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Cosa ci fa qui? Manca ancora una settimana all'inizio delle lezioni. Chi sono quelle persone? Perché non riesco a muovermi? Dentro sto impazzendo, c'è una tempesta di emozioni, ma non riesco a muovermi.

Aiden fa cenno al resto dei ragazzi di andare al bancone, per poi voltarsi e poggiarsi con i gomiti sul legno.

Sento il volto bruciare mentre guardo in silenzio i suoi lineamenti che tanto mi sono mancati.

Ha sempre i capelli ribelli, la sua espressione seria di quando sta zitto a pensare. L'unica cosa che è cambiata sono i suoi tatuaggi. Posso intravedere dalla maglietta bianca che indossa che se ne deve essere fatto tatuare almeno cinque in più.

Sono troppo sconvolta per ascoltare Harry mentre cerca di capire cosa mi stia succedendo. Aiden abbassa lo sguardo con un sospiro. Parte di me vuole che mi veda, che dica a Harry di "andare a fanculo" e che provi a riconquistarmi, mentre un'altra parte di me vuole solo scomparire.

E se invece si fosse dimenticato di me? O si fosse arreso?

Non potrei biasimarlo dopo tre mesi. E poi non credo che qualcuno come Aiden abbia la dolcezza per restare sotto a una ragazza per tanto tempo. Di colpo mi pento di averlo ignorato, per paura di averlo perso io.

Resto a fissarlo fino a che non alza lo sguardo, ma io distolgo il mio di colpo. Scruto Harry col cuore a mille, ma la curiosità ha il sopravvento su di me e risposto lo sguardo su Aiden alle sue spalle.

È rimasto immobile a sua volta, le labbra socchiuse si sta ancora poggiando al bancone.

Sembra che nessuno dei due sia capace di staccare lo sguardo dall'altro. Lancio uno sguardo su Kyle, per via di fuga, ma lui si sta bevendo la sua birra in santa pace.

Lo riporto su Aiden e vedo che si è messo diritto, ma continua a fissarmi come se fosse una vita che non mi vede. In un certo senso è così...

La parte immatura di me spera che venga a salutarmi. Per poi fare cosa?

Aiden si scosta dal bancone per venirci incontro, squadra Harry da cima a fondo. Una fiamma di speranza in me si accende.

Mi vuole ancora? E anche se fosse? Cerco di ripassare tutti i pro che mi sono fatta quest'estate sul perché non dovrei perdonare Aiden.

«Juliet», dice soltanto nel momento in cui ci affianca.

Resta con lo sguardo incatenato al mio ma le parole mi restano incastrate in gola. Non ho idea di come sarà la dinamica tra di noi.

«Chi è, Juliet?», mi chiede cordialmente Harry, ma Aiden si rivolge a lui con la mascella serrata. Venire ignorato lo fa imbestialire.

«Lui è... è-»

«Semmai tu chi cazzo sei?», ribadisce e Harry spalanca la bocca perplesso.

«Aiden. Cosa ci fai qui?» È tutto quello che riesco a dire.

«Potrei chiederti la stessa cosa.»

So che non è arrabbiato con me, ma per via della presenza di Harry. La parte immatura di me si sveglia e mi dice di usare questo a mio favore.

«Sono venuta a bere, chiaramente.»

Puntualmente il barista mi posa il Martini davanti. Harry prende un sorso dal suo bicchiere, mentre Aiden osserva quello nella mia mano con ribrezzo.

«Tu non bevi», afferma, il ché mi irrita un po'.

Tre mesi che non ci vediamo e parla di me come se fossi la Juliet di sempre. La sua sante e innocua Juliet. Ma non lo sono più.  E sono tre mesi che non lo sento.

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