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Siamo nella stanza della servitù e stiamo cenando. Ho appena finito di raccontare quello che è successo al ruscello a Veronica.

<< Non mi stupisco, quella ragazza è furba.>> mi mette in guardia mangiando la sua porzione di cibo.
Resto in silenzio e la osservo attentamente: sta bevendo un bicchiere d'acqua e mi lancia di volta in volta delle occhiatine.

<< Smettila.>> mi riprende Giovanni dandomi un colpettino con il gomito.
<< non darle tutta questa importanza.>> aggiunge ed ha ragione, ma non mi fido potrebbe andare a raccontare tutto al Marchese.
<< Tu credi a ciò che ha detto?>> domando a Giovanni.

<< Perché no? Visto ciò che è successo a te, vuole imparare a difendersi.>> dà un sorso al suo brodino.
A me questo discorso non torna, i suoi occhi nascondono altro e sono intenzionata a scoprirlo.
<< stai attento, ancora non possiamo fidarci di lei.>> dico in risposta.

<< Fate silenzio! >> ci riprende Amalia e non capirò mai il suo obbligo di silenzio durante l'ora del pasto. Sostiene che è pericoloso, in quanto potremmo affogarci, ma è impossibile visti gli avanzi e poi non credo che gli importi qualcosa della nostra salute, soprattutto della mia.

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Appena abbiamo finito di mangiare ci avviamo verso la soffitta. Sto parlando con Veronica, quando vengo fermata dalla voce del Marchese.

Mi volto a guardarlo e mi ordina di raggiungerlo nel suo ufficio.
<< Possiamo parlare domani? Sono molto stanca.>> rispondo ed in realtà non voglio parlare con lui. Non sono un burattino che manipola a suo piacimento.

Storce le labbra leggermente infastidito, ma poco m'importa.
<< Non resistete cinque minuti?>> mi domanda.

Mi mordo l'interno guancia.
<< Come ho detto sono abbastanza stanca, se non è qualcosa di urgente, rimanderei a domani.>> dico decisa stando dritta sul mio posto.

<< A domani allora.>> conclude chiudendosi nel suo studio.

Pensava di avermi in pugno? Solo perché gli ho rivelato i miei sentimenti?
Beh mi dispiace per lui, ma si sbaglia.
Se vuole dialogare con me deve iniziare a portare rispetto, altrimenti che se ne rimanga dov'è.

È finito il tempo in cui gli correvo dietro. Devo pensare a me, tutelarmi, altrimenti rischio di soffrire.

Il Marchese di Corvalle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora