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Katie si avvicina per urlarmi nell'orecchio: "Mi accompagni in bagno? Devo sistemarmi il trucco!"

Annuisco in risposta e ci facciamo strada tra la massa di gente per raggiungere i bagni. Purtroppo c'è della fila, così ci poggiamo alla parete per aspettare.

"Penso di avere bevuto un po' troppo", ammetto. Mi massaggio le tempie.

Katie sghignazza. "Con soli due cocktail?"

"A quanto pare..."

Lei sospira malinconica. "Vorrei anche io che mi bastassero solo due cocktail per ubriacarmi. Mi ci vogliono ormai tre o quattro."

Immagino si riferisca al fatto che beve al quanto frequentemente. Sinceramente a me invece farebbe piacere poter bere di più senza ubriacarmi; ogni volta che lo faccio faccio delle figuracce. Mi affiora subito in mente l'ultima volta in cui ho bevuto, a casa di Aiden.

"Che palle... perché non sanno sbrigarsi", piagnucola Katie tenendosi tra le gambe.

"Devi andare in bagno?"

Fa cenno sulle sue mani e ridacchia. "Secondo te?"

"No... scusa, pensavo volessi sistemarti il trucco." Ripensandoci due volte, sembra che le stia dicendo di farlo. Infatti Katie spalanca gli occhi per tastarsi il viso.

"Dici che dovrei farlo?"

"No... no! Cioè se vuoi, sì... ma se non vuoi no", balbetto scossa. Cosa sto blaterando?

Qualcuno si poggia l muro tra Katie e me e noto per mio disappunto che si tratta di Amy. Posso riconoscere adesso che indossa un vestito strappato e dei tacchi grossi. Noto che ha il rossetto rosso spalmato oltre le sue labbra.

"Da quanto siete in fila?", ci domanda con un ché di impacciato.

"Neanche troppo. Perché hai il rossetto tutto scomposto?", ridacchia Katie.

Nascondo un sorriso compiaciuto dietro alla mia mano. Non mi importa sinceramente se vede che sto ridendo di lei, non adesso. Amy non sembra scossa. Se lo aggiusta con le dita.

"Ho fatto un bocchino a Chad in bagno. È stato al quanto noioso", borbotta scocciata. Ah.

"Chad?", sbotto tranquilla. Non pensavo stessero insieme.

Amy mi guarda annoiata. "Sì, perché?"

"No... così", balbetto.

Katie si sporge verso di me. "A proposito, dove sta Aiden?"

Bella domanda. Stranamente non ci stavo pensando. "Non lo so. Forse non viene", ammetto, facendo spallucce.

So che prima mi sono detta che forse sarebbe meglio se non venisse, ma adesso mi accorgo che mi manca davvero troppo. E sopratutto in questi momenti di confusione, in cui sono travolta da gente, capisco che preferirei mille volte le nostre serate in stanza noi due da soli.

"Perché non viene?", domanda Katie dispiaciuta. La fila scorre e noi ci muoviamo di mezzo metro.

Sospiro per guardare una coppia che si sta baciando con passione in fondo al corridoio. "Perché... da quando siamo andate a cercarlo da sua zia non l'ho più sentito."

"Davvero?"

"No."

"Forse ha solo bisogno di spazio", si intromette Amy fredda. "Conoscendolo si sentirà un po' soffocato." Conoscendolo?

Non posso nascondere la mia avversione riflessa sul mio viso. Perché pensa che io gli debba lasciare spazio? Non sa niente di noi. Ma se avesse ragione? Scaccio quei pensieri, non voglio pensare a lui pure quando bevo.

"Abbiamo litigato. Per questo non ci siamo parlati, non perché vuole i suoi spazi" controbatto irritata.

Amy mi guarda con un sopracciglio alzato. "Sicura si tratti di questo?"

"Perché vorresti dire il contrario? Aiden è il mio ragazzo, non il tuo", sbotto di colpo. È l'alcol a non farmi ragionare sulle mie azioni e sinceramente non mi dispiace. Ho pensato quello che le ho detto per un po'.

Amy mi ignora per rivolgersi nuovamente a Katie e parlarle di come è stato fare un pompino a Chad. Mi sento invisibile, e in più mi disgusta ascoltare tutte le tecniche che ha usato. Decido di allontanarmi dai bagni per tornare a bere qualcosa e non pensare alla presenza insopportabile di Amy. La conosco a malapena e già la odio.

Mi poggio coi gomiti al bancone per ordinare un altro Mojito, dato che è l'unico cocktail che conosco. Mentre il barista me lo prepara mi volto per guardare con confusione la sala. Le luci sono più accecanti di qualche istante fa e la musica invece mi sembra più sopportabile.

Il vestito che mi ha prestato Katie mi è salito di qualche centimetro su per la coscia, ma sono troppo brilla per curarmene. Continuo a cercare la chioma mora di Aiden tra la folla, ma parte di me si sta arrendendo all'idea che possa venire.

Se solo non avesse picchiato Nate... se solo riuscisse a dannatamente comunicare. Allora avremmo già fatto pace e probabilmente, invece di stare in discoteca, staremmo da me in stanza a guardare un film.

Il barista mi passa il drink e io pago con tutti quello che ho in tasca. Prendo dei profondi sorsi dal bicchiere, in modo da averlo prosciugato dopo pochi istanti. Ah. Vedo che Katie è tornata sulla pista senza Amy, così non esito a raggiungerla di nuovo.

Quando mi avvicino lei si avvicina subito al mio orecchio per urlare: "Perdona Amy! È solo di mal umore!"

"Ho visto!", rispondo irritata. Fa spallucce per prendermi per mano, in modo da farmi alleviare la rabbia che provo nei confronti di quella ragazza.

Katie mi fa fare una giravolta e io rido, mentre cerco di azzeccare il ritmo della musica veloce. Preferisco mille volte quella che ascolto insieme a Aiden però...

Sento delle mani posarsi sui miei fianchi, mentre controllano i miei movimenti. Devo sorridere; il mio primo pensiero è che Aiden mi abbia raggiunta e stia cercando di farsi perdonare. Neanche mi curo di domanda se si tratti effettivamente di lui, sono troppo bisognosa che si tratti di lui.

Non voglio voltarmi, non ancora. Chiudo gli occhi per poggiarmi con la nuca al suo petto. mentre lo sento posizionare la sua bocca calda sul mio collo.

Faccio per affondare le mie dita nelle sue ciocche quando scivola dalla mia presa e la musica viene rimpiazzata da un tonfo.

Anarchia 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora