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Sistemo l'ultima balla di fieno e per oggi il mio lavoro finisce qui.
Da quando sono alle scuderie, le vesciche alle mani sono migliorate.. non sento quasi più dolore.

A passo lento ritorno alla villa e come tutti i giorni rimango affascinata dalla cura dei fiori.
Ernesto è davvero bravo.

In questo momento li sta annaffiando, mi fermo, contemplando ogni suo piccolo gesto.

Mi piacciono così tanto i fiori...

<< vuoi provare?>> mi sento dire.

Scuoto la testa.. chissà da quanto tempo lo stavo fissando.
<< ehm.. sarebbe un piacere, ma non voglio disturbarvi.>> sorrido riprendendo a camminare.

<< non è un disturbo, al contrario..>>

Guardo a destra ed a sinistra.
<< solo pochi minuti.>> giuro alzando le mani.
Mi avvicino e seguo i suoi ordini in silenzio, è così gentile ed educato che lo starei ad aiutare tutto il giorno.

Insieme a Caterina sono i più anziani della casa, ma anche i più energici.. noi giovani abbiamo solo da imparare.

<< La tua è una vera passione.>> osserva ed io arrossisco come una bambina.

<< in effetti adoro i fiori.. ciò che simboleggiano e le loro storie.>> esprimo mordendomi l'interno guancia.

<< Non a caso ti chiami Gea..>> esordisce alzando un sopracciglio.
Assottiglio gli occhi non capendo
<< e cosa significherebbe?>> sono curiosa adesso.

<< Gea è un nome mitologico.. è colei- >>

<< che ama la natura, gli animali e tutto ciò che a che fare con madre natura.>> finisce la frase il Marchese sbucando da dietro una siepe.

Schiudo le labbra dallo stupore.. bellissima etimologia.

<< esattamente.>> riprende parola Ernesto facendo mezzo inchino, tenendosi il cappello di paglia.
<< grazie.. non lo sapevo.>> mi mordo le labbra abbassando lo sguardo.

<< vi serve qualcosa signore?>> aggiunge il giardiniere.

Tiene gli occhi fissi su di me e l'annaffiatoio che ho tra le mani.
<< No.. passeggiavo.>>
<< A proposito che ci fate qui, signorina Gea?>> si rivolge a me piegando la testa da un lato.

Mi volto lentamente accennando un sorriso di insicurezza.
Che gli dico adesso?

<< mi perdoni signore.. le ho chiesto io di fermarsi.>> mi difende Ernesto.. che tenero.

<< D'accordo... ma noi due abbiamo un conto in sospeso.>> aggiunge, con uno sguardo complice riferendosi al libro, dopodiché toglie le tende.
Seguo i suoi movimenti ed è mascolino anche mentre cammina e le code del cappotto ondeggiano.

<< ti piace il Marchese?>> Ernesto sventola una mano davanti ai miei occhi.
Faccio un passo indietro, muovendo le mani su e giù.
<< A me? No, assolutamente no!>>

Perché pensa questo?

<< ragazza sono vecchio, non stupido..>>
<< riconosco l'antica fiamma dell'amore.>> annuisce con la testa.

Amore? Si sta sbagliando!

Corrugo la fronte.
<< non è così.>> bofonchio.

ride.
<< si è fatto tardi.. continueremo questa chiacchierata domani>> prende l'annaffiatoio dalle mie mani.

<< Si- cioè no. Arrivederci.>> mi incammino a passo scattante, le mie guance stanno andando a fuoco.

Il Marchese di Corvalle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora