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Racconto tutto a Veronica.
Siamo distese sul mio letto, sotto le coperte, per non farci sentire dagli altri.

<< Perché l'hai fatto?>> domanda mordicchiandosi le labbra.

Muovo un po' la testa.
<< Non lo so...>>
<< volevo che capisse come mi sento quando antepone Cecilia a me.>>

Rimane un attimo in silenzio.
<< E come ha reagito?>>

Abbasso ed alzo lo sguardo.
<< Si è arrabbiato... ma non era geloso.>>
<< Mi considera di sua proprietà e non accetta che io possa innamorarmi di un altro.>> spiego il mio punto di vista.

<< E a te va bene?>> chiede perplessa conoscendo il mio carattere indipendente.

<< Assolutamente no!>>
<< è proprio per questo che mi sono inventata la storia con Matteo.>>

Storce un po' la bocca.
<< Ti sei cacciata in un bel guaio... spero solo che vada tutto secondo i piani.>> mi accarezza un braccio.

Sbuffo e ne sono consapevole, ma credo che metterlo alla prova sia l'unico modo per farmi capire come stanno davvero le cose.

<< Forza andiamo a dormire.>> sentenzia Vero, uscendo dal mio letto.

Le auguro buonanotte e cerco di prendere sonno.

********

Stiamo facendo colazione e non smetto di guardare Matteo. Incontrerà il Marchese tra non molto. Spero solo che mantenga la promessa.

Lo vedo alzarsi ed uscire insieme a Filippo.

<< Allora? Che pensi di fare?>> mi domanda Veronica e non lo so proprio, anzi... un'idea ce l'avrei.
La saluto avviandomi alla porta, ma vengo sorpresa da Sofia.
Che vuole adesso?

<< Dove vai così di fretta?>> domanda con un sorrisetto beffardo.

Non le devo spiegazioni.
Non siamo amiche.

<< Centra Matteo? Visto che non gli toglievi gli occhi di dosso.>>
<< non ti bastano le attenzioni del Marchese? Cosa vuoi ancora?>> la sua lingua biforcuta mi sta mettendo a dura prova.

Assottiglio gli occhi in due fessure, facendo due passi in avanti.
<< Non sono affari che ti riguardano, e non ti azzardare mai più a parlarmi in questo modo, è tutto chiaro Sofia?>> il mio respiro è profondo, ma deciso.

Ha perso la sicurezza che ostentava poco fa, la sorpasso colpendole di proposito una spalla. Non deve mettermi i bastoni tra le ruote, altrimenti rischia di farsi male.
Non mi piacciono gli impiccioni.
Quindi è meglio se continua a vivere la propria vita, lasciando stare la mia.

Prima di andare nella mia postazione, salgo sopra l'albero dalla cima larga, così da controllare la situazione alle scuderie.

Il Marchese è già arrivato.
Aspetta che Matteo selli il suo cavallo. Lo fissa, non gli toglie gli occhi di dosso... se passassero cento elefanti, non se ne accorgerebbe. Sta dritto sul suo posto cercando di non far trasparire emozioni, ma lo conosco così bene da capire che si sta solo trattenendo per evitare l'irreparabile.

Successivamente monta sul cavallo ed io torno al mio lavoro.

Il Marchese di Corvalle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora