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Sono sulla riva del lago e lancio dei sassolini all'interno di esso.
Disturbo la sua quiete come il Marchese ha distrutto la mia.

Mi tocco il collo, ma è priva di collana.
Maledetta Melory!
A proposito dove l'ho messa?

Mi tocco le tasche sperando che sia da qualche parte.

<< Cercate qualcosa?>> la voce del Duca mi spaventa, facendomi alzare in piedi.

Sorrido a malapena.
<< No, non preoccupatevi.>>

<< Ebbene la bella e testarda Gea è riuscita a rubare il cuore del padrone di casa.>>
<< Una curiosità... dove lo avete trovato? In fondo al mare?>> dice in maniera ironica, lasciandomi sfuggire una risatina.

<< Il Marchese riserva molte sorprese.>> prendo le sue difese.
Alla fine di questa messa in scena, dovrà farmi costruire una statua e so già dove metterla.

Lo guardo un attimo e ricordo ciò che ha fatto per me, ma ancora mi sfugge qualcosa.
<< So che non c'entra nulla, ma avete detto di aver testimoniato per me.>>
<< Potrei sapere cosa avete detto?>> sono curiosa.

Sorride cordialmente.
<< Ho solo detto la verità...>>
<< E cioè che vi ho vista tutto il giorno lavorare nei giardini della tenuta.>> fa un passo verso di me.

<< Ah si? E come mai non vi ho visto?>> borbotto a disagio, mentre il Duca gioca con una ciocca dei miei capelli.
Poi li annusa.
<< Voi non vi accorgete di tante cose...>> sussurra.
Sto ferma per cercare di decifrare i suoi occhi.
<< E di cosa non mi sarei accorta?>>

Fa un altro passo in avanti, siamo molto vicini.

<< Duca non starete mica corteggiando la mia fidanzata?>> ci interrompe il Marchese, avvicinandosi a passo lento tenendo le braccia dietro la schiena.

Il Duca si allontana sorridendo in imbarazzo.
<< Non mi permetterei mai.>> puntualizza, drizzando la schiena.

<< Non sembrava così pochi secondi fa.>> ricambia il sorriso, mettendo poi una mano sulla mia vita avvicinandomi a sé. Che sta facendo?
Cerco di divincolarmi dalla presa, ma è decisamente impossibile.
<< Mollatemi.>> ordino in un sussurro.

<< Vi sbagliate. Io e Gea... >> dice il Duca prima di essere interrotto.
<< Per voi è la "signorina Gea".>> lo corregge leccandosi le labbra.
Lo guardo male. Da quando prende decisioni sul mio conto?
<< Non dategli retta... potete chiamarmi solo Gea, se volete.>> specifico a mia volta.

<< No. Ha ragione.>>
<< Adesso se volete scusarmi, ho delle faccende da sbrigare.>> il Duca toglie le tende.

Appena è abbastanza lontano, mi allontano anche io dalla stretta, che è diventata quasi invasiva.
<< Ma cosa vi è preso?>> mi arrabbio allargando le braccia.

<< Cosa stavate facendo?>> non muove neanche un muscolo del viso, è fisso su di me.
<< Siete geloso per caso?>> mi avvicino guardandolo meglio negli occhi.

<< Dovrei? >> si avvicina, con la sicurezza di un leone.

<< Forse si.>> mormoro, non riuscendo a dire altro.
La sua bellezza, mi manda in tilt.

Riprende parola, risvegliandomi.
<< Vi ricordo che, per tutti, siamo fidanzati... non vorrei che qualcuno vi sorprendesse a baciare il Duca.>>
<< E da quanto vedo mirate in alto.>> mi offende.

Gli tiro uno schiaffo, senza esitare.
Come si permette a insinuare una cosa del genere?
<< Io non miro a niente.>> stringo i denti.

Si tocca la guancia dolorante, mentre io lo lascio da solo a riflettere sulle sue accuse.

Il Marchese di Corvalle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora