere su di lui era solo la punta dell'iceberg.