87

9K 263 78
                                    

Puntualmente, non appena mi metto in strada verso la mia stanza, Aiden risponde al mio "buongiorno" con un: >Quando posso venirti a prendere?<

Senza pestarci gli rispondo di dover studiare per tutto il pomeriggio e che mi venga quindi a prendere alle sette, prima della cena con Sabrina e Gabriel. Ho bisogno di tempo per me stessa dopo la conversazione con mio padre e di certo stare in compagnia del mezzo con cui mi ha ferita non faciliterebbe le cose.

Aiden risponde con un: >Va bene amore.<

Quando salgo in stanza mi siedo immediatamente alla mia scrivania in cerca di una lettura con cui tranquillizzarmi. Kendall quest'estate mi ha consigliato di scrivere per iscritto i pro e contra riguardo a tutti i miei problemi, così prendo carta e penna dal cassetto.

Inizio subito con i contra, i quali sono molti, per poi fermarmi sui pro. Non ce ne sono molti. Resto molto a pensarci, ma mi viene in mente solo il fatto che sia mio padre.

Mi guardo intorno in cerca di risposte quando il mio sguardo cade sul pacchetto di sigarette di Aiden. Se le deve essere dimenticate. Mi alzo dalla sedia per prenderle in mano con curiosità.

"Camel...", mormoro il nome scritto sul pacchetto. Chissà perché Aiden le compra.

Mi sorprendo da sola quando ne prendo una dal pacchetto e cerco un accendino per la stanza. Non voglio davvero fumare, solo provare. D'altronde tutti lo fanno una volta nella vita... Quando trovo l'accendino sotto alla finestre, apro quest'ultima in modo da non impuzzolentire la stanza.

Mi porto la sigaretta tra le labbra per accenderla con l'accendino. Quando inspiro però mi sento bruciare la gola e così mi ritrovo a tossire come una stupida. Provo a prendere un altro tiro, ma brucia ugualmente.

Perché la gente se le fuma? La porta si apre e io resto paralizzata con la sigaretta in mano. Katie mi guarda incredula. "No vabbè... Hai iniziato a fumare?"

"Cos- No, no! Ho solo voluto provare", contraddico con la voce roca. Spengo la sigaretta e la butto nel cestino di fretta.

"Ah, mi sembrava strano." Si guarda timidamente intorno, solo adesso mi ricordo che non la vedo da quando per colpa anche sua Aiden si è arrabbiato. "Volevo chiederti scusa per avere raccontato a Nate a proposito della madre di Aiden", mormora.

"Non devi davvero, Katie. Sono io che non avrei dovuto raccontare in giro i fatti di Aiden-"

"Non l'hai raccontato in giro. L'hai detto a me in confidenza e io me lo sono fatta scappare con Nate..." In effetti ha ragione, però non voglio litigare con lei.

Sospiro per sedermi alla scrivania. "Sei perdonata, Katie. Tanto Aiden ed io abbiamo chiarito."

Si porta una mano al cuore sollevata. "Cazzo, meno male. Nel senso... era chiaro che non se la sarebbe presa molto con te, ma comunque ero preoccupata. Nate è stato uno stronzo."

"Concordo. Non capisco per quale motivo siano andati a vivere insieme se non si sopportano."

"Non lo so neanche io. Insomma, volevano tutti un appartamento e non avevano abbastanza soldi per averne uno proprio e quindi penso che se ne siano preso uno insieme per questo."

"Ah..."

Mi chiede se può sedersi sul letto e io le do il permesso. Parlare con Katie non è proprio quello a cui pensavo quando intendevo di "volere del tempo per stare da sola", ma intanto riesco a distrarmi da mio padre.

"È vero che conoscevi Nate? Prima di venire qui?", mi domanda Katie interessata.

"Sì. Da dove lo sai?"

"Me l'ha detto lui- secondo te Aiden si arrabbia se gliene rubo una?", mi domanda, puntando sul pacchetto di Camel. Faccio spallucce, ma lei ne prende fuori una sigaretta comunque.

Si appoggia alla finestra. "Stavate insieme, vero?"

"Sì, ma per pochissimo... e poi eravamo piccoli." Pensarci adesso è davvero strano; vedendo come è cambiato inquietante questi anni. Devo ammettere che mi dispiace. "È cambiato molto", ammetto.

Katie sospira. "Com'era prima?"

"Bè... un bravo ragazzo, insomma. Adesso invece... Aiden mi ha raccontato che non è molto cortese, diciamo..."

"Ah. Già..." Prende un tiro dalla sigaretta. Me ne offre uno, ma rifiuto subito. "Nate ha un comportamento non molto bello con alcune ragazze, ma gli vogliamo bene comunque."

"Hm." Non voglio dirle cosa ne penso davvero al riguardo, ma immagino lo capisca dal tono della mia voce.

La porta si spalanca di nuovo, ma stavolta è Amy ad entrare. Resto immobile a guardarla, mentre lei si rivolge a Katie. "Ti ho cercata ovunque."

"Come hai fatto a sapere che fossi qui?"

"L'ho dedotto." Continua a ignorarmi, ma io la fulmino con lo sguardo.

Non è facile stare tranquilla quando ho davanti una ragazza che ha provato diverse volte a portarsi a letto il mio ragazzo. E a lei neanche dispiace se abbiamo litigato.

Katie nota il disagio, ma non si scosta dalla finestra. "Juliet, vuoi uscire con noi stasera? Andiamo in discoteca."

"Non posso. Vado a cena con Aiden e la sua famiglia", mi scuso. Mi controllo dal sorridere per la soddisfazione di averlo detto davanti ad Amy.

"Ah. Quindi siete tornati insieme", borbotta lei.

"Sì. Nonostante-" Mi blocco. Non voglio iniziare una lite.

"Nonostante cosa?", mi domanda lei seccata.

Scuoto la testa per forzare un sorriso. "Niente. Non c'entra molto."

"Come no..."

"Ok, basta così", esclama innervosita Katie per spegnere la sua sigaretta. Mi abbraccia per prendere Amy sono braccio. "È ora di andare. Noi ci sentiamo questi giorni, vero Ju?"

"Certo."

"Perfetto. Ti chiamo io", enuncia solo prima di uscire e chiudersi la porta alle spalle.

Anarchia 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora