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Stretta alla sua vita, torniamo ai giardini della tenuta.
Purtroppo l'altro cavallo è scappato e mi sento terribilmente in colpa.. non volevo che andasse a finire così.

Ripenso al quasi bacio ed è stata un'altra pessima idea..
primo, perché non so cosa pensi di me, e secondo perché mi ha indirettamente respinta.

Che mi aspettavo? Non lo so.

Nei suoi confronti nutro un forte senso di rivendicazione, e quel quasi bacio è stato un tentativo, inconscio, di farlo arrabbiare.. o almeno mi sto convincendo di questo.. non ha senso baciare una persona con cui litighi da settimane.

Uno stalliere ci viene incontro, dalle sopracciglia incurvate però deduco il suo sbigottimento.. tutte le dipendenti sono a lavoro, mentre io me la spasso con il padrone.

Ma non è affatto così.

Mi aiuta a scendere ed il Marchese posa lo sguardo su di me, abbasso la testa. Mi vergogno... faccio la forte, ma nascondo una profonda timidezza.

Con una mano mi solleva il mento,
io continuo imperterrita a guardare da tutt'altra parte.

<< Dobbiamo medicare la ferita.>> mi ricorda con tono autoritario.

Faccio un passo indietro.
<< non ce n'è bisogno..>>
<< è solo un graffio.>> mi tocco la testa e dell'altro sangue imbratta la mia mano.. ho preso una bella botta.

<< venga con me.>> ordina incamminandosi con i suoi stivali in pelle verso la villa.

<< ti consiglio di seguirlo.. non ama essere disubbidito.>> Matteo mi mette in guardia, spazzolando il cavallo.

Ruoto gli occhi al cielo andandogli dietro.

Il Marchese di Corvalle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora