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Cerco di restare tranquilla. Prendo il telefono dalla mia scrivania per controllare se non mi ha chiamata, ma il mio groppo in gola aumenta quando vedo che non mi ha cercata. Cosa sta succedendo?

Mi sta mentendo di nuovo. Perché? Sto sentendo una paura familiare assalirmi. Decido di provare a sentirlo, ma quando lo chiamo non risponde. Lancio il telefono sul letto per iniziare a camminare su e giù per la stanza.

Ok, magari non mi ha davvero mentito. Magari ha avuto soltanto un contrattempo. Quale contrattempo? Perché non me ne avrebbe parlato? Cerco di prendere dei profondi respiri per calmarmi, ma non serve a nulla.

Forse una doccia aiuterà. Entro col telefono in mano in bagno e chiudo la porta. Cerco di distrarmi e non lanciare occhiate ogni due secondi sul mio telefono, mentre mi spoglio e apro il getto d'acqua. Alzo lo sguardo sul riflesso nello specchio; ho un'espressione terrorizzata.

Resto a fissarmi, mentre l'acqua dopo un'eternità inizia a diventare più calda. So che dovrò confrontarlo, spero soltanto che avrà una scusa plausibile. Ormai sono passati venti minuti da quando l'ho chiamato e ancora nessuna risposta.

Sospiro per finalmente entrare in doccia non appena l'acqua ha raggiunto la temperatura giusta. Vorrei l'acqua risciacquasse via con sé pure il mio malessere.

Resto per svariati minuti immobile a pensare tra me e me, fino a quando decido finalmente di cogliere l'occasione per lavarmi i capelli. Chiudo gli occhi per sciacquarmi il viso sotto il getto d'acqua quando sento la porta della mia stanza aprirsi.

«Ju? Ju!», sento Aiden chiamarmi dall'altra arte della porta. Non mi aspettavo venisse ancora.

Chiudo l'acqua per controllare che non mi sia immaginata nulla, quando la porta del bagno si apre.

«Ju, stai bene?», mi domanda Aiden non appena mette piede in bagno.

Mi affaccio da dietro la tenda della doccia, abbastanza per coprirmi dal mento in giù. «Sì, che sto bene. Cosa stai facendo?»

Non so come comportarmi. Dovrei essere arrabbiata e rimproverarlo subito, o lasciargli la possibilità di parlarmene da solo?

«Come cosa sto facendo?», mi domanda basito lui. Ha il fiato corto.

«Cosa ci fai qui, intendo.» Prendo l'asciugavamo appeso accanto alla doccia per avvolgermici dietro alle tende.

«Ho visto che mi hai chiamato, ma non mi rispondevi. Pensavo fosse successo qualcosa», si spiega con un ché di angosciato. Dovrei essere lieta della sua preoccupazione, ma i dubbi me lo impediscono.

Esco dalla doccia, ma evito il suo sguardo. «Non ho sentito il telefono suonare», mormoro, mentre prendo la spazzola dal beauty.

«Perché mi hai chiamato?», mi domanda, si siede sul gabinetto per continuare a guardarmi. Nel riflesso dello specchio ha un'aria innocente.

Non riesco più a tenermi i sospetto dentro. Mi poggio con le mani al lavandino e tengo lo sguardo nel suo riflesso.

«Perché non mi hai detto che non uscivi più con tuo cugino?», gli chiedo, tentando di non suonare troppo severa.

Aiden resta immobile, prima di fare spallucce indifferente. «Perché non ci ho pensato. Scusa.»

«Non ci hai pensato?», sbotto. Continua a innervosirmi.

Abbassa lo sguardo. «No, scusa. Avevano bisogno di me.»

«Chi?»

Alza il capo per esitare un attimo, le labbra socchiuse, ma poi sospira. «Amy.»

Mi si stringe il cuore, una rabbia sconosciuta si infiamma. «Chi è Amy?!», sbotto arrabbiata.

Aiden si alza in piedi, per farmi gesto di calmarmi. «Una mia amica. Aveva bisogno di me e sono dovuto andare da lei.»

«Una tua amica?», gli domando irritata. «Vuoi dirmi che sei stato con una ragazza e per caso ti sei dimenticato di dirmelo?»

Stringo con forza la spazzola tra le mie mani. Non pensavo Aiden potesse essere stato con una ragazza nelle ultime ore, tanto meno che non me ne parlasse. Non riesco a non arrabbiarmi al riguardo.

«Sì, Ju. Non ho guardato il telefono.»

«Non ti credo.» Decisamente no.

I lineamenti del suo viso si irrigidiscono. «Perché cazzo dovrei mentire?»

«Perché lo hai già fatto! Più ti una volta!», esclamo in risposta. Intendo ogni mia parola, anche se mi si spezza il cuore.

Aiden prende un profondo respiro a denti stretti. «Le cose sono cambiate, Ju. Ti ho detto che non ci ho pensato.»

«Ah sì? Come non avevi pensato di dirmi che uscivi con me per dei soldi?!», enuncio a denti stretti. Ci sorprendiamo entrambi dalle mie parole.

Non pensavo che avrei menzionato l'accaduto di giugno di nuovo, eppure quella è stata la prima cosa che mi è venuta in mente. Il fatto che mi sta di nuovo mentendo.

Aiden si incupisce e prende un profondo respiro. «Ti ho già detto che mi dispiace per quello.»

«Mi hai pure promesso che non mi avresti più mentito, Aiden. E invece vengo a sapere che eri con una ragazza, quando mi avevi detto che saresti stato con tuo cugino!», lo contraddico. Prendo il phon dal cassetto per attaccarlo alla presa con aggressività.

Aiden mi prende la mano nella sua non appena la tolgo dal phon.

«Non ti ho mentito, Ju. Sai che non voglio farlo», mi confessa, gli occhi legati ai miei. Sono sinceri, ma non mi basta.

«Non lo so, Aiden...» Sono troppo arrabbiata per guardarlo in faccia.

Mi prende il volto tra le mani per farmi alzare lo sguardo su di lui.

«Ti giuro su quello che vuoi che non è successo niente con Amy. Non succederà mai. Ho solo voluto fare qualcosa di buono», mi giura con un ché di bisognoso nel tono della voce.

Sospiro. Se lo giura... «Perché aveva bisogno di te?», gli domando per alleviare la tensione, ma quando esita invece peggiora.

Respira tra i denti e alza lo sguardo. «Non posso dirtelo.»

«Cosa?» Adesso sì che mi sta tenendo dei segreti.

«Lo ho promesso che non l'avrei detto a nessuno», mi assicura, ma non mi tranquillizza affatto.

Aiden che passa la serata con questa presunta Amy e io neanche posso sapere il motivo. Perché le ha fatto una promessa. Ma ne ha fatta una pure a me.

Lo guardo arrabbiata. «Hai fatto una promessa pure a me, Aiden. Che non mi avresti più detto bugie.»

«Lo so. Ma non sto mentendo. Ti giuro che non c'è nulla di cui tu ti debba preoccupare.»

«Però stai tenendo dei segreti con una ragazza che neanche conosco?», controbatto. Non sono più infuriata, ma voglio fargli capire l'assurdità di quella situazione. Voglio solo mi dita tutto.

Si inclina col capo per guardarmi serio. «Ju, ti giuro. Ti giuro su quello che vuoi che non è niente di cui dovresti preoccuparti. Assolutamente niente. Sei l'unica che voglio, ti pare che andrei dietro a un'altra?»

Lo guardo insicura; d'altronde però se ci fosse qualcosa di cui mi dovrei preoccupare Aiden non mi avrebbe detto che è stato con Amy prima. E poi è venuto da me non appena ha visto la mia chiamata.

Sospiro. «Non giurare. Ti credo Aiden, ma mi hai spaventato.»

Abbassa lo sguardo dispiaciuto. «Lo so, sono stato uno stronzo.»

«Un pochino», ammetto con sguardo basso.

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