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È la mia ora libera e come sempre mi rilasso a contatto con la natura non riesco a spiegarlo a parole, ma percepisco una sorta di contatto con essa.. una fusione tra la mia anima e la sua.

Mi guardo intorno e noto un albero dalla cima larga non ci avevo mai fatto caso; mi alzo in piedi e come se fossi sotto incantesimo mi avvicino ad esso iniziando a toccare il tronco con la mano destra. La corteccia è molto resistente. Alzo gli occhi e senza pensarci due volte decido di salire, mi siedo al centro di esso e mi sento sul trono di una regina.
Come ho fatto a non notarlo prima?

Da qui vedo il Marchese che dà da mangiare ai suoi cavalli e non esiste scenario più bello, soprattutto quando li accarezza e parla con loro: lo starei a guardare giorno e notte.
Appena ha finito mette tutto al suo posto tornando verso la tenuta, ma voglio fargli uno scherzo.

<< Marchese!>> urlo per farmi sentire, si ferma all'istante guardandosi intorno mi scappa da ridere, ma cerco di trattenermi. << Marchese sono io.>> continuo.

<< Gea?>> non riesce a capire da dove provenga la mia voce, guarda persino verso il cielo.<< dove vi siete nascosta?>>

Mi tappo la bocca con le mani per non essere scoperta, ma riesce a trovarmi ugualmente.
<< Che ci fate lì sopra? Scendete subito.>> mi rimprovera.
Faccio di no con la testa.. sto così bene qui sopra. << Perché mai dovrei farlo?>> piego la testa di lato per capire.

Ingrossa la mascella.
<< è pericoloso.. potreste cadere e farvi del male.>> e mi sciolgo come neve sotto il sole. Il suo lato premuroso è il mio preferito. << non può succedermi niente.>> lo rassicuro.

Scuote la testa sorridendo.
<< Va bene, avete vinto, adesso potete scendere di lì, scoiattolina?>> usa questo appellativo senza prestare attenzione e mi si colorano le guance non conoscevo questa sua parte dolce.
<< Come mi avete chiamato?>> mi stringo nelle spalle per l'emozione.

<< Non lo ripeterò un'altra volta>> ritorna ad essere l'uomo fatto e finito di sempre.

<< Allora non scendo.>> mi aggiusto meglio nel tronco.

Si lecca le labbra guardando verso la villa.. ed è così bello con questo vestito beige, anche se è difficile che un capo gli stia male... è un Dio greco.

<< Forza scendete.>> cerca di afferrarmi i piedi, ma li tiro entrambi su.
Sospira.
<< potete scendere... scoiattolina?>> dice veloce, ma me lo faccio bastare.
<< certo!>> mi lancio tra le sue braccia.. mi prende al volo facendomi fluttuare in aria.

<< Cosa devo fare con voi?>> ha gli occhi a forma di cuoricino, gli accarezzo una guancia lasciandoci poi un bacetto sopra.
<< niente.>> rispondo tornando con i piedi per terra.

<< Melory sta per iniziare le lezioni di ballo.>> mi ricorda spingendomi verso casa.
<< Ma io ho già il mio insegnante.>> mi mordo le labbra riferendomi a lui.
Capisce subito la mia battuta e cerca di trattenere un sorrisetto malizioso.
<< Andiamo.>> continua a spingermi dalla schiena.

Il Marchese di Corvalle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora