«Juliet, questi mesi senza di te ho pensato di morire. Mi sento ancora di morire», ammette e sento il dolore nella sua voce.
Non hai idea di quanto abbiamo passato un'estate uguale alla tua.
«Non sai quanto sono stata male, Aiden...»
Non c'è motivo di non dirgli la verità, tanto domani mattina probabilmente non se ne ricorderà.
«Mi dispiace. Ti giuro, non sai quanto. Non avrei mai accettato di farmi pagare se avessi saputo che mi sarei innamorato di te.»
Eccoci: Aiden e Juliet. Siamo tutto ciò di cui abbiamo bisogno e allo stesso tempo tutto ciò che può distruggerci.
Stringe la mia mano con più fermezza nella sua e non cessa di scrutarmi. «Odio me stesso per quello che ti ho fatto, Ju. Vorrei poterti lasciare il tuo spazio, ma non ce la faccio.»
«Fai bene.»
Per quanto io ci provi neanche io riesco a stargli lontana. Ma ho bisogno di lui, e adesso più di prima.
Rialzo gli occhi sulle sue iridi. Si fa cupo. «Non mi ami più, vero?»
Vorrei rispondere di no, che non ho bisogno di lui o delle sue mille personalità, ma poi mi ricordo che è ubriaco e che non ha più importanza mentire. Inspiro a fondo il suo profumo.
«Sì, invece. Nonostante però ti voglia odiare più di chiunque altro», ammetto sincera.
I suoi occhi si illuminano di colpo, sento il mio respiro accelerare insieme al suo.
«Quindi non mi odi?»
«No- cioè, sì. Non abbastanza però», rispondo in difficoltà.
Abbassa lo sguardo sulle mie labbra e so in questo momento che ormai sono in trappola. La mia testa non è abbastanza forte per scampargli.
«Quindi potrai perdonarmi?» È la terza volta che me lo chiede stasera, ma il bisogno nella sua voce è lo stesso.
«Non so se posso fidarmi di te, Aiden. Anche se ti amo non credo sia abbastanza.»
«Io ti amo.»
«Sì, ma a modo tuo.» Mi guarda confuso e ferito allo stesso tempo, così mi spiego: «Se mi hai mentito così tante volte prima, perché adesso dovrebbe cambiare?»
«Perché non ho più bisogno di mentirti. Juliet, so che è stato egoista da parte mia, ma avevo paura che parlandotene ti avrei persa.»
Abbassa lo sguardo sulle nostre mani, amano un calore familiare da tutto il suo corpo. Per la prima volta in tre mesi riesco a capirlo un minimo. Vedo il modo in cui è stato male, ma poi mi ricordo di quanto lo sono stata anch'io.
«Potevi essere sincero. Dovevi esserlo.»
«Lo so e ho capito di aver sbagliato. Ma avevo paura», si spiega.
Aveva paura. Non penso di averglielo mai sentito dire prima d'ora.
Lo sento avvicinarsi, ma non riesco ad allontanarmi. Non voglio. Voglio lui, voglio sentirmi sicura tra le sue braccia o poggiata sul suo petto, mentre guardiamo in silenzio davanti a noi come se potessimo comunicare in quel modo.
In un attimo lo fermo con la mano sul petto. «Non stiamo di nuovo insieme», gli ricordo, ma lui annuisce. Posa una mano sul mio fianco.
«Lo so.»
Sento il bisogno nella sua voce, proprio come il mio. Posa le sue labbra sulle mie e io mi lascio andare al gusto della sua bocca, mischiato a quello dell'alcol.

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Anarchia 2
Fanfiction{SEQUEL di Anarchia} Juliet pensava di conoscere Aiden. Corpo e anima. Eppure con un cuore spezzato deve realizzare che quello che pensava di sapere su di lui era solo la punta dell'iceberg.