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Mi sveglio alle prime luci dell'alba, come del resto ogni giorno.
Non mi piace stare ferma, preferisco di gran lunga creare qualcosa di nuovo e soprattutto indimenticabile... e i miei obiettivi oggi sono Veronica e il Marchese.
Inizio con Veronica che dorme beata nel suo letto, le muovo un braccio da svariati minuti obbligandola a svegliarsi: una missione davvero ardua... sarebbe più facile scalare una montagna.

Apre finalmente un occhio per vedere chi sia la guastafeste che rovina così miserabilmente il suo sonno, poi lo richiude e dice.
<< Che succede Gea?>>

Mi viene quasi da ridere per le sue smorfiette.
<< Alzati, andiamo in paese.>> le comunico togliendole le coperte.
Ricevo un gemito di dissenso, poi si alza a mezzo busto con i capelli in disordine.
<< Cosa dobbiamo fare in paese?>> chiede ancora assonnata, stropicciandosi gli occhi con le dita.
<< E poi perché così presto?>>

La tiro da un braccio.
<< Stai facendo troppe domande, come tuo solito... dai alzati prima che si svegli Amalia.>> appena questo nome arriva alle sue orecchie scatta in piedi come una molla.
Credo che la governante sia il suo incubo più grande... e come biasimarla. A me è bastato starci le prime settimane insieme, per capire che avrei preferito pulire le stalle giorno e notte, piuttosto che prendere ordini da lei. Purtroppo non è mai contenta di nulla, auspica sempre l'eccellenza... una volta ha persino fatto cambiare il piatto del padrone, solo perché non era stato lavato per ben cinque volte di fila... e non aggiungo altro.

****

Arriviamo in paese con il mio cavallo, dopodiché prendo Vero per mano e le faccio strada in una locanda, che avevo intravisto l'ultima volta che ero venuta.
<< Siediti qui.>> le ordino e a furia di stare con il Marchese, ho ereditato il suo carattere dispotico.
Mi avvicino poi al bancone e ordino due fette di torta alle mele, la preferita di Vero, e due tazze di tè caldo, il mio con il solito goccio di latte.

Ci portano tutto al tavolo e la mia amica sgrana gli occhi leccandosi poi i baffi, e credo si sia ricreduta sul fatto di essersi alzata presto.
<< Tu sì, che sai come rendermi felice!>> sguittisce dalla felicità addentando il suo dolce.
Sorrido, vedendo poi un volto familiare avvicinarsi a noi.
<< E così ve la spassate in paese senza dirmi nulla... da te Gea me l'aspettavo, ma da te Veronica no.>> afferma Giovanni in un misto di ironia e rimprovero. Nel mentre però afferra una sedia e si siede vicino alla sua fidanzata.
<< Sai che non posso dire di no a Gea.>> si giustifica lei continuando a mangiare.

<< In realtà nessuno può.>> aggiungo leccandomi le labbra dopo aver bevuto un sorso di tè.
<< A proposito che ci fai qua? Ci stavi seguendo per caso?>> chiedo, convinta che nessuno ci avesse viste.

<< La vera domanda è: cosa ci fate voi qua.>> un'altra voce, stavolta femminile, mi induce ad alzare lo sguardo. Sofia tiene entrambe le mani sui fianchi, mentre la testa è piegata da un lato esigente di una risposta. Veronica la guarda di sottocchio, e anche Giovanni sembra sorpreso.

<< Mi spiegate invece perché avete preso tutti i cavalli dalla stalla?>> la voce di Matteo era l'ultima che mancava all'appello, per definirci al completo.
<< A questo punto facevo prima a chiamare anche Amalia e il Marchese.>> faccio notare, facendoli ridere. Poi anche Sofia e lo stalliere si aggiungono al tavolo e insieme facciamo colazione... a meno che non si voglia aggiungere qualcun altro.

Dopo pochi minuti una domanda prende spazio nei miei pensieri, e dato che siamo tutti qui, ne approfitto.
<< Allora come vanno le ricerche? Qualcuno ha scoperto qualcosa?>> mi rivolgo a tutti, ma in particolar modo a Sofia che si pulisce la bocca con un tovagliolo per poi parlare, ma viene anticipata da Giovanni.
<< Davvero vuoi parlare di questo adesso? Ci sarà tempo in villa per farlo... godiamoci il momento.>> e non ha tutti i torti, anche se ricordo perfettamente il suo disappunto al riguardo, d'altronde però il mio scopo oggi era di staccarci dai nostri incarichi abituali, quindi decido di assecondarlo.
<< Sì forse hai ragione.>> affermo, finendo poi la mia colazione, che ritengo buona, non certo ai livelli di Caterina, però un'ottima alternativa in caso dovessi tornare in paese.

Il Marchese di Corvalle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora