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Ho il viso ricoperto di lacrime, sono una stupida... non devo dare credito a quello che dice quel megalomane.
Eppure ogni volta mi ferisce così a fondo.
Mi asciugo l'ennesima lacrima, rimettendomi in piedi.
Sono forte. Posso superare anche questa.

Salgo le scale tenendomi la gonna, le lezioni di danza mi aspettano.
Varco la porta e sono tutti intenti a provare il balletto.

In un angolo mi cambio le scarpe, ma mi blocco quando noto al centro della sala Melory e il padrone, che mostrano agli altri come ci si deve muovere.
E sono davvero bravi.

Lui la guarda dritto negli occhi, mentre con la mano sinistra la tiene stretta a sé. Il mio stomaco sta prendendo fuoco... è un fastidio fuori dal normale.

Prima mi dice di non mancargli di rispetto, e poi si avvinghia alla sorella del Duca. È proprio ridicolo.

Con le dite possenti tratteggia la sua schiena e voglio morire, sto per esplodere da un momento all'altro.
Alla fine si inchina e le bacia la mano, ma questo bacio sembra durare troppo.

Ho gli occhi fuori dalle orbite.

Lo vedo uscire dalla stanza e non perdo altro tempo. Lo seguo in corridoio.
<< Questo cos'era invece? Il vostro modo di rispettarmi?!>> sono fuori di me, ho un fuoco dentro il petto che riscalderei tutta la casa.

Lui fa un passo verso di me, alzando un sopracciglio, come se avesse architettato tutto, per vedere la mia reazione.
<< Siete gelosa per caso?>> utilizza le mie stesse parole.

Alzo la mano destra per tirargli uno schiaffo, ma stavolta vengo anticipata.

Mi afferra sbattendomi poi al muro.
Mi stringe i fianchi.
Mi volto cercando di resistergli, ma è decisamente impossibile.
<< Cos'è che vi ha dato più fastidio? >> sussurra al mio orecchio e una scia di brividi percorre la mia schiena.
<< Il modo in cui le toccavo la schiena, oppure come le baciavo la mano?>> ghigna leccandosi le labbra.

<< Come la guardavate.>> mi esce dalla bocca senza pensarci.
Mi mordo la lingua.
Mi afferra poi il mento girandolo.
<< Gli occhietti azzurri di Melory sono deliziosi...>> commenta.
Stringo le labbra dal nervoso, non glielo ha chiesto nessuno.
<< Ma i vostri hanno una luce diversa, più avvolgente. >> sussurra come se non volesse essere sentito.

Lo guardo incredula.
<< È un complimento, il vostro?>>

<< Mi sarebbe piaciuto conoscervi prima...>> ammette con una nota di rammarico.
<< Prima di Cecilia?>> chiedo curiosa.
Gonfia il petto allontanandosi da me.
<< Non avete nessun diritto di nominarla!>> stringe i denti e ci teneva davvero a lei.

<< Scusatemi.>> mormoro dispiaciuta, ma lui si allontana a passo deciso, come se non credesse alle mie parole.

Mi tocco il viso disorientata.
Ormai non so nemmeno io cosa voglio.
Faccio un ultimo respiro, ritornando nella sala da ballo.

Il Marchese di Corvalle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora